Lโumile fuga responsabile di un giusto
Lโinfanzia di Gesรน รจ segnata da minacce, ostilitร e inimicizie che costringono i genitori del bambino a migrare in Egitto: unโombra di morte viene proiettata sul bambino da poco venuto alla vita. La prima domenica dopo Natale presenta lโevento dellโincarnazione nel suo riflesso sulla famiglia in cui Gesรน รจ nato e cresciuto. Se dunque il tema della famiglia appare rilevante in questa domenica, va perรฒ detto โ per sfuggire alle possibili cadute retoriche e devozionali connesse allโidealizzazione della famiglia e della โsacraโ famiglia, e anche alle derive e agli sfruttamenti ideologici o politici a cui questo tema sensibile va oggi soggetto โ che, nellโeconomia cristiana, e per la parola stessa di Gesรน, la realtร decisiva รจ la nuova famiglia di Gesรน, quella dei suoi discepoli radunata attorno a lui dallโannuncio della Parola di Dio e che si fonda non su legami di sangue, ma sul โfare la volontร di Dioโ (cf. Mt 12,46-50).
In questa annata A, il brano del vangelo secondo Matteo presenta lโinfanzia di Gesรน come segnata da minacce, ostilitร e inimicizie che costringono i genitori del bambino a migrare in Egitto per sfuggire alla minaccia di morte rivolta al neonato dal potente e crudele Erode. Unโombra di morte viene proiettata sul bambino da poco venuto alla vita. Diversi indizi sottolineano questa situazione di pericolo. Matteo usa il verbo anachorรฉo per dire che i Magi si erano appena allontanati, ritirati (Mt 2,13; cf. Mt 2,12). Si tratta di un verbo che non dice solo una partenza, ma un allontanarsi quasi fuggendo, in fretta, precipitosamente, perchรฉ di fronte a un grave pericolo. In particolare, in Matteo, il โritirarsiโ, il โfare anacoresiโ รจ spesso connesso a pericoli o a situazioni di morte (Mt 2,14.22; 9,24; 14,12-13; 27,5). Gesรน stesso fa anacoresi quando si trova di fronte a situazioni che lo minacciano (Mt 4,12) o davanti a minacce di morte (Mt 12,14-15). Il nostro testo evangelico รจ spesso posto sotto il titolo di โFuga in Egittoโ ed effettivamente presenta una fuga: e la fuga non รจ sempre un atto disonorevole, ma puรฒ anche essere un atto di discernimento che legge la storia e ne coglie i pericoli che vi sono celati, e un atto di coraggio che osa la paura e prende la decisione possibile. E, a volte, non รจ data altra possibilitร che la fuga. La fuga puรฒ divenire un atto di umiltร (perchรฉ esprime la coscienza della propria limitatezza e impotenza) e un atto diresistenza (perchรฉ non si piega al male dominante). E nel caso specifico del nostro testo evangelico, รจ un atto di responsabilitร con cui Giuseppe assicura un futuro a Maria e a Gesรน.
Ma si tratta anche di un atto di fede. Matteo annota che รจ lโangelo del Signore che appare in sogno a Giuseppe e gli dice di fuggire in Egitto. Questa espressione, โangelo del Signoreโ, designa lโintervento divino in faccende umane per porre fine a situazioni disperate, a cielo chiuso, che sembrano senza alcuna via dโuscita. ร lโโangelo del Signoreโ che si fa presenta ad Agar fuggita da Sarร i, moglie di Abramo, che la maltrattava e le rendeva impossibile la vita e le dice di ritornare da Sarร i assicurandole con la sua promessa che avrebbe avuto una discendenza (Gen 16,7-11). ร lโโangelo del Signoreโ che ferma la mano armata di coltello con cui Abramo stava preparandosi a immolare il figlio Isacco, e cosรฌ viene salvata la storia della salvezza (Gen 22,11-15). ร ancora un โangelo del Signoreโ che pone fine alla prigionia di Pietro in At 12,7. Nei primi due capitoli di Matteo lโangelo del Signore interviene tre volte: per sciogliere il dilemma di Giuseppe e orientarlo a prendere con sรฉ Maria come sua sposa (1,20), per spingerlo a fuggire in Egitto prendendo con sรฉ il bambino e sua madre (2,13), e infine per farlo rientrare in terra dโIsraele prendendo sempre con sรฉ il bambino e sua madre (2,19). La soluzione, lโuscita da situazioni disperate si accompagna sempre allโatto di responsabilitร , che รจ anche atto di amore e di giustizia, con cui Giuseppe รจ invitato a โprendere con sรฉโ, prima Maria come sua sposa, poi โil bambino e sua madreโ. Se Giuseppe fugge in Egitto, non fugge certo nรฉ responsabilitร , nรฉ amore, nรฉ giustizia. ร poi significativo che lโangelo del Signore intervenga in una ulteriore situazione a cielo chiuso, ovvero alla tomba dove era stato deposto il corpo di Gesรน, il giorno della resurrezione (Mt 28,2). Il suo intervento dichiara lโapertura di una situazione chiusa, proclama la vittoria della vita sulla morte.
