Don Luciano Labanca – Commento al Vangelo del 16 Febbraio 2020

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โ€œPadre. Io non ho ucciso nessuno, non ho rubato nulla, non ho traditoโ€ฆ insomma, non so che direโ€œ.

Quante volte noi sacerdoti ascoltiamo queste espressioni in confessione, da persone tutto sommato ben disposte, che vogliono ricevere la grazia del perdono e accostarsi degnamente alla Santa Comunione almeno a Pasqua. Fermandoci a riflettere su questo atteggiamento, ci rendiamo conto di quanto le parole di Gesรน, nel brano evangelico di questa domenica, siano sorprendentemente attuali! Continuando il discorso della montagna, su cui ci siamo giร  soffermati domenica scorsa, Gesรนย  propone ora quelle che gli studiosi chiamano โ€œle antitesiโ€. Egli, partendo da insegnamenti dellโ€™Antico Testamento, con la sua autoritร  di โ€œNuovo Mosรจโ€ e legislatore del Nuovo Israele, li porta a compimento, aiutando i suoi discepoli a superare la logica dei farisei e degli scribi.

Purtroppo anche tra di noi, a volte, si registrano tali atteggiamenti, a dir poco riduttivi nei confronti della forza dellโ€™insegnamento evangelico. Gesรน, lo dice con chiarezza: Egli non รจ venuto ad abolire la legge antica, ma a darle compimento (plerรฒsai), pienezza. San Paolo ci ricorda: โ€œquando venne la pienezza (plรฉroma) del tempo, Dio mandรฒ il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge,ย  per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perchรฉ ricevessimo lโ€™adozione a figliโ€ (Gal 4, 4-5). In altre parole, Gesรน รจ venuto a portare a maturazione quei germi che giร  erano presenti nellโ€™Antico Testamento, senza rinnegarli: la Nuova Legge del Vangelo, infatti, non รจ che la maturazione piena di quanto era presente nellโ€™Antico, come ci ricorda bene Santโ€™Agostino: โ€œNovum in Vetere latet et in Novo Vetus patet (Il Nuovo Testamento รจ nascosto nellโ€™Antico e nel Nuovo il Vecchio si manifesta)โ€ (Quaestiones in Heptateucum, 2, 73). La Nuova Legge del Vangelo, dunque, che Gesรน promulga con lโ€™autoritร  di Figlio di Dio,ย  chiede un passo in avanti rispetto allโ€™osservanza antica, specialmente in vista di una sua profonda interiorizzazione.

Tutti gli esempi che Gesรน offre vanno in questa direzione. Se per la legge antica bastava non commettere un omicidio per essere nel giusto, per il Vangelo questo non basta piรน. Un fratello si puรฒ uccidere nel cuore e con la lingua, prima che con le armi. Basta adirarsi, insultare o dare al fratello dellโ€™empio, ossia โ€œfuori dalla retta fedeโ€ (รจ questa lโ€™accezione di โ€œpazzoโ€), per macchiarsi di omicidio! Quanto sangue allora facciamo scorrere con la nostra lingua e le nostre superficialitร  e quanta necessitร  cโ€™รจ di โ€œimparare a toglierci i sandali di fronte alla terra sacra dellโ€™altroโ€ (cfr. Francesco, Evangelii Gaudium, 170). Quanta morte seminiamo con le mancanze di comunione e di fraternitร , i pregiudizi, le maldicenze e i rancori! ร‰ veramente difficile con questa accezione dire di non aver mai commesso un omicidio! Anche il secondo tema che Gesรน riprende, quello dellโ€™adulterio, ci porta ad una profonda analisi di quanto cโ€™รจ nel nostro cuore. Prima ancora che in senso fisico, lโ€™adulterio si consuma nel cuore. Gesรน, infatti, ci invita a vigilare attentamente sulla parte piรน profonda di noi stessi, dove risiedono i pensieri e i desideri. Attraverso questi paragoni di mutilazioni dellโ€™occhio e della mano, segni dello sguardo e del contatto con gli altri, il Maestro ci invita a operare delle โ€œpotatureโ€ nette nella nostra vita, per salvaguardare la nostra integritร  spirituale.

