Il Natale ha un solo sinonimo: la gioia.
Il Natale ha un solo sapore: la dolcezza.
Questo รจ tutto quello a cui gli โeroiโ (โErodeโ significa esattamente โeroeโ) del nostro tempo riducono il Natale; questo รจ tutto quello a cui โcoloro che ispirano le masseโ (โArchelaoโ significa esattamente โcapo_della_follaโ) rimandano il Natale.
Se va bene cosรฌ, non si prosegua nella lettura: si corra subito a far festa, tra le luminarie e il tintinnio dei campanellini.
Rimasto certamente abbandonato, data anche questa provocazione antipatica (o, come si suol dire oggi nei confronti di coloro che vogliono โritirarsiโ da un certo mondo, โpoliticamente scorrettaโ), allo scrittore non resta che ammazzare la sua solitudine scrivendo.
Sia, comunque, bene intesa una cosa.
Il Natale non solo รจ gioia: รจ il tripudio della gioia!
Il Natale non solo รจ dolcezza: รจ la piรน fragrante delle dolcezze!
Ma se non riconosciamo che รจ il Signore Gesรน il Tripudio; se non riconosciamo che รจ il Cristo la Fragranza, altro non resta che acclamare ai โcapi popoloโ; altro non resta che osannare agli โeroiโ.
Lo Spirito Santo sia guida per lo scrivente, per il lettore, e per tutte le famiglie nelle quali il nome del Signore Gesรน Cristo รจ lodato ed esaltato.
Dispiace allo scrivente rammaricare il lettore con quanto seguirร , soprattutto in questo periodo in cui piena รจ la felicitร e la serenitร . Tuttavia lโanalisi attenta della pericope odierna vuole condurci anche ad intravvedere la vicenda storica che si cela attorno alla โmagiaโ del Natale.
La fuga in Egitto รจ presentata, giustamente, come un atto necessario di salvezza e di sopravvivenza per la Santa Famiglia, ma capita spesso, in alcuni approcci e commenti, che tale passaggio venga edulcorato da unโaura celestiale, conferendo fiabesco misticismo lร dove si cela un crudo episodio.
Certamente non sfugge la chiara asprezza che scaturisce dai feroci re di Giudea (talis pater [Erode], talis filius [Archelao]), ma nelle viscere del testo evangelico di oggi si cela anche unโaltra sofferenza, intima, recondita, inconfessata: un โpianto nascostoโ.
(A margine di tutto ciรฒ, una nota curiosa: pur se Archelao sembra in totale sintonia con il padre Erode, tanto da ereditarne anche la capacitร di incutere timore [cfr. v. 22], non era certamente un privilegio far parte della prole del re di Giudea. Questo cruento sovrano, infatti, dispensava magnanimamente la sua disumanitร a tutti, senza distinzione alcuna. Giocando su una forte assonanza tra due vocaboli, la storia ci ricorda una battuta attribuita ad Augusto, nella quale lโimperatore di Roma, parlando di Erode, affermava che era meglio essere un suo โmaialeโ [รนs], piuttosto che essere suo โfiglioโ [uiรฒs])
Ebbene, volendo, quindi, incominciare la nostra esposizione, riportiamo immediatamente la parola su cui vogliamo porre interesse: SI_RIFUGIร.
Questo verbo, nel greco originale, รจ reso con il termine โanakhorรจoโ, ed รจ presente non solo al versetto 14 (โEgli si alzรฒ, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ [anekhรฒresen] in Egittoโ), ma altre due volte: al versetto 13 (I โMagi erano appena partitiโ [anakhoresร nton]) e al versetto 22 (โAvvertito poi in sogno, si ritirรฒ [anekhรฒresen] nella regione della Galileaโ).
Cerchiamo di procedere schematicamente nel ragionamento.
1 โ Tale verbo รจ composto dalla preposizione โanร โ che significa โsopraโ e dal verbo โkhorรจoโ che significa propriamente โfar_postoโ.
2 โ Se andiamo ad approfondire il nucleo verbale in senso stretto, ovvero โkhorรจoโ, esso rappresenta lโespressione del sostantivo โkhรฒraโ che vale precisamente โspazio_di_terraโ.
3 โ La radice che sta alla base del verbo โkhorรจoโ e del sostantivo โkhรฒraโ esprime โassenzaโ, tanto รจ vero che dallo stesso seme รจ il sostantivo โkhรจtosโ che significa puntualmente โmancanza/desolazioneโ.
Vediamo di fare un breve punto della situazione.
Chi โsi_rifugia/si_ritiraโ (anakhorรจo) รจ colui che va a โritagliarsi_un_postoโ (khorรจo), ovvero va a prendersi un proprio โspazio_di_terraโ (khรฒra). Ma costui, in tale maniera, si riduce a vivere in โassenzaโ, ovvero รจ nella โmancanzaโ di ciรฒ da cui ha preso le distanze (khรจtos).
Cerchiamo, adesso, di andare ancor piรน in profonditร .
4 โ Sempre dalla stessa radice che appartiene ai tre punti sopracitati (ovvero il concetto di โassenzaโ), sorge il sostantivo โkhรจrosโ, che significa โdesertoโ.
Tale quarto punto ci porta ad una prima riflessione.
Il โdesertoโ sarร il protagonista dei successivi due capitoli a seguire (oggi stiamo leggendo il capitolo 2 del Vangelo secondo Matteo, e i capitoli 3 e 4 descrivono rispettivamente la missione di Giovanni Battista, colui che โpredicava nel deserto, colui che era โVoce di uno che grida nel desertoโ [cfr. Mt 3, 1.3]; nonchรฉ le tentazioni che il diavolo avvicinรฒ a Gesรน, dopo che Egli, battezzato da Giovanni, โfu condotto dallo Spirito nel desertoโ [cfr. Mt 4, 1]).
