La tentazione corre sul filo del pettegolezzo, della calunnia e del giudizio
I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO A)
I primi capitoli del Genesi ci parlano di quello che sempre accade nella vita di ogni uomo. Allโorigine cโรจ il dono dello Spirito che fa dellโuomo tratto e plasmato dalla polvere del suolo un essere vivente la cui caratteristica รจ quella di entrare in dialogo con Dio. Egli con la parola spiega che ha piantato per lโuomo molti alberi i cui frutti sono per il nutrimento dellโuomo, solo il frutto dellโalbero della vita che รจ in mezzo al giardino non era da mangiare.
Dunque, Dio rende lโuomo libero di gustare la vita in tutti i suoi aspetti ma avverte che trattare la vita non come un dono da accogliere ma come qualcosa da prendere per sรฉ e consumare, porta alla morte. La parola di Dio rivela allโuomo la sua libertร ma anche i suoi limiti oltre i quali si perde. Nel dialogo con il serpente la donna replica alla sua domanda circa il presunto divieto assoluto di mangiare tutti i frutti del giardino. Il serpente lascia intendere di conoscere la parola di Dio, ma non direttamente, ma per sentito dire e vorrebbe quasi chiedere la conferma.
Naturalmente si tratta di una sorta di pettegolezzo al quale la donna risponde a sua volta con un โsentito direโ dal quale emerge una certa confusione. Se non abbiamo un rapporto diretto con la parola di Dio non potremo avere un rapporto tale con Lui da poter resistere alla tentazione. La Parola di Dio non รจ una semplice informazione o una regola da rispettare o tenere a mente. Perchรฉ sia utile per la vita รจ necessario che essa sia custodita nel cuore attraverso la meditazione quotidiana.ย
La prima lettura ci parla della disobbedienza e delle sue conseguenze. Dopo aver mangiato il frutto dellโalbero della vita, che appariva ยซbuono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezzaยป, lโuomo e la donna conobbero di essere nudi e per la vergogna di coprono nascondendosi lโuno allโaltro. Coprirsi significa giustificarsi e quando cominciamo a giustificarsi vuol dire che รจ compromessa la relazione. Allโautogiustificazione segue la colpevolizzazione.ย
La seconda lettura invece ci parla della obbedienza di Gesรน, il nuovo Adamo. Lโopera giusta di Gesรน consiste proprio nellโobbedienza alla parola di Dio con il risultato che Egli diventa il frutto che la mano di Dio porge allโuomo dallโalbero della croce. Gesรน, rinunciando a vivere per sรฉ stesso, non prende e mangia, ma spezza e dร sรฉ stesso come nutrimento. La voce di satana confonde la mente dellโuomo porgendogli la parola avvelenata dallโinvidia e dallโorgoglio. Satana, attraverso la scorciatoia della disobbedienza, ci illude di essere tutto; Gesรน, obbedendo e fidandosi del Padre, segue lโuomo nelle vie lunghe e tortuose della storia per donarsi tutto a lui.ย
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Il vangelo ripropone il dialogo tra il tentatore e lโuomo. Gesรน obbedisce allo Spirito che lo conduce nel deserto. Egli dunque non cerca scorciatoie, ma si fa compagno di strada dellโuomo che cammina in mezzo a tante difficoltร , nelle quali sperimenta i suoi limiti, ed รจ abitato da attese. Come ogni uomo che sperimenta la solitudine e il bisogno, anche Gesรน viene messo alla prova. ร lรฌ che bisogna decidere se affrontare la vita scegliendo le scorciatoie allettanti, e apparentemente innocue, proposte da Satana o seguendo i segnali indicatori offerte da Dio.ย
I luoghi in cui sono ambientate le tre tentazioni vanno dal deserto fino al monte altissimo passando per il tempio di Gerusalemme, conferendo alla narrazione una tensione in crescendo che si risolve con lโabbandono del diavolo e il servizio prestato dagli angeli.ย
I tre luoghi sono associati a tre tempi del popolo dโIsraele e della comunitร cristiana delle origini. Il deserto e il digiuno sono la cifra simbolica dellโattesa. Il popolo dโIsraele, mentre attendeva che Mosรจ scendesse dal Sinai, si fece un vitello dโoro. Sono proposte due soluzioni: o assecondare i ragionamenti di โpanciaโ oppure seguire la parola che esce dalla bocca di Dio. Gesรน rinuncia ad ogni forma di autoreferenzialitร e si lascia nutrire dalla parola di Dio.ย
La seconda tentazione รจ ambientata nel cuore di Gerusalemme, che รจ il tempio, e nel suo punto piรน alto. Il santuario รจ la casa della preghiera nella quale sโincontra il Signore e con lui sโinstaura una relazione di fiducia. Nei momenti di pericolo la supplica puรฒ assumere quasi il tono della sfida con la quale si esige una โprovaโ della fedeltร di Dio, ma riducendo la preghiera a scambio di favori. Gesรน rinuncia a piegare Dio ai propri bisogni per lasciarsi innalzare a Lui.ย
La terza tentazione รจ collocata fuori dai confini della terra promessa, su un monte altissimo dal quale si abbraccia con uno sguardo tutti i domini della terra. Satana tenta nellโambito dellโimpegno missionario. Gesรน rinuncia alle ambizioni di potere e accetta di essere inviato verso i fratelli non per dominarli ma per servirli.ย
Dalle pagine bibliche emerge che ogni opera buona, a partire da quella della creazione fino alla redenzione, inizia da una rinuncia, allโaccettazione di darsi un limite per stabilire una relazione autentica con lโaltro. Gesรน indica anche la strada da seguire per vivere e prima dโintraprenderla bisogna compiere una triplice rinuncia e confermarle costantemente: rinuncia al vivere per sรฉ stessi, rinuncia a servirsi degli altri, rinuncia al dominio sugli altri. Il no a Satana libera il cuore per unโadesione libera e gioiosa a Dio. Il no allโegoismo ci educa allโascolto e allโaccoglienza degli altri, il no allโopportunismo ci fa piรน disponibili al perdono, il no allโambizione ci rende attenti e creativi nel servizio.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Letture della Domenica
I DOMENICA DI QUARESIMA โ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
La creazione dei progenitori e il loro peccato.
Dal libro della Gรจnesi
Gen 2,7-9; 3,1-7
Il Signore Dio plasmรฒ l’uomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซร vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 50 (51)
R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietร di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Sรฌ, le mie iniquitร io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che รจ male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.
Seconda Lettura
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Parola di Dio.
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Parola di Dio
Vangelo
Gesรน digiuna per quaranta giorni nel deserto ed รจ tentato.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4, 1-11
In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuoยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Parola del Signore