Il testo evangelico intende certamente mostrare che Gesรน ripercorre il cammino di Israele, โil figlio di Dioโ (โIsraele รจ il mio figlio primogenitoโ: Es 4,22), scendendo in Egitto e poi ritornando in terra dโIsraele. Vi รจ come il riepilogarsi dellโintera storia di salvezza nella persona e nella vicenda di Gesรน. La storia della salvezza avviene attraverso storie particolari, storie di nomi e di volti, storie famigliari, attraverso quel reticolo di relazioni quotidiane di cui รจ intessuta lโesistenza umana. E passa attraverso la salvezza di storie e relazioni quotidiane: salvando la propria famiglia dal pericolo incombente, Giuseppe salva anche la storia della salvezza di Dio con lโumanitร tutta. Salvare una vita รจ salvare il mondo.
E qui va detto che Gesรน, nel nostro testo appare oggetto di salvezza. Lui รจ salvato, sottratto al massacro che Erode compirร dei bambini al di sotto dei due anni, grazie allโazione di Giuseppe. Questi, prendendo con sรฉ il bambino e sua madre e scendendo in Egitto e poi facendo il cammino a ritroso, come in un nuovo esodo, svolge quel compito di presenza e di protezione proprio del genitore e che permette al bambino di attraversare quelle contraddizioni e difficoltร dellโinfanzia – che potrebbero segnare in modo pesante il suo futuro – avendo conosciuto amore e accudimento. Avendo conosciuto, direbbe Winnicott, una madre e, aggiungiamo noi, anche un padre, sufficientemente buoni. La famiglia appare come spazio di trasmissione di fiducia, come luogo di insorgenza della fiducia basilare grazie alla presenza attenta e securizzante dei genitori. Ma, nel nostro testo, la storia famigliare si colora di tinte teologiche. Il decreto di Erode che ordina lo sterminio dei bambini sotto i due anni รจ ripresa e rievocazione, rimando e rinvio, secondo la tecnica ebraica del midrash, al testo dellโEsodo in cui si narra lo sterminio ordinato dal faraone dei figli maschi degli Ebrei (Es 1,15-22). A quello sterminio Mosรจ fu sottratto venendo prima tenuto nascosto per tre mesi, poi, essendo stato abbandonato su una cesta sul Nilo, venendo trovato e adottato dalla figlia di Faraone che lo chiamรฒ Mosรจ, dicendo: โIo lโho salvato dalle acqueโ (Es 2,10). Anche Gesรน รจ stato salvato. La tipologia di Mosรจ si riflette su Gesรน. Colui che โsalverร il suo popolo dai suoi peccatiโ (Mt 1,21) รจ colui che รจ stato salvato lui stesso, che ha conosciuto nella sua carne lโesperienza di essere salvato.
