Commento al Vangelo di domenica 8 Dicembre 2019 – Enzo Bianchi

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โ€œVenne Giovanni il Battista e predicava nel desertoโ€

Enzo Bianchi

La seconda domenica di Avvento ci pone in contatto con la figura di Giovanni Battista. Figura che nei vangeli รจ ancillare nei confronti del Messia, del Veniente, tanto che il Battista รจ chiamato โ€œprecursoreโ€ in rapporto appunto a colui che viene โ€œdietroโ€ a lui (Mt 3,11 usa unโ€™espressione che normalmente indica la sequela, quasi a indicare il discepolato di Gesรน nei confronti di Giovanni: Mt 4,19;10,38; 16,24): quel Gesรน che il Battista dichiara essere detentore di un potere maggiore e portatore di una missione ben piรน radicale e decisiva rispetto alla sua. Giovanni รจ colui che sa diminuire, sa cedere il passo a un altro.

โ€œIn quei giorni sopraggiunge Giovanni, il Battistaโ€ (Mt 3,1): รจ la prima menzione di Giovanni nel Vangelo secondo Matteo. Egli compare in scena solo ora, improvvisamente. Narrativamente รจ una sorpresa. Cโ€™รจ un inizio, un cominciamento, di cui Giovanni si fa protagonista. Lโ€™indicazione โ€œin quei giorniโ€ รจ molto generica e non vuole stabilire una sincronia con ciรฒ che รจ detto prima (dove si parla di Gesรน ancora bambino portato dai suoi genitori a Nazaret ritornando dallโ€™Egitto). Si tratta piuttosto di una cronologia teologica che, riprendendo espressioni analoghe presenti nei profeti (Zc 8,23 lxx; Ger 38,29 lxx; Gl 4,1 lxx), indica i tempi messianici, il tempo del compimento dei tempi, i tempi ultimi. Il Battista stesso viene presentato come compimento scritturistico. Letteralmente: โ€œEgli รจ colui che fu detto per mezzo del profeta Isaiaโ€ (Mt 3,3). Di Giovanni, Matteo sottolinea il fatto che predica. โ€œVenne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudeaโ€. Giovanni รจ presentato come uomo della parola, piรน che come battezzatore, come avviene invece nel Vangelo secondo Marco in cui anche la predicazione รจ totalmente tesa al battesimo (โ€œproclamava un battesimo di conversioneโ€: Mc 1,4).

Matteo accorda rilievo particolare alla predicazione: per lui Giovanni รจ un profeta, un uomo della parola, abitato dal rigore della parola. La sua ascesi, sottolineata dal suo abito, che รจ lโ€™abito semplice e rude dei profeti, e il suo cibo essenziale e povero, lo hanno reso un asceta della parola. Chi va allโ€™essenziale ritirandosi nel deserto, chi si lascia istruire dalla solitudine e dal silenzio, chi si misura sullโ€™essenziale del proprio corpo, dunque del cibo e del vestito, viene anche ricondotto allโ€™essenziale umano costituito dalla parola. E la povertร  e il rigore del suo vivere gli consentono la libertร  della parola che si presenta forte, coraggiosa, perfino aspra. Sempre la povertร  รจ custode della libertร  e del coraggio. Il coraggio caratterizza il Battista, uomo che dร  inizio a qualcosa di nuovo. E il coraggio รจ la capacitร  di dare inizio, รจ la virtรน del cominciamento, di osare iniziare qualcosa anche quando questo รจ rischioso e mette a repentaglio qualcosa di sรฉ e perfino la propria vita. Giovanni ha osato compiere una scelta e andarvi fino in fondo, percorrendo la via intrapresa fino alle estreme conseguenze, con una perseveranza coraggiosa. Capacitร  di osare un inizio, il coraggio diviene anche forza di resistere e perseverare nellโ€™opacitร  del quotidiano, di dare continuitร  a ciรฒ che si รจ iniziato.

Cโ€™รจ un coraggio della normalitร  e della quotidianitร , molto piรน costoso del coraggio dellโ€™istante, dellโ€™atto coraggioso ma slegato da una durata. Giovanni ha operato una scelta contrastata, costosa, sofferta, una scelta di marginalitร , di migrazione nel deserto: lui che era di stirpe sacerdotale e il cui padre officiava al tempio di Gerusalemme (cf. Lc 1,5-25), ha preso una decisione di rottura con un ambiente piรน centrale e importante, per andare nel deserto. Ha operato una scelta che implicava un giudizio su ciรฒ che egli lasciava. Un poโ€™ come avveniva per i membri della comunitร  di Qumran che abbandonavano Gerusalemme e si ritiravano nel deserto, nelle stesse zone dove i vangeli situano il ministero di Giovanni, per realizzare il programma delineato nella Regola della loro comunitร  di โ€œsepararsi dagli uomini dellโ€™ingiustizia per andare nel deserto a preparare la via del Signore come sta scritto: โ€˜Nel deserto preparate la via del Signore, appianate nella steppa un sentiero per il nostro Dioโ€™โ€.

