Familiaris Consortio – Commento al Vangelo di domenica 1 Maggio 2020

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Tutto quello che ha fatto Gesรน lo ha fatto per noi, dunque รจ per noi che รจ stato tentato. Ci ha insegnato come la vera vita sta nella lotta, che non siamo su questa terra per godere, ma siamo in questa terra per vincere e la vittoria avrร  il suo coronamento nella vita eterna. La vita รจ lotta e la Quaresima ce lo ricorda in maniera forte e plastica; dobbiamo superare le nostre tendenze, dobbiamo superare le nostre pigrizie, dobbiamo superare i nostri orgogli.

Il Signore Gesรน ci insegna a vederle bene queste tentazioni che, come รจ avvenuto per Lui, si presentano spesso con unโ€™apparenza bella, unโ€™ apparenza di logica e di bontร . La prima cosa che dobbiamo allora porre รจ proprio questa: riconoscere quali sono le nostre tentazioni perchรฉ il diavolo, che ci tenta, รจ un bugiardo e adopera le nostre debolezze, le nostre golositร , le nostre voglie; riconoscere quali sono le tentazioni, particolarmente le piรน pericolose. Alle volte ci presenta il sacrificio e la mortificazione come dannosi per noi, ci presenta la legittimitร  della distensione, ci presenta la legittimitร  delle nostre rivalse e delle nostre antipatie verso il prossimo. รˆ un bugiardo.

Guardiamo tutto alla luce di Dio, guardiamo come si sarebbe comportato Gesรน, se fosse al nostro posto, guardiamo al suo esempio: rigetta le tentazioni con le parole della Scrittura, poichรฉ รจ proprio nella Scrittura dove siamo certi che รจ la Parola di Dio, che รจ la luce che Dio ci dร ; riconoscerle e prontamente respingerle, non ammetterle nellโ€™interno dellโ€™anima nostra, per non scendere a compromessi. La linea di Dio รจ una linea di semplicitร  e di forza, bisogna che noi abbracciamo questa linea e siamo forti, forti, decisi, senza equivoci. Troppo spesso non osiamo accogliere la tentazione e non vogliamo respingerla e restiamo a metร ; respingiamo questa forma di viltร  e questa forma di cattivo comodo.

E poi il Signore ci insegna: la tentazione si vince con la preghiera e si vince con il digiuno, si vince cioรจ con un dinamismo di ordine spirituale. Il Signore รจ con noi, il Signore ci ha meritato con le sue tentazioni la forza di vincere sempre, se noi vogliamo vinciamo. รˆ solo se calcoliamo su di noi, se presumiamo delle nostre energie che tutto รจ condotto male.
Andiamo al Signore: nella preghiera conosceremo, nella preghiera avremo, nella preghiera gioiremo perchรฉ รจ con noi il Signore, nella meraviglia della sua caritร , della sua premura, della sua tenerezza. Ci รจ vicino e perciรฒ, particolarmente in questo tempo quaresimale, cerchiamo di esprimere al Signore la nostra totale fiducia.

Cerchiamo una preghiera che ci corrobori, una preghiera che ci illumini, una preghiera che costituisca proprio lโ€™atmosfera in cui noi viviamo, in cui noi vogliamo vivere, una atmosfera di serenitร , unโ€™ atmosfera di energia, unโ€™atmosfera che ci meriti tante e tante preziose grazie, di cui abbisogniamo per noi e per gli altri.
Il tempo della Quaresima sia cosรฌ un tempo di forza, di preghiera e di pace.

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(Omelia prima domenica di quaresima, anno A, 1987)

Intenzione di preghiera

Preghiamo perchรฉ attorno alla figura di Papa Francesco, successore di Cristo, si realizzi una forte unitร  e comunione in tutta la chiesa.


Testi tratti dal sussidio della Familiaris Consortio

Letture della Domenica
I DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

La creazione dei progenitori e il loro peccato.

Dal libro della Gรจnesi
Gen 2,7-9; 3,1-7

Il Signore Dio plasmรฒ l’uomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซรˆ vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 50 (51)

R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietร  di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.

Sรฌ, le mie iniquitร  io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che รจ male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. R.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.

Seconda Lettura

Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Parola di Dio.

Forma breve:

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร  vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

Parola di Dio

Vangelo

Gesรน digiuna per quaranta giorni nel deserto ed รจ tentato.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4, 1-11

In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร  l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuoยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore

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