ยซDio ha sete che si abbia sete di Luiยป. (San Gregorio di Nazianzo)
Dio condivide la nostra sete! Senza di Lui la nostra vita รจ solitudine, รจ angoscia, รจ deserto in cui si prende consapevolezza dellโimportanza della libertร che ci รจ stata donata con Amore. Si prende consapevolezza dellโimportanza della Parola, in quanto ci rassicura, ci insegna a fidarci, a sperare nel sostegno del Signore, lโunico che placa la nostra sete, lโunico che – in un cammino di crescita spirituale – ci consente di comprendere lโessenziale, ciรฒ che รจ realmente fondamentale nella nostra vita.
Gesรน si mostra a noi seduto presso un pozzo. Quel pozzo che indica – nella Sacra Scrittura – il percorso spirituale del popolo ebraico e rimanda al cammino di fede di ciascuno di noi.
Nellโepisodio del Vangelo di Giovanni, Gesรน e la donna di Samaria, rappresentano due universi che si toccano, che dialogano per una proposta di vita, per un Amore che sazia per sempre, per un lietissimo fine che conduce a gustare l’acqua che disseta per sempre e a celebrare il vero culto in Spirito e Veritร .
Questo emblematico dialogo narrato nel quarto Vangelo, continua a rivolgersi a ciascuno di noi, perchรฉ in un certo qual modo, siamo tutti un po’ samaritani. Perciรฒ, Gesรน continua a chiederci: ยซDammi da bereยป, dammi te stesso, perchรฉ io ho fatto sรฌ che, pur essendo il Signore, debba essere assetato della tua attenzione, della tua intelligenza, della tua speranza, del tuo cuore e del tuo amore assetato di quella tua fede che nasce dal tuo ยซSรยป, dal tuo ascolto, dalla tua conoscenza: ยซHo sete di teยป.
Ora, il segno che dร per certo il passaggio della samaritana dallโesclusiva passione per le cose materiali al prendere consapevolezza che altro รจ il centro dellโesistenza, viene confermato da un piccolo, ma significativo particolare, introdotto da Giovanni nel suo racconto: ยซLa donna lasciรฒ dunque la sua secchia, se ne andรฒ in cittร ยป; quindi non solo senza lโacqua che era venuta ad attingere dal pozzo, ma addirittura si dimentica il secchio.
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Non che lโacqua, la secchia o altro, siano poco importanti; piuttosto sono aspetti della vita interpretati a partire da un valore piรน profondo, la fede, che orienta lโintera esistenza con entusiasmo e gioia, abitati sempre dalla consapevolezza che รจ la volontร di Dio, lโessenziale, il centro dellโesistenza.
La nostra conversione, ora, รจ incontrare Gesรน, รจ facendoci condurre da lui – come ha fatto la samaritana – che possiamo far nostra questa veritร : il suo Spirito che ci dร la forza, il sostegno per una esistenza cristiana tesa alla santitร .
Questa pericope del Vangelo ci dice, in sostanza, che le nostre Comunitร cristiane devono aprire i recinti, abbandonare le forme di autodifesa, i pregiudizi e le paure, e comincino ad proclamare con riguardo, con amore e con letizia al mondo la buona notizia del Vangelo.
Perรฒ, questa narrazione di Giovanni, รจ anche un invito orientato a coloro che si sentono un poโ messi da parte, a coloro che hanno un trascorso samaritano poco ortodosso, affinchรฉ sappiano che vi รจ sempre qualche anima cristiana che li attende a braccia aperte, che li accoglie con amore: ยซVenite voi tutti che avete sete. Riposate presso la sorgente del Signore che placa lโanima. La sua acqua รจ piรน soave del miele, perchรฉ sgorga dalle labbra del Signore. Beato colui che ha bevuto e ha placato la sua sete in Lui!ยป. (Tratto da un manoscritto di Qumran)
Fonte: Facebook
