Dal corpo illuminato a corpo luminoso
IV DOMENICA DI QUARESIMA – LAETARE (ANNO A)
Dopo lโincontro con la donna Samaritana al pozzo, la liturgia questa quarta domenica di quaresima presenta lโesperienza che di Gesรน fa un uomo nato cieco. Lโevangelista apre il racconto annotando che lo sguardo di Gesรน si posa sullโuomo mendicante. La domanda dei suoi discepoli rivela la differenza e la distanza che cโรจ tra il modo di vedere di Gesรน e quello dei suoi seguaci. Cosa vede Gesรน? Riascoltiamo le parole di Dio a Samuele mentre รจ a casa di Iesse per consacrare il nuovo re: ยซlโuomo vede lโapparenza, ma il Signore vede il cuoreยป. Giร ! I discepoli, fermandosi allโapparenza, vorrebbero sapere chi รจ il colpevole. Nella lingua greca, con la quale รจ scritto il vangelo, cโรจ un collegamento tra vedere e conoscere. Dio, dunque, ci conosce interiormente perchรฉ il suo sguardo raggiunge lโintimo di ciascuno di noi e ne coglie lโanelito piรน profondo. SantโAgostino affermava che Dio รจ piรน intimo a noi che della nostra intimitร e ci conosce meglio di quanto un uomo possa conoscere sรฉ stesso. Per Lui le tenebre sono come luce (Sal 139,12) e anche quando noi camminiamo come se fossimo in una valle oscura, Dio รจ il nostro Pastore che guida e sostiene i nostri passi vacillanti (Sal 23).ย
Il buio รจ la condizione in cui lโuomo si trova perchรฉ soffre per una situazione oscura come il male. Il cieco, che non ha mai visto la luce, รจ lโuomo che ancora non ha incontrato e conosciuto Gesรน, Lui che dice di essere ยซla luce del mondoยป. Nel prologo del Vangelo Giovanni afferma: ยซIn lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre โฆVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomoยป (Gv 1, 4-5.9). Gesรน dunque si avvicina al cieco, come si fa prossimo ad ogni uomo che รจ immerso nel buio della paura, della rabbia, della tristezza. Anche noi viviamo una situazione seria e per certi versi drammatica. La disperazione potrebbe farci vedere tutto nero.ย
Anche i discepoli di Gesรน sono ciechi o ipovedenti quando, seguendo il modo di pensare comunemente diffuso, invece di sentire compassione per chi รจ nel dolore si ergono a giudici inquisitori per cercare la colpa e indicare il colpevole.ย
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Nel gesto compiuto da Gesรน dโimpastare con saliva e terra il fango messo sugli occhi del cieco dobbiamo leggere un riferimento allโatto creativo di Dio con il quale plasma lโuomo con polvere di terra e soffia donandogli il suo Spirito. Dallโunione della terra con lo Spirito, nasce lโuomo quale essere vivente. Il gesto di Gesรน ricorda che quellโuomo รจ un essere vivente come lo sono tutti gli altri e non puรฒ essere ridotto al suo limite. Nonostante le nostre mancanze Dio ricorda costantemente a sรฉ stesso e a noi che siamo creature. Anche noi dobbiamo sempre rammendare che siamo fragili come vasi di terracotta, ma che contengono un grande tesoro: รจ lo Spirito che ci rende vivi.ย
Il cieco, in obbedienza alla parola di Gesรน, compie un viaggio verso la piscina di Siloe, che significa ยซInviatoยป, perchรฉ lรฌ si lavi. Sโintuisce chiaramente il richiamo al battesimo, che significa immersione nellโacqua. Il cammino dellโuomo รจ immersione ed emersione in cui la purificazione coincide con la illuminazione. Lโuomo immergendosi nellโacqua รจ lavato dal peccato ed รจ illuminato. Nella piscina di Siloe avviene il passaggio dal buio della cecitร alla luce della visione. Lโuomo illuminato non รจ piรน una creatura ma รจ una creatura nuova. Il battesimo non รจ solo un rito, ma รจ un evento che cambia la nostra vita. ร un dono ricevuto gratuitamente da Dio una volta per tutte, ma che richiede di essere custodito e alimentato.ย
Dio, donandoci la sua Vita, attraverso il sacramento dellโEucaristia, continua ad illuminarci e diradare le tenebre interiori che ci impediscono di vedere la realtร come la vede Lui. La luce della fede, alimentata dallโascolto della Parola di Dio, ci rende progressivamente luminosi al fine di essere testimoni di Gesรน.ย
La novitร cristiana non consiste nel vestirsi o nel nutrirsi in maniera diversa da prima ma nel portare nel mondo la luce di Dio sapendo che al cristiano รจ riservata la stessa sorte di Gesรน. Infatti, quelli che conoscevano il cieco come il mendicante fanno fatica a riconoscerlo. ร quello di prima, ma al tempo stesso รจ unโaltra persona perchรฉ ha preso visione di chi รจ. La grazia di Dio ci permette di avere una visione chiara della propria identitร senza giudicarci o colpevolizzarci. Gli occhi del cieco si sono aperti innanzitutto su sรฉ stesso come uomo. Questa รจ anche la conoscenza che ha di Gesรน: รจ un uomo che ha fatto e detto. Lโumanitร รจ la prima evidenza che va riconosciuta, soprattutto quando siamo portati a idealizzare o a demonizzare le persone. Tuttavia, lโuomo illuminato dalla fede non รจ quello che sa dare le risposte ad ogni domanda. Soprattutto in situazioni drammatiche al credente viene chiesto: ยซDio dovโรจ?ยป. Anche lโuomo di fede nel dolore sperimenta lโassenza di Dio e non sa rispondere a questo drammatico interrogativo.
