In quel tempo, in quel luogo, Gesรน si allontanava da dove era stato e due ciechi lo seguivano. Come รจ possibile che due ciechi lo seguano? Eppure noi, quando ci vediamo, quando siamo sicuri di ciรฒ che cโรจ e di ciรฒ che avviene, non lo seguiamo semplicemente perchรฉ siamo tutti compresi in noi stessi. Lโuomo nella prosperitร รจ come gli animali che periscono, ci dice la Scrittura. Essere coscienti della propria cecitร diventa via per seguire il Signore. Non i perfetti, non coloro che pensano di essere a posto, non coloro che stanno bene e non hanno problemi, seguono il Signore ma due ciechi. Ma come fanno a vederlo, verrebbe da pensare? Come fanno a seguirlo?
Forse in situazioni di vita dove noi siamo coscienti di ciรฒ che siamo, noi affiniamo il nostro olfatto e il nostro udito. Ne sentiamo la presenza perchรฉ maggiormente e piรน realmente presenti a noi stessi. I due gli urlano dietro e poi riescono anche ad entrare in casa dove Gesรน si era recato. Puรฒ un cieco guidare un altro cieco? Forse quando siamo ciechi siamo piรน capaci di seguire il Signore. Lโessere ciechi, forse, non รจ una condizione eccezionale, รจ una condizione quotidiana. Ciรฒ che fa la differenza รจ la coscienza del nostro essere ciechi oppure lโincoscienza che ci porta a credere di non esserlo.ย Sembra quasi che nel vangelo chi ci vede sia proprio colui che รจ accecato dalla propria bravura, dalle proprie visioni di vita, dal proprio essere scriba e fariseo. Brave persone, ma accecate dalla loro convinzione di vederci e quindi cieche di fronte al passaggio del Signore. Seguire il Signore che passa รจ giร espressione di un desiderio profondo che viene a galla. Seguire il Signore che passa รจ cominciare la propria guarigione che non ha mai fine. Seguire il Signore che passa, cosรฌ come siamo, รจ veritร di unโesistenza che ha bisogno di incontrare la Luce, senza farsi abbagliare della stessa.
Dove avviene tutto ciรฒ? Non si sa, non viene detto dove Gesรน se ne va e dove stia camminando. Il luogo รจ il nostro luogo ed รจ interessante notare che piรน noi siamo in cammino e piรน siamo ciechi; piรน riconosciamo la nostra cecitร e piรน siamo attenti ai piccoli segni e segnali che ci parlano del suo passaggio e del nostro desiderio di incontro con Lui, di riacquistare cioรจ la vista.
Il dono di venire alla luce รจ il dono ultimo dellโincontro Natalizio con Lui che รจ Luce che viene nel mondo. Il dono di essere illuminati non grazie ad una lampada esterna, non grazie a particolari visioni, ma grazie al dono di occhi nuovi. Occhi che dicono la veritร su di noi, occhi che pur nella loro cecitร riconoscono la sua presenza, occhi che alimentano un desiderio di vederci di piรน che non ha mai fine.
Gesรน luce del mondo, ci dice san Giovanni, a coloro che lo accolgono ha dato il potere di diventare figli di Dio. La cecitร che alimenta il nostro desiderio di farci figli e fratelli, semplicemente sentendo il calore della Luce che passa su di noi, muove i nostri piedi e i nostri passi quasi senza neppure sapere da che parte andare. Non vediamo, non sappiamo, ma lโolfatto e il cuore mettono in modo tutta una vita che, talmente nascosta nelle nostre profonditร , sembrava non esserci piรน.
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Spesso noi vediamo le proiezioni delle nostre paure e le scambiamo per veritร . Sopra queste paure che chiamiamo veritร noi ci costruiamo programmi di vita personali e comunitari. Programmi di paure che ci impegniamo a realizzare lungo la giornata con un bel fallimento finale. Fallimento che dovrebbe risvegliarci dal sonno e muoverci nella direzione giusta che non sono le nostre paure di non vederci ma il nostro desiderio di ritornare alla luce seguendo la Luce.
