“O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri”
Oggi, Gesรน guarisce un uomo cieco dalla nascita. La domanda che il Signore Gesรน rivolge a colui che era stato cieco costituisce il culmine del racconto: โTu credi nel Figlio dellโuomo?โ (Gv 9,35). Quellโuomo riconosce il segno operato da Gesรน e passa dalla luce degli occhi alla luce della fede: โCredo, Signore!โ (Gv 9,38).
ร da evidenziare come una persona semplice e sincera, in modo graduale, compie un cammino di fede: in un primo momento incontra Gesรน come un โuomoโ tra gli altri, poi lo considera un โprofetaโ, infine i suoi occhi si aprono e lo proclama โSignoreโ. In opposizione alla fede del cieco guarito vi รจ lโindurimento del cuore dei farisei che non vogliono accettare il miracolo, perchรฉ si rifiutano di accogliere Gesรน come il Messia. La folla, invece, si sofferma a discutere sullโaccaduto e resta distante e indifferente. Gli stessi genitori del cieco sono vinti dalla paura del giudizio degli altri.
E noi, quale atteggiamento assumiamo di fronte a Gesรน? Anche noi a causa del peccato di Adamo siamo nati โciechiโ, ma nel fonte battesimale siamo stati illuminati dalla grazia di Cristo. Il peccato aveva ferito lโumanitร destinandola allโoscuritร della morte, ma in Cristo risplende la novitร della vita e la meta alla quale siamo chiamati.
Il commento รจ tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net
