La Cattedra di Pietro non รจ una festa qualunque, e non รจ nemmeno un modo per riempire di qualcosa il calendario liturgico. La festa della Cattedra di Pietro รจ la festa in cui facciamo memoria di queste parole: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร sciolto nei cieli’). ร Gesรน a pronunciare queste parole su uno sconosciuto pescatore della Galilea di nome Simone. Su quest’uomo, con un temperamento non certamente mite, Gesรน pronuncia una promessa che non verrร mai meno, nemmeno quando si troverร nelle condizioni di sbagliare, di rinnegarlo, di avere paura. Le parole che Gesรน pronuncia su Pietro, e su ogni Pietro della storia, sono parole che rimangono in piedi nonostante l’umanitร di quelli che con il tempo abbiamo chiamato con l’appellativo di Papa.
Se la Chiesa rimane in piedi รจ perchรฉ si poggia sulla promessa di Cristo che gli inferi non avranno mai la meglio su di essa. Per questo rimanere nella Chiesa รจ l’unica grande garanzia di non ritrovarsi dalla parte degli inferi. Questo non significa che la Chiesa non sbaglia, non รจ fallibile in alcune sue scelte, ed รจ sempre all’altezza della storia.
Il grande miracolo รจ sapere che essa rimane Chiesa nonostante gli errori, le cadute, i cedimenti, l’umanitร di cui รจ fatta. In questo senso ad amare la Chiesa non si sbaglia mai, e attaccarsi a Pietro con fiducia รจ garanzia sempre di salvezza perchรฉ รจ Gesรน il fondamento del suo esserci e servire. ร Gesรน ad aver voluto che un uomo diventasse fondamento visibile di comunione.
Non credere a questo significa non credere al Vangelo. In questo senso pregare per il Papa, ascoltarlo, rispettarlo, amarlo non รจ solo un dovere basilare di caritร cristiana che ci viene chiesta per tutti, ma รจ anche il riverbero di questa pagina del Vangelo che ci ricorda che รจ lui il fratello a cui Cristo ha consegnato le chiavi di casa.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mt 16, 13-19
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Tu sei Pietro, a te darรฒ le chiavi del regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 16, 13-19
In quel tempo, Gesรน, giunto nella regione di Cesarรจa di Filippo, domandรฒ ai suoi discepoli: ยซLa gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?ยป. Risposero: ยซAlcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elรฌa, altri Geremรฌa o qualcuno dei profetiยป.
Disse loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Rispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.
E Gesรน gli disse: ยซBeato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli: tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร sciolto nei cieliยป.
Parola del Signore.
