Dal Sussidio per l’Avvento/Natale CEI – Commento alle Letture di domenica 22 Dicembre 2019

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Nei giorni prossimi al Natale la liturgia assume un carattere decisamente mariano. Nella quarta domenica di Avvento risuonano le antiche voci profetiche sulla Vergine Maria e sul Messia e si leggono gli episodi evangelici relativi alla nascita imminente del Cristo e del suo Precursore (cfr. Marialis cultus, n. 3).
I fedeli ยซconsiderando lโ€™ineffabile amore con cui la Vergine Madre attese il Figlio, sono invitati ad assumerla come modello e a prepararsi per andare incontro al Salvatore che viene, vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lodeยป (cfr. Marialis cultus, n. 4).
Potrebbe essere utile valorizzare il silenzio liturgico.
Il sacro silenzio non rappresenta una pausa fine a sรฉ stessa ma รจ parte integrante della celebrazione: ยซLa sua natura dipende dal momento in cui ha luogo nelle singole celebrazioni. Cosรฌ, durante lโ€™atto penitenziale e dopo lโ€™invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o lโ€™omelia, รจ un richiamo a meditare brevemente ciรฒ che si รจ ascoltato; dopo la Comunione, favorisce la preghiera interiore di lode e di supplicaยป (OGMR, n. 45).

Commento al Vangelo

  • Is 7,10-14ย ย ย ย  Ecco, la vergine concepirร  e partorirร  un figlio.
  • Sal 23ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย  Ecco, viene il Signore, re della gloria.
  • Rm 1,1-7ย ย ย ย ย  Gesรน Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio.
  • Mt 1,18-24ย ย  Gesรน nascerร  da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.

La IV domenica di Avvento ci introduce ormai nel racconto della nascita di Gesรน, come del resto fanno anche le letture feriali di questa novena di Natale.

Il Vangelo di Matteo ci racconta come โ€œfu generato Gesรน Cristoโ€. Ci dice che Maria โ€œsi trovรฒ incinta per opera dello Spirito Santoโ€ (Mt 1,18) e poi ci parla dellโ€™annunciazione a Giuseppe, da parte dellโ€™angelo, del mistero che si stava compiendo in Maria, sua sposa. Lโ€™evangelista poi commenta che โ€œtutto questo รจ avvenuto perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profetaโ€ (Mt 1,22), e segue una citazione del brano di Isaia, che abbiamo ascoltato come prima lettura.

Il profeta, nel contesto di una crisi politico-militare che lโ€™antico regno di Giuda stava attraversando, annuncia al re ร€caz un segno di speranza: โ€œEcco: la vergine concepirร  e partorirร  un figlio, che chiamerร  Emmanueleโ€ (Is 7,14). Non possiamo sapere cosa avrร  colto il re di Gerusalemme in quel segno misterioso (forse lโ€™annuncio di un discendente e quindi di una prosecuzione della dinastia, o forse il segno di una particolare vicinanza di Dio, โ€œEmmanueleโ€, cioรจ Dio-รจ-con-noi): nella lettura di fede dellโ€™evangelista, perรฒ, quel segno annunciato da Isaia si รจ compiuto solo 735 anni dopo la sua proclamazione: allora infatti una donna, una vergine, ha concepito il Figlio di Dio nel suo seno, per opera dello Spirito Santo.

Questo linguaggio รจ duro, la nostra mentalitร  positivista e scientista sente questo racconto di Matteo come una specie di mito. Eppure, pur nel doveroso riconscimento che il genere letterario usato dallโ€™evangelista non รจ quello della cronaca storica, il messaggio che il Vangelo oggi ci vuole trasmettere รจ proprio questo: un evento unico si รจ compiuto in un momento della storia del mondo. Dio รจ entrato realmente nella nostra vicenda umana, Dio si รจ rivestito davvero della carne della nostra fragilitร , debolezza e mortalitร , perchรฉ il bambino di cui Maria รจ rimasta incinta รจ lโ€™Unigenito Figlio di Dio, lโ€™increato Dio, che si รจ voluto fare creatura nel seno della Vergine Madre.

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Che questo sia il contenuto di fede e di veritร  che Matteo ha voluto trasmetterci, ce lo conferma S. Paolo, che nel bellissimo prologo della Lettera ai Romani descrive il โ€œvangelo di Dioโ€ฆ che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santitร , in virtรน della risurrezione dei morti, Gesรน Cristo nostro Signoreโ€ (Rm 1,3-4). Questo รจ lโ€™annuncio che Paolo non si stanca di ripetere a tutti i popoli che evangelizza, questo รจ il mistero, โ€œpromesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scrittureโ€ (Rm 1,2), che Dio ha rivelato a Paolo, e che egli sparge nel mondo come seme buono che porti frutto per il regno di Dio.

Abbiamo atteso in queste quattro settimane di Avvento lโ€™annuncio di questo fatto straordinario e unico, lโ€™annuncio dellโ€™ingresso di Dio nella storia del mondo, perchรฉ tutto il piano di salvezza di Dio, dalla creazione in poi, puntava a questo evento, culmine della storia della salvezza: lโ€™incarnazione del Figlio suo nella nostra quotidianitร , la condivisione da parte di Dio delle nostre gioie e dei nostri dolori, dellโ€™esperienza umana in tutto il suo spessore, fino a quel vertice che รจ lโ€™esperienza della nostra morte.

Come ci chiedeva il Salmo responsoriale, allora, purifichiamo le nostre mani, purifichiamo i nostri cuori, smettiamo di rivolgerci agli idoli di cui รจ ancora cosรฌ piena la nostra vita (cfr. Sal 24,4): il Dio vivo e vero รจ entrato nella nostra storia perchรฉ noi potessimo ricercarne il volto (cfr. Sal 24,6): quel volto ha i tratti umani di Gesรน di Nazareth, figlio di Maria, vero uomo e vero Dio, tratti disegnati dallo Spirito del Dio vivente, perchรฉ tutti possiamo innamorarci di quel capolavoro di bellezza e restarne affascinati per sempre.

Scarica il PDF del Sussidio per l’Avvento e il Natale 2019.


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