Gesรน ci invita alla beatitudine dellโessere figli: lo sappiamo di esserlo ma non ce lo ricordiamo, Lui ci ricorda lโessenza della nostra vita. Gesรน ci fa sentire il profumo di una vita diversa tramite il centurione che chiede la guarigione dalle sue paralisi. Cosรฌ siamo colpiti dalla bellezza della guarigione della suocera di Pietro che ritorna a servire, cosa a cui noi siamo continuamente chiamati, se riconosciamo la nostra cecitร che si incarna nel nostro desiderio di potere. Un servizio dove troviamo Gesรน che dorme sulla barca ed รจ risvegliato dai discepoli per una vita salvata dalle onde. Il demone della paura che abita in modo inconscio tanta parte delle nostre giornate, chiede di venire alla luce perchรฉ possiamo esserne liberati e possiamo ritornare a sentire la veritร della nostra chiamata. Non piรน schiavi ma perdonati. Non piรน legati ai nostri mali ma misericordiati nel nostro desiderio. Non รจ roba da super uomini, รจ roba da gente normale che riconosce le proprie cecitร ed evidenzia il desiderio profondo di vita vera, di misericordia. ร una rinascita giornaliera. ร uscire dallโoscuritร dei nostri incubi. Attenzione che chi sembra avere maggiori cecitร รจ colui che semplicemente maggiormente sta seguendo e piรน segue e piรน si accorge delle sue cecitร . I santi sono tali non perchรฉ sono piรน bravi ma perchรฉ vedono di piรน il loro non vedere e, vedendolo, affidano la loro cecitร al Signore della Luce. Cosรฌ veniamo alla Luce, cosรฌ la vita si rimette in moto, cosรฌ ritorniamo a vivere la nostra veritร di ciechi chiamati alla Luce.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
In quel tempo, in quel luogo, Gesรน si allontanava da dove era stato e due ciechi lo seguivano. Come รจ possibile che due ciechi lo seguano? Eppure noi, quando ci vediamo, quando siamo sicuri di ciรฒ che cโรจ e di ciรฒ che avviene, non lo seguiamo semplicemente perchรฉ siamo tutti compresi in noi stessi. Lโuomo nella prosperitร รจ come gli animali che periscono, ci dice la Scrittura. Essere coscienti della propria cecitร diventa via per seguire il Signore. Non i perfetti, non coloro che pensano di essere a posto, non coloro che stanno bene e non hanno problemi, seguono il Signore ma due ciechi. Ma come fanno a vederlo, verrebbe da pensare? Come fanno a seguirlo?
Forse in situazioni di vita dove noi siamo coscienti di ciรฒ che siamo, noi affiniamo il nostro olfatto e il nostro udito. Ne sentiamo la presenza perchรฉ maggiormente e piรน realmente presenti a noi stessi. I due gli urlano dietro e poi riescono anche ad entrare in casa dove Gesรน si era recato. Puรฒ un cieco guidare un altro cieco? Forse quando siamo ciechi siamo piรน capaci di seguire il Signore. Lโessere ciechi, forse, non รจ una condizione eccezionale, รจ una condizione quotidiana. Ciรฒ che fa la differenza รจ la coscienza del nostro essere ciechi oppure lโincoscienza che ci porta a credere di non esserlo.ย Sembra quasi che nel vangelo chi ci vede sia proprio colui che รจ accecato dalla propria bravura, dalle proprie visioni di vita, dal proprio essere scriba e fariseo. Brave persone, ma accecate dalla loro convinzione di vederci e quindi cieche di fronte al passaggio del Signore. Seguire il Signore che passa รจ giร espressione di un desiderio profondo che viene a galla. Seguire il Signore che passa รจ cominciare la propria guarigione che non ha mai fine. Seguire il Signore che passa, cosรฌ come siamo, รจ veritร di unโesistenza che ha bisogno di incontrare la Luce, senza farsi abbagliare della stessa.
