Don Luciano Condina – Commento al Vangelo del 1 Marzo 2020

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Il tempo della prova รจ necessario

Con lโ€™inizio della Quaresima โ€“ funestata dal divieto di celebrare il santo sacrificio a causa del coronavirus โ€“ leggiamo nel vangelo le tre tentazioni di Gesรน nel deserto. La parola โ€œtentazioneโ€ significa โ€œprovaโ€, un termine ambiguo, perchรฉ puรฒ essere inteso secondo diversi significati: โ€œmomento di difficoltร โ€, ma nello stesso tempo anche โ€œmomento di certezzaโ€. Allora la tentazione รจ lโ€™esperienza del passaggio dallโ€™incertezza alla certezza; รจ lโ€™esperienza di difficoltร  che diventa punto di forza. รˆ un poโ€™ il โ€œcontrollo qualitร โ€ applicato in quasi tutte le aziende. Senza la tentazione lโ€™uomo non puรฒ sapere realmente chi รจ nรฉ a che punto sia nel cammino spirituale.

Il deserto invece รจ il contesto della solitudine, della verifica interiore: in ebraico si traduce midbar e significa ยซluogo dove non cโ€™รจ parolaยป. Il deserto si crea quando cโ€™รจ silenzio e quando si interrompono le relazioni: da questo stato Gesรน deve partire per determinare chi รจ. Perchรฉ lโ€™uomo passi alla dimensione di figlio di Dio โ€“ perduta con il peccato โ€“ deve entrare nel luogo piรน asciutto, difficile e aspro.

Tutti i santi hanno avuto un momento di deserto: chi esteriore, chi interiore, chi breve, chi lungo; da lรฌ, dunque, dobbiamo passare per risorgere a vita nuova, a vita piena, a vita eterna. Leggiamo infatti che Gesรน ยซfu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavoloยป (Mt 4,1): รจ lo Spirito che ci conduce nel luogo dove capiremo chi siamo.

San Benedetto va al Sacro Speco, San Francesco alle carceri, San Paolo nel deserto di Arabia: si isolano per arrivare alla veritร  della loro missione, per questo compare il tentatore.

Le tre prove cui viene sottoposto Gesรน sono quelle classiche soggiacenti alla storia di Israele nei quarantโ€™anni di deserto: sono le prove per diventare popolo di Dio.

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La prima riguarda la trasformazione delle pietre in pane, ciรฒ che non รจ commestibile in cibo di cui nutrirsi; รจ vedere ogni realtร  come โ€œcommestibileโ€, ossia appagante. รˆ trasformare un figlio, un coniuge, un lavoro in un mezzo di realizzazione personale; quando invece un figlio รจ un dono ricevuto e da ridonare come figlio di Dio, il matrimonio รจ una missione dโ€™amore e il lavoro รจ un servizio.

La seconda prova โ€“ Gesรน condotto sul pinnacolo del tempio e invitato a gettarsi โ€“ riguarda la caccia di cambiamenti strepitosi, che spesso rincorriamo nella nostra vita: bramosie di vincite milionarie, ricerca dellโ€™eclatante, ricerca del pericolo come emozione, ricerca dellโ€™occulto, del credere che Dio stia lรฌ ad assecondare i nostri capricci, pronto a prenderci al volo in caso di caduta, come fosse il nostro maggiordomo. Invece la vita sta nel quotidiano: nellโ€™oggi siamo chiamati a cogliere le piccole cose che, in realtร , sono tutte grandi occasioni per amare, per cogliere le bellezze che i nostri occhi non sanno piรน vedere.

La terza prova รจ quella del potere: essere disposti a diventare schiavi per averlo. Che controsenso assurdo! Il potere, che teoricamente dovrebbe offrire libertร , invece se la prende. Pensiamo a quanti lo rincorrono e lo esercitano anche crudelmente, rinchiusi o nascosti come topi, per esempio i numerosi esponenti della malavita.

รˆ il peccato dellโ€™idolatria che ci porta a chiedere la vita a qualcosa di piรน piccolo di noi.

La Quaresima ci invita alla sobrietร , alla generositร , al rapporto con Dio: queste sono le strade di pace, di libertร  e di bellezza.

Fonte


Letture della Domenica
I DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gรจnesi
Gen 2,7-9; 3,1-7

Il Signore Dio plasmรฒ l’uomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซรˆ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 50 (51)

R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietร  di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.

Sรฌ, le mie iniquitร  io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che รจ male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.

Seconda Lettura

Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Parola di Dio.

Forma breve:

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

Parola di Dio

Vangelo

Gesรน digiuna per quaranta giorni nel deserto ed รจ tentato.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4, 1-11

In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร  l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuoยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore

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