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Certo, a differenza di Mosรจ, che non entrรฒ mai nella terra promessa, Gesรน vi entrerร . Anzi, Matteo specifica in tre tappe il rientro di Giuseppe, Gesรน e Maria: terra dโIsraele (Mt 2,21); regione della Galilea (Mt 2,22); cittร chiamata Nazaret (Mt 2,23). E proprio lโapprodo ultimo di Gesรน in terra dโIsraele, ovvero la cittadina di Nazaret, localitร mai nominata nรฉ nellโAntico Testamento nรฉ nel Talmud, fornisce a Matteo lโoccasione per mostrare come in quella storia di inimicizia e crudeltร , di sofferenza e di stenti, si cela il realizzarsi della storia di salvezza. Lโinsediamento a Nazaret รจ volto al compiersi di quanto detto dai profeti: โSarร chiamato Nazarenoโ (Mt 2,23). Il significato di questo appellativo รจ dibattuto. Un primo significato รจ che indichi Gesรน come colui che ha avuto Nazaret come luogo di infanzia e adolescenza. Tuttavia รจ piรน probabile che il termine contenga risonanze diverse che vengono svelate da possibili allusioni ad alcuni testi veterotestamentari. Per esempio, il vocabolo potrebbe essere riferimento alla parola ebraica che in Is 11,1 indica il โgermoglioโ, termine che designa il Messia. Oppure che significhi โnazireoโ, โconsacratoโ, โsantoโ. O ancora che significhi โsalvatoโ, โpreservatoโ, โsuperstiteโ, in riferimento a un termine che ricorre in Is 49,6. E questโultimo riferimento ci rinvierebbe ancora allโesperienza di salvezza conosciuta da Gesรน stesso. Quel che รจ certo รจ che per Matteo la storia della salvezza che Dio conduce con gli uomini passa attraverso vicende oscure e tenebrose, vicende in cui male e prepotenza, violenza e crudeltร hanno la meglio portando la morte a tanti innocenti (Mt 2,16-18) e costringendo tanta povera gente a esodi forzati.
Non si puรฒ infatti dimenticare che questa pagina di Matteo, presentando la migrazione forzata di Giuseppe con la sua famiglia, si presenta come capace di stringente attualitร . La esprimo con le parole di papa Francesco nellโomelia della notte di Natale del 2017: โNei passi di Giuseppe e Maria si nascondono tanti passi. Vediamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono obbligate a partire. Vediamo le orme di milioni di persone che non scelgono di andarsene, ma che sono obbligate a separarsi dai loro cari, sono espulsi dalla loro terra. In molti casi questa partenza รจ carica di speranza, carica di futuro; in molti altri, questa partenza ha un nome solo: sopravvivenza. Sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocenteโ.
A cura di Luciano Manicardi – Fonte
Letture della
SANTA FAMIGLIA DI GESร MARIA E GIUSEPPE โ ANNO A โ Festa
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
Chi teme il Signore onora i genitori.
Dal libro del Sirร cide
Sir 3,3-7.14-17a
Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espรฌa i peccati e li eviterร
e la sua preghiera quotidiana sarร esaudita.
Chi onora sua madre รจ come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrร gioia dai propri figli
e sarร esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrร a lungo,
chi obbedisce al Signore darร consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
Lโopera buona verso il padre non sarร dimenticata,
otterrร il perdono dei peccati, rinnoverร la tua casa.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 127
R. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.
ย
La tua sposa come vite feconda
nellโintimitร della tua casa;
i tuoi figli come virgulti dโulivo
intorno alla tua mensa. R.
ย
Ecco comโรจ benedetto
lโuomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.
Seconda Lettura
Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossรฉsi
Col 3,12-21ย
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontร , di umiltร , di mansuetudine, di magnanimitร , sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, cosรฌ fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della caritร , che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perchรฉ ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesรน, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciรฒ รจ gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perchรฉ non si scoraggino.
Parola di Dio
Vangelo
Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: ยซรlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloยป.
Egli si alzรฒ, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: ยซDallโEgitto ho chiamato mio figlioยป.
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: ยซรlzati, prendi con te il bambino e sua madre e vaโ nella terra dโIsraele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambinoยป.
Egli si alzรฒ, prese il bambino e sua madre ed entrรฒ nella terra dโIsraele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirรฒ nella regione della Galilea e andรฒ ad abitare in una cittร chiamata Nร zaret, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo dei profeti: ยซSarร chiamato Nazarenoยป.
Parola del Signore
