โLazzaro, vieni fuori!โ
La pagina del capitolo undicesimo di Giovanni รจ una delle piรน note del Quarto vangelo. Sono talmente tante le suggestioni che ne vengono, che non possiamo far altro che soffermarci su un solo punto, lโatteggiamento di Marta e Maria davanti alla morte del fratello, e le loro parole dette a Gesรน.
Prima di addentrarci in questa strada, dobbiamo perรฒ affrontare una questione preliminare. Dallโinterpretazione della rianimazione o risuscitamento di Lazzaro (termini da preferire a quello di risurrezione, in quanto Lazzaro dovrร di nuovo morire, diversamente da Gesรน, โilโ Risorto) sono nati infatti diversi problemi soprattutto nel confronto coi vangeli sinottici, proprio perchรฉ nรฉ Matteo, nรฉ Marco nรฉ Luca danno notizia di questo miracolo. Ciรฒ ha portatoย alcuni esegeti a dubitare del carattere storico del segno di Lazzaro.
Un punto di partenza per tale questione รจ il secondo volume dellโopera monumentale Un ebreo marginale dellโesegeta cattolico John Paul Meier. Nellโedizione italiana 640 pagine sono dedicate ai miracoli, e a quello di Lazzaro 58. La conclusione a cui arriva Meier รจ che il racconto del risuscitamento di Lazzaro ยซnon รจ una mera creazione dellโevangelista Giovanni, ma riprende un racconto di miracolo che circolava allโinterno della tradizione giovannea prima della stesura del Quarto Vangeloยป. Meier, in particolare, esclude una elaborazione successiva della parabola del ricco epulone narrata da Luca (dove infatti compare un protagonista con lo stesso nome, Lazzaro, che si trova nellโoltretomba), ma raccomanda comunque cautela per quanto riguarda la storicitร della pagina. Il massimo a cui si puรฒ giungere, secondo lโesegeta, รจ che ยซil racconto di Lazzaro rifletta in ultima analisi un episodio accaduto durante la vita del Gesรน storicoยป. Meier perรฒ poi aggiunge: ยซCome in altri racconti di risuscitamento, a noi oggi non รจ piรน possibile risolvere la questione su che cosa sia realmente accaduto. ร possibile che il racconto su Gesรน che guarisce un Lazzaro mortalmente malato si sia sviluppato via via fino a diventare un racconto di risuscitamentoยป. Diversamente da altri autori, dunque, per i quali ยซil racconto puรฒ essere semplicemente predicazione cristiana in forma narrativa, che dร forma drammatica alla fede della chiesa in Gesรน come Messia e alla propria speranza nella risurrezione dei mortiยป, Meier conclude che lโepisodio risale ยซin ultima analisi a qualche episodio che ha coinvolto Lazzaro, un discepolo di Gesรน, e che dai discepoli dello stesso Gesรน giร durante la sua vita terrena questo episodio sia stato considerato un miracolo di risuscitamentoยป. Questo punto รจ interessante: anche se รจ difficile essere piรน precisi a riguardo di quanto puรฒ essere accaduto โ anche perchรฉ non รจ possibile il confronto, come si รจ detto, con altre fonti (di altri vangeli canonici) โ il racconto sulla rianimazione di Lazzaro non รจ semplicemente una catechesi sul ritornare alla vita e sulla risurrezione futura, anche se questa storia si presta ad essere una vera e propria teologia narrata della fede cristiana su questo punto.
Ma finalmente ora possiamo soffermarci su un aspetto particolare della pagina di oggi. Qualche anno fa, nel 1994, con un articolo sulla rivista Biblica scritto da F. Moloney, si รจ aperto un interessante dibattito a proposito della nostra pagina. Al centro della questione, in veritร , non vi sarebbe tanto il miracolo in sรฉ, che con la sua narrazione occupa solo due o tre versetti del capitolo undicesimo di Giovanni, ma il dialogo di Gesรน con Marta, o, meglio, la sua โprofessione di fedeโ.