Dove avviene tutto ciรฒ? Non si sa, non viene detto dove Gesรน se ne va e dove stia camminando. Il luogo รจ il nostro luogo ed รจ interessante notare che piรน noi siamo in cammino e piรน siamo ciechi; piรน riconosciamo la nostra cecitร e piรน siamo attenti ai piccoli segni e segnali che ci parlano del suo passaggio e del nostro desiderio di incontro con Lui, di riacquistare cioรจ la vista.
Il dono di venire alla luce รจ il dono ultimo dellโincontro Natalizio con Lui che รจ Luce che viene nel mondo. Il dono di essere illuminati non grazie ad una lampada esterna, non grazie a particolari visioni, ma grazie al dono di occhi nuovi. Occhi che dicono la veritร su di noi, occhi che pur nella loro cecitร riconoscono la sua presenza, occhi che alimentano un desiderio di vederci di piรน che non ha mai fine.
Gesรน luce del mondo, ci dice san Giovanni, a coloro che lo accolgono ha dato il potere di diventare figli di Dio. La cecitร che alimenta il nostro desiderio di farci figli e fratelli, semplicemente sentendo il calore della Luce che passa su di noi, muove i nostri piedi e i nostri passi quasi senza neppure sapere da che parte andare. Non vediamo, non sappiamo, ma lโolfatto e il cuore mettono in modo tutta una vita che, talmente nascosta nelle nostre profonditร , sembrava non esserci piรน.
Spesso noi vediamo le proiezioni delle nostre paure e le scambiamo per veritร . Sopra queste paure che chiamiamo veritร noi ci costruiamo programmi di vita personali e comunitari. Programmi di paure che ci impegniamo a realizzare lungo la giornata con un bel fallimento finale. Fallimento che dovrebbe risvegliarci dal sonno e muoverci nella direzione giusta che non sono le nostre paure di non vederci ma il nostro desiderio di ritornare alla luce seguendo la Luce.
Gesรน ci invita alla beatitudine dellโessere figli: lo sappiamo di esserlo ma non ce lo ricordiamo, Lui ci ricorda lโessenza della nostra vita. Gesรน ci fa sentire il profumo di una vita diversa tramite il centurione che chiede la guarigione dalle sue paralisi. Cosรฌ siamo colpiti dalla bellezza della guarigione della suocera di Pietro che ritorna a servire, cosa a cui noi siamo continuamente chiamati, se riconosciamo la nostra cecitร che si incarna nel nostro desiderio di potere. Un servizio dove troviamo Gesรน che dorme sulla barca ed รจ risvegliato dai discepoli per una vita salvata dalle onde. Il demone della paura che abita in modo inconscio tanta parte delle nostre giornate, chiede di venire alla luce perchรฉ possiamo esserne liberati e possiamo ritornare a sentire la veritร della nostra chiamata. Non piรน schiavi ma perdonati. Non piรน legati ai nostri mali ma misericordiati nel nostro desiderio. Non รจ roba da super uomini, รจ roba da gente normale che riconosce le proprie cecitร ed evidenzia il desiderio profondo di vita vera, di misericordia. ร una rinascita giornaliera. ร uscire dallโoscuritร dei nostri incubi. Attenzione che chi sembra avere maggiori cecitร รจ colui che semplicemente maggiormente sta seguendo e piรน segue e piรน si accorge delle sue cecitร . I santi sono tali non perchรฉ sono piรน bravi ma perchรฉ vedono di piรน il loro non vedere e, vedendolo, affidano la loro cecitร al Signore della Luce. Cosรฌ veniamo alla Luce, cosรฌ la vita si rimette in moto, cosรฌ ritorniamo a vivere la nostra veritร di ciechi chiamati alla Luce.
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Gesรน guarisce due ciechi che credono in lui.