Ecco, allora, che questo โsi_rifugiรฒโ, che coinvolge Gesรน, Maria e Giuseppe in puntuali e specifici episodi della loro vicenda, รจ giร prefigurazione degli eventi che avrebbero caratterizzato il prosieguo della Missione, ammiccando ed alludendo molto sottilmente al destino e al cammino di quel Bambino.
Da ciรฒ, รจ necessario fare un ulteriore passo in avanti, ed andare a scovare quel โpianto nascostoโ a cui facevamo cenno sopra.
5 โ Ancora legato alla stessa catena radicale di tutti i termini in precedenza citati (sempre il concetto di โassenzaโ), sovviene il nome โkhรจraโ (del quale abbiamo giร parlato tempo fa) che significa โvedovaโ.
Ebbene, non รจ necessario che lo scrivente solleciti piรน di tanto il ragionamento del lettore, al fine di fargli individuare chi possa essere questa โvedovaโ.
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Ecco, quindi, a chi appartiene il flebile, ma accorato, pianto che geme nella pericope odierna: รจ il singulto di Maria, Vergine e Vedova, la quale si รจ dovuta โrifugiareโ dapprima dal cinismo della legge (cfr. Mt 1, 18-25. Si rammenti anche il commento della settimana scorsa); la quale si รจ dovuta โrifugiareโ da tutto e da tutti, a cagione della superbia del mondo (rappresentato da Erode e Archelao (cfr. vv. 14 e 22); la quale ha dovuto sopportare il โritirarsiโ anche di coloro che avevano prestato somma adorazione nei confronti del suo Bambino [cfr. v. 13]; la quale ha dovuto pure accettare il โritirarsiโ del suo sposo, dopo che costui aveva custodito lei ed il Figlio, fino a condurli a raggiungere la sicurezza in quella cittร della Galilea โchiamata Nazaretโ (cfr. v. 22).
Precisiamo che della morte di Giuseppe non รจ scritto nei Vangeli, ma partecipando ad una esegesi attenta della pericope che la Liturgia ci propone nellโoccasione odierna, possiamo certamente accogliere e celebrare la sua dipartita (anche perchรฉ da adesso [ovvero dal cap. 3 in poi] Giuseppe scompare come soggetto โagenteโ), nonchรฉ il pianto della Vedova, Colei che avrร ancora da piangere, poichรฉ dovrร sperimentare anche il โdesertoโ di quel sabato, nel quale il โritirarsiโ pure del suo Figlio, le provocherร una โassenzaโ devastante.
Ma il Natale รจ il tripudio della gioia!
Il Natale รจ la dolcezza piรน fragrante!
Ecco, allora, che come il Pane risorgerร al Terzo Giorno, facendo germogliare (โNazaretโ ha in sรฉ la radice ebraica โnรจtserโ che significa โgermoglioโ [in arabo โNazaretโ รจ โAnnร siraโ ovvero โfioritaโ]) il deserto che aveva โdesolatoโ la madre, รจ certo che anche Giuseppe, nonostante la sua โassenzaโ (che allo scrivente piace di piรน chiamare โsilenzioโ) non ha mai lasciato sola la Vergine durante tutto il suo cammino, continuando sempre a custodirla.
Ma questa certezza in merito a Giuseppe, non รจ solo una nota poetica ed emozionale dello scrivente.
Se il lettore avrร letto, o ascoltato, bene la pericope proposta oggi, accanto alle tre volte in cui abbiamo trovato declinato โanakhorรจoโ (vv. 13, 14, 22), per ben quattro volte รจ ripetuto โegerthรจisโ (v. 13 [รlzati]; v. 14 [si alzรฒ]; v. 23 [รlzati], v. 21 [si alzรฒ]), ed รจ sempre riferito a Giuseppe.
E oramai ci รจ arcinoto che โegerthรจisโ รจ la declinazione del verbo โegรจiroโ, ovvero โRisorgereโ!

Letture della
SANTA FAMIGLIA DI GESร MARIA E GIUSEPPE โ ANNO A โ Festa
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
Chi teme il Signore onora i genitori.
Dal libro del Sirร cide
Sir 3,3-7.14-17a
Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espรฌa i peccati e li eviterร
e la sua preghiera quotidiana sarร esaudita.
Chi onora sua madre รจ come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrร gioia dai propri figli
e sarร esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrร a lungo,
chi obbedisce al Signore darร consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
Lโopera buona verso il padre non sarร dimenticata,
otterrร il perdono dei peccati, rinnoverร la tua casa.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 127
R. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.
ย
La tua sposa come vite feconda
nellโintimitร della tua casa;
i tuoi figli come virgulti dโulivo
intorno alla tua mensa. R.
ย
Ecco comโรจ benedetto
lโuomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.
Seconda Lettura
Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossรฉsi
Col 3,12-21ย
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontร , di umiltร , di mansuetudine, di magnanimitร , sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, cosรฌ fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della caritร , che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perchรฉ ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesรน, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciรฒ รจ gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perchรฉ non si scoraggino.
Parola di Dio
Vangelo
Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: ยซรlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloยป.
Egli si alzรฒ, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: ยซDallโEgitto ho chiamato mio figlioยป.
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: ยซรlzati, prendi con te il bambino e sua madre e vaโ nella terra dโIsraele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambinoยป.
Egli si alzรฒ, prese il bambino e sua madre ed entrรฒ nella terra dโIsraele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirรฒ nella regione della Galilea e andรฒ ad abitare in una cittร chiamata Nร zaret, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo dei profeti: ยซSarร chiamato Nazarenoยป.
Parola del Signore