Marta รจ bene caratterizzata in Giovanni, come giร in Lc 10,38-42: รจ un โtipoโ, รจ la donna affaccendata, ma รจ anche quella che parla molto, e che proclama solennemente la sua fede: ยซSรฌ, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondoยป (Gv 11,27). Ma a guardare bene il nostro brano, ad emergere con il suo spessore umano, e soprattutto teologico, รจ lโaltra sorella. Questa perรฒ sembra โin disparteโ, in un ruolo gregario, perchรฉ non corre incontro al maestro, come invece Marta: se ne sta in casa, seduta (v. 20). Marta parla, dialoga con Gesรน, mentre Maria deve aspettare di essere chiamata dal Maestro per recarsi da lui (v. 29). Maria, soprattutto, non sembra aver nulla di originale da dire: ha giร parlato la sorella, e quindi si limita a ripetere quanto noi abbiamo giร ascoltato: ยซSignore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!ยป (v. 32; le due affermazioni, tradotte in modo identico dalla CEI, sono in realtร leggermente differenti nel testo greco). Maria, infine, non compare piรน sulla scena del miracolo: ad intervenire, ancora una volta, รจ Marta, ed รจ a questa che Gesรน deve replicare: ยซNon ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?ยป (v. 40).
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Sennonchรฉ, si scopre che il racconto della risurrezione di Lazzaro รจ stranamente incorniciato proprio dalla figura di Maria. ร lei di cui si dice al v. 2 (con una prolessi anacronistica, perchรฉ quanto detto in realtร non รจ ancora accaduto) che ยซera quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugรฒ i piedi con i suoi capelliยป; ma รจ ancora lei che appare alla fine del brano, quando si dice che ยซMolti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciรฒ che egli aveva compiuto, credettero in Gesรนยป (v. 45). Insomma, oltre lโapparenza il ruolo da protagonista nel brano รจ quello di colei che sembra tacere ed ascoltare, cioรจ di Maria.
Il verbo con il quale si descrive la chiamata sulla scena di Maria (ยซIl Maestro รจ qui e ti chiamaยป, v. 28) รจ importante. Phoneo, chiamare, non solo รจ il verbo con il quale si descrive anche la chiamata di Lazzaro dal sepolcro (ยซla gente che era stata con lui quando chiamรฒ Lazzaro fuori dal sepolcroยป, Gv 12,17), ma รจ anche quello della voce del buon pastore, di cui si parla nel vangelo di Giovanni appena prima del nostro episodio: ยซIl guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuoriยป (Gv 10,3).
Questa, allora, รจ Maria: รจ la discepola che ascolta la voce del suo Signore, e prontamente, ยซalzatasi in frettaยป (cfr. Gv 11,31) lo segue, tanto da diventare poi testimonianza per gli altri: รจ da Maria che vanno i Giudei, e per aver seguito lei crederanno in Gesรน. Marta parla troppo, sa giร tutto, non fa altro che ribadire le sue credenze e le sue aspettative religiose. Si allinea perfettamente con lโopinione dei farisei sulla risurrezione dei morti, ma non capisce che lรฌ si tratta di qualcosโaltro. Perchรฉ Maria non si aspetta nulla per lโoggi, ha in mente solo ยซlโultimo giornoยป (11,24).
Come scrive Moloney, la professione di fede di Marta, apparentemente perfetta, viene corretta da Gesรน. Non deve essere lei ad insegnare al Maestro cosโรจ la risurrezione (ยซSo che risusciterร nellโultimo giornoยป, v. 24): รจ solo Gesรน che lo puรฒ dire: ยซIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrร ; chiunque vive e crede in me, non morrร in eternoยป (25-26). Gesรน dice che la risurrezione non รจ solo dopo, ma anche adesso. Adesso risusciterร realmente Lazzaro, adesso il credente in lui trova la vita nuova, adesso quindi cโรจ bisogno di fede vera.
Maria tornerร , come detto, allโinizio dellโepisodio seguente, quello che apre la passione di Gesรน. ร lรฌ che Maria gioca un ruolo importante. ร lโunica che riconosce il significato salvifico della morte del Messia: versa sui suoi piedi dellโolio profumato, quello da usare poi per la sepoltura. Un gesto apparentemente insignificante, ma che tutti ancora ricordiamo: ยซIn veritร vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarร annunziato il vangelo, si racconterร pure in suo ricordo ciรฒ che ella ha fattoยป (Mc 14,9). Maria ha parlato poco, ha capito molto, e ha avuto fede nella salvezza venuta dalla morte di Gesรน.
