I discepoli, tornati dalla missione, riferiscono a Gesรน quanto era avvenuto: sono entusiasti e pieni di gioia. Lโocchio di Gesรน non si ferma ai successi apostolici che lasciano il tempo che trovano, Lui guarda i discepoli: hanno bisogno di riposo, per questo li invita ad andare in disparte. Lo stesso sguardo di Gesรน, dopo avere deciso di andare in disparte, vede la folla che li attende e vede il loro bisogno di cura e di attenzione, per questo non si arrabbia, non rimane fedele alla decisione presa ma โebbe compassione di loroโ.
Uno sguardo amante vede quello che uno sguardo interessato non sa vedere, passa oltre le apparenze, belle o brutte che siano. Coglie lโincoglibile, coglie il cuore della questione. Il vangelo di questโoggi ci invita ad aprire lo sguardo sulla logica del dono che non ha nulla a che fare coi successi o con le cose che abbiamo, รจ tuttโaltra cosa e nasce da uno sguardo di tuttโaltra pasta.
Gesรน manda i discepoli che tornano pimpanti per una serie di successi ma che hanno un cuore stanco. Gesรน coi discepoli รจ accolto da una grande folla che viene da molte parti diverse: sono di cittร diverse, sono di nazioni diverse, sono forse di religioni diverse, ma a tutti Gesรน dona se stesso, unico cibo che rende fratelli.
Di fronte a tutta questa fame, di Pane come di Parola, ce ne รจ per tutti? Ci sarร cibo per sfamare tutte queste persone? La Parola potrร raggiungere ognuno di questi? Cosa capiranno queste persone che non parlano la stessa lingua ma che muovono a compassione il Figlio di Dio perchรฉ sono โcome pecore senza pastore?โ.
ร la domanda anche dei nostri giorni, una domanda che nasce dalla paura, che sembra la grande regina dei giorni nostri. La paura non รจ una buona consigliera. La paura, รจ un dato di fatto, che il piรน delle volte non risponde alla realtร ma ad un cuore chiuso, ad una mente inaridita. Con la paura non si ragiona: la paura, il piรน delle volte, apre la strada a decisioni inconsulte che hanno piรน a che vedere con la stupiditร che con la ragionevolezza. Viviamo nella paura pur avendo molto: ci vedessero i nostri padri!!! Loro di fronte al nulla si sono rimboccati le maniche, noi alziamo barriere che non possono nulla di fronte alla fame dellโaltro. Non potremo mai fermare la folla di padri e di madri che vedono i propri figli morire di fame, stiamo tranquilli!
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Noi viviamo per paura di perdere il possesso, di non avere piรน potere perchรฉ sempre meno vengono in chiesa, di non avere piรน autoritร perchรฉ nessuno ci ascolta piรน, di essere defraudati della propria sicurezza perchรฉ con tutti questi stranieri che ci girano intorno. Abbiamo paura anche dei cinesi che vivono da decine di anni in mezzo a noi e che non hanno nulla a che fare con quelli che combattono contro la malattia del 2020: eppure noi li temiamo solo perchรฉ sono uguali agli altri: piรน stupiditร di cosรฌ, รจ il caso di dirlo, si muore.
Infondo noi abbiamo paura di vivere la bellezza della responsabilitร a donare il bene a chi il bene non ha: รจ la bellezza della compassione di Gesรน per la folla che incontra quando scende dalla barca.
La compassione รจ lโesatto contrario della disumanizzazione che รจ paura dellโaltro. La compassione รจ un movimento di viscere quando si vede e si soffre il dolore dellโaltro. Quanta paura abbiamo del dolore; quanto allontaniamo chi soffre; quanta cecitร di fronte alla morte che non vogliamo piรน nelle nostre case; di quanta indifferenza abbisogniamo per gestire la nostra paura disumanizzante anzichรจ vivere la bellezza di ogni momento della nostra esistenza che รจ unica nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, nella vita e nella morte.
Questa gente diversa Gesรน muove a compassione; a questa gente diversa dona lโunico pane della compassione: non gli e ne frega niente di dove sono: vede persone e le ama con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, con tutto il cuore. Tutto ciรฒ che nega questa compassione รจ stupiditร distruttiva che uccide il mondo e lo consuma inquinandolo anzichรฉ renderlo bello con umanitร di ogni razza. Il Pane donato e la Parola condivisa rende un popolo ciรฒ che per noi รจ solo massa indistinta. Ciรฒ che noi portiamo a Gesรน รจ niente di fronte al numero di persone bisognose, ma รจ proprio il tutto di chi non ha che รจ considerato dono supremo, come i due soldi della vedova gettati nel tesoro del tempio.
Basta con il calcolare il molto che non abbiamo, รจ tempo di contare sul poco che siamo. La pochezza dei mezzi con la nostra fedeltร รจ materia essenziale perchรฉ Gesรน possa fare emergere abbondanza di umanitร e noi con Lui. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, preghiamo, perchรฉ la sua volontร diventi condivisione di vita e di pane con fratelli e sorelle.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Erano come pecore che non hanno pastore.