Lโilluminato deve affrontare, come Gesรน, il processo nel quale il credente รจ chiamato a testimoniare a favore o contro di lui. I processi sono quelle situazioni nelle quali ci si trova coinvolti in scontri polemici che vedono contrapposti due o piรน schieramenti. Lo notiamo con dispiacere anche in questi giorni in cui non mancano, soprattutto nelle piazze mediatiche e nei nuovi tribunali dei social, dispute con scambi di accuse, giudizi, speculazioni, allarmismi, calunnie, denigrazioni. In mezzo alle grida sguaiate si fa spazio la voce del credente che, riconoscendo Gesรน non solo come uomo ma anche come profeta, invita ad ascoltare la Parola di Dio. Nei momenti tristi, quando si brancola nel buio e il clima si appesantisce ancora di piรน a causa delle polemiche sterili e delle puntualizzazioni inutili, bisogna fare silenzio per ascoltare la Parola di Dio che accende in noi la speranza e con essa la capacitร di vedere con fiducia lโorizzonte che ci sta davanti.ย
Il cammino di fede dellโuomo che era stato cieco trova un altro ostacolo nella scelta fatta dai suoi familiari di voltargli le spalle perchรฉ vinti dalla paura di perdere quelle sicurezze che lโappartenenza alla comunitร garantiva. Essi non si lasciano stupire e coinvolgere dalla novitร che ha investito il loro figlio. Scelgono di rimanere nellโombra dellโignoranza piuttosto che venire alla luce e schierarsi dalla parte della veritร . Nel grande processo della vita non si puรฒ rimanere spettatori; chi si tira fuori dalla responsabilitร di testimoniare la bellezza e la novitร del vangelo con il proprio impegno, adducendo scuse infantili, rinnega la veritร e viene meno al suo compito educativo. Fondamentale รจ il ruolo dei genitori e degli adulti nel cammino di fede delle giovani generazioni. Ora piรน che mai i genitori, prendendo consapevolezza del dono ricevuto nei figli, non si lascino contagiare dallo spirito mondano che ingolfa il cuore di ansie, paure e timori. La luce della fede che loro stessi hanno ricevuta dalla famiglia e dalla Chiesa, sia donata ai figli. Vale la pena ricordare quello che il sacerdote dice ai genitori consegnando loro la candela accesa al cero pasquale: ยซRicevete la Luce di Cristo. A voi genitori รจ dato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare. Abbiate cura che vostro figlio, illuminato da Cristo, cresca come figlio della Luceยป (Dal Rito del Battesimo dei bambini). Non si tratta di fare lezioni di teologia, ma basta condividere lโesperienza della grazia che perdona, che cura, che incoraggia, che nutre con tenerezza.ย ย
Essere cristiano non รจ un titolo di onore o che definisce uno specifico status sociale. Cristiano รจ il nome del discepolo di Cristo. Seguire Gesรน non assicura alcuna garanzia dโimmunitร dalla sofferenza, anzi lโessere discepolo autentico di Gesรน comporta il fatto di essere associati alla sua passione e morte. ยซDiscepolo suo (di Gesรน) sei tu!ยป, dicono i suoi oppositori. Con ciรฒ si vorrebbe insinuare che essere cristiani รจ una vergogna, qualcosa di disdicevole. Quanto pesa lo sguardo carico di sdegno e disprezzo riservato a chi porta i segni dellโappartenenza a Cristo. Essere di Cristo significa fare la volontร di Dio anche quando ยซil frutto della luce, โฆ bontร , giustizia e veritร ยป (Ef 5,9), cioรจ i piccoli miracoli della vita di tutti giorni, quelli fatti per amore, non sono riconosciuti e addirittura fraintesi e disprezzati.ย
Come Gesรน viene condotto fuori dalla cittร per essere crocifisso, cosรฌ lโuomo che era stato cieco, per il fatto di aver testimoniato la bontร di Gesรน a partire da quello che egli aveva operato in lui, viene cacciato e abbandonato. Ma proprio in quel momento di buio Gesรน gli si fa di nuovo vicino. La luce della fede ci permette di vedere Dio davanti a noi anche quando si eclissa il sole della ragione e la domanda ยซDio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป trova risposta solo nel silenzio dellโabbandono fiducioso nelle sue braccia. Uniti con Gesรน sulla croce anche per noi le tenebre sono luce perchรฉ in essere vediamo Dio che viene a salvarci dalla morte con la sua mano potente.ย
Credere significa amare Gesรน con tutto se stessi, unendosi a lui nella passione e nella morte, per poter essere illuminati e passare dalle tenebre alla luce. La fede รจ un cammino che inizia con lโilluminazione del battesimo e giunge fino ad essere luminosi come le stelle che brillano nel firmamento del cielo. Il nostro mondo ha bisogno di essere illuminato da questi ยซcorpi celestiยป che diventano nella notte della prova per tutti segno di consolazione e di sicura speranza.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