E come ogni decisione coraggiosa, anche quella di Giovanni viene presa nella tenebra, nel buio, nella notte, ma diviene poi una luce per molti, sprigiona la forza di un fiat lux, di indicazione di una via da percorrere per molti. Come avviene qui, dove Giovanni arriva a popolare il deserto facendovi accorrere folle da tutte le parti (Mt 3,5). Il coraggio emerge anche nella solitudine di Giovanni. Il coraggioso osa dire di no, non conformarsi, anche di fronte ai potenti. Come farร  Giovanni la cui parola franca e senza compromessi rivolta a Erode gli procurerร  la morte: โ€œErode aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: โ€œNon ti รจ lecito tenerla con teโ€ (Mt 14,3-4).

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Giovanni fa nascere dal silenzio austero in cui ha maturato le sue scelte, una parola semplice e chiara, una parresรญa che gli costerร  la vita. Giovanni รจ anzitutto un martire della parola. Anche in questo Giovanni apre la strada a Gesรน e al coraggio e alla parresรญa che Gesรน manifesterร . A quella parola franca e libera che porterร  chi ascolta Gesรน a dire: โ€œMai un uomo ha parlato cosรฌโ€ (Gv 7,46). A fronte di Giovanni, martire della parola, vi รจ chi uccide con le parole. Nella scena descritta superbamente da Marco, Erode con una parola leggera, non pensata, una parola da ubriaco, una parola pronunciata nel corso di un banchetto di fronte a una giovane seducente, mostra come facilmente la parola possa uccidere (cf. Mc 6,17-29). Davvero, Giovanni non solo prepara la via al Veniente, ma fa della sua intera vita la traiettoria che il Messia stesso seguirร . Fino alla morte violenta.

E il coraggio e la parresรญa del Battista si manifestano anche nelle parole che egli pronuncia verso sadducei e farisei. โ€œVedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo disse loro: Razza di vipereโ€ฆโ€. Giovanni discerne lโ€™intenzione del cuore di molti di coloro che venivano a farsi battezzare ma che non volevano accompagnare il gesto esteriore dellโ€™immersione con il movimento della conversione del cuore. Colpisce la parola sicura di Giovanni. Come puรฒ sapere Giovanni ciรฒ che i sadducei e i farisei pensano nel segreto del loro cuore? Giovanni agisce e parla come profeta, e proprio del profeta era il dono della cardiognosi, della capacitร  di leggere i pensieri, di conoscere e svelare i pensieri del cuore, come i vangeli diranno piรน volte anche di Gesรน.

Le parole del Battista colpiscono un meccanismo ben noto a ognuno di noi. Il meccanismo dellโ€™autogiustificazione. โ€œNon pensate di poter dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padreโ€, non pensate di potervi adagiare sulla sicurezza di una salvezza che si riceverebbe come in ereditร , per diritto, e di non dover fare nessun sforzo di cambiamento, nessuna conversione. Per noi normalmente, nel quotidiano, i meccanismi di autogiustificazione sono piรน banali, e scattano di fronte a pur minime correzioni, a osservazioni anche di piccola portata. Perchรฉ? Perchรฉ mai ci sentiamo attaccati? E perchรฉ mai ci sentiamo in dovere di difenderci? E di difendere che cosa? Ovvio, unโ€™immagine di sรฉ, che รจ ciรฒ che spesso ci sta a cuore piรน della nostra stessa realtร , di chi siamo realmente. Lโ€™autogiustificazione รจ il meccanismo con cui ci ostiniamo a non voler vedere noi stessi in veritร , e preferiamo la maschera. E cosรฌ ci illudiamo, illudiamo noi stessi e gli altri. E, onorando lโ€™etimologia del temine illusione facciamo della vita e delle relazioni un gioco, un ludus.

Giovanni stronca sul nascere i pensieri di giustificazione di sรฉ che insorgono nel cuore di coloro che vengono al suo battesimo. E la scure posta alla radice degli alberi con cui annuncia il giudizio escatologico, diviene la scure della sua parola, vera spada a doppio taglio che recide in radice le pretese di giustizia di farisei e sadducei. La parola di Giovanni qui esercita la funzione di un ventilabro, mette in crisi, ovvero esercita un giudizio, e non a caso sarร  ripresa da Gesรน quando stigmatizzerร  scribi e farisei denunciando la loro ipocrisia: โ€œRazza di vipereโ€ dirร  loro in Mt 23,33, come fa qui Giovanni in Mt 3,7. รˆ vero, il giudice implacabile annunciato da Giovanni non si presenterร , verrร  il Messia mite e umile di cuore, ma questo Messia avrร  una parola forte e tagliente, dura e capace di portare alla luce ciรฒ che normalmente