Ecco ยซcolui che toglie il peccato del mondoยป, fa dire il Quarto Vangelo a Giovanni Battista riferendosi a Gesรน. Ma cosa significa “togliere”?
Il verbo latino tollo rende il greco airล e l’ebraico nasah: non รจ una rimozione inconscia psicologica, ma un convinto movimento ascensionale verso l’alto. Come qualcuno traduce l’Aufhebung di Hegel, รจ un levare che al contempo รจ anche un elevare.
ร un portare (tollere si traduce soprattutto con portare) che รจ pure un sopportare, un prendere su di sรฉ, un caricarsi, un farsi carico di qualcosa. Gesรน profondamente si fa carico del peccato del mondo, lo assume, quindi lo perdona. Portandolo lo toglie, togliendolo lo porta.
Non รจ una bacchetta magica o una formuletta che fa sparire in un batter d’occhio tutto quanto, bensรฌ รจ un conforto, un percorso di innalzamento, un processo presente e continuativo di sollevazione, di sollievo. Solo al termine si giunge al “toglimento”, cioรจ alla sconfitta del peccato che perรฒ passa attraverso la Croce che quel servo/agnello (in aramaico talya) si addossa, senza esserne schiacciato.
E quel peccato? Non si tratta di piccole negligenze, ma proprio della forza radicale dell’incredulitร che concretamente allontana l’uomo da Dio. Ecco, questa viene sconfitta perchรฉ Gesรน si dilata sino a riempire ogni distanza, ogni varco, ogni abisso: l’obiettivo รจ l’unitร tra noi e in Dio.
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Il quale dona tutto sรฉ stesso, perchรฉ crediamo che รจ disposto proprio a tutto pur di vivere divinamente in comunione con noi.
Commento a cura di:

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.
Ecco l’agnello di Dio.