La fedeltร , dunque, non รจ soltanto questione fisica, ma prima di tutto รจ qualcosa che riguarda la parte piรน profonda di noi stessi! La rinuncia nellโ€™ottica evangelica non รจ mai un mero esercizio ascetico di volontร  o di mortificazione masochistica, ma รจ sempre uno strumento finalizzato a custodire un bene piรน grande, quale รจ la veritร  e la bellezza dellโ€™amore nel caso del matrimonio. Lโ€™ultima antitesi che ci viene proposta, poi, riguarda il valore della nostra parola. Nellโ€™AT era sufficiente non spergiurare, ossia non venir meno al giuramento. Gesรน dice di non giurare affatto. Perchรฉ? Qual รจ il fine del giuramento? Nellโ€™ambito giudiziario esso ha il fine di dare credibilitร  a quanto si afferma, presumendosi che la parola umana in sรฉ stessa, come ereditร  della colpa originale, รจ segnata da una certa instabilitร . Gesรน ci dice, invece, che nellโ€™ottica nuova del Vangelo, un discepolo non dovrebbe aver bisogno affatto di giurare, dovendosi rovesciare tale presunzione sulla sua parola! La parola del discepolo in sรฉ stessa dovrebbe essere sempre limpida, trasparente e coerente, senza ambiguitร , menzogne e mistificazioni.

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Accogliendo seriamente questa Parola del Vangelo, dunque, nessuno di noi puรฒ sentirsi arrivato! Quanto bisogno cโ€™รจ di entrare in noi stessi, esaminarci seriamente e convertirci sempre di nuovo!


Letture della Domenica
VI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VERDE

Prima Lettura

A nessuno ha comandato di essere empio.Dal libro del Siracide

Sir 15, 15-20, NV 15, 16-21

Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
lร  dove vuoi tendi la tua mano.

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarร  dato ciรฒ che a lui piacerร .

Grande infatti รจ la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.

I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.

A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 118 (119)

R. Beato chi cammina nella legge del Signore

Beato chi รจ integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.

Tu hai promulgato i tuoi precetti
perchรฉ siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.

Sii benevolo con il tuo servo e avrรฒ vita,
osserverรฒ la tua parola.
Aprimi gli occhi perchรฉ io consideri
le meraviglie della tua legge. R.

Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirรฒ sino alla fine.
Dammi intelligenza, perchรฉ io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.

Seconda Lettura

Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria

Dalla Prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi

1 Cor 2,6-10

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sรฌ, di sapienza, ma di una sapienza che non รจ di questo mondo, nรฉ dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che รจ nel mistero, che รจ rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.

Nessuno dei dominatori di questo mondo lโ€™ha conosciuta; se lโ€™avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.

Ma, come sta scritto:

ยซQuelle cose che occhio non vide, nรฉ orecchio udรฌ, nรฉ mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amanoยป. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;ย  lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profonditร  di Dio.

Parola di Dio

Vangelo

Cosรฌ fu detto agli antichi; ma io vi dico.

Dal Vangelo secondo Matteoย 
Mt 5, 17-37

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieli.

Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizioโ€. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: โ€œStupidoโ€, dovrร  essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: โ€œPazzoโ€, sarร  destinato al fuoco della Geรจnna.

Se dunque tu presenti la tua offerta allโ€™altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti allโ€™altare, vaโ€™ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto dโ€™accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ lโ€™avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร  io ti dico: non uscirai di lร  finchรฉ non avrai pagato fino allโ€™ultimo spicciolo!

Avete inteso che fu detto: โ€œNon commetterai adulterioโ€. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Se il tuo occhio destro ti รจ motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geรจnna. E se la tua mano destra ti รจ motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geรจnna.

Fu pure detto: โ€œChi ripudia la propria moglie, le dia lโ€™atto del ripudioโ€. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone allโ€™adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ€. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร  del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: โ€œsรฌ, sรฌโ€, โ€œno, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป.

Parola del Signore.

Forma breve:

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo vi dico: se la vostra giustizia non supererร  quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon ucciderai; chi avrร  ucciso dovrร  essere sottoposto al giudizioโ€. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร  essere sottoposto al giudizio.

Avete inteso che fu detto: โ€œNon commetterai adulterioโ€. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha giร  commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Avete anche inteso che fu detto agli antichi: โ€œNon giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramentiโ€. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: โ€œsรฌ, sรฌโ€, โ€œno, noโ€; il di piรน viene dal Malignoยป.

Parola del Signore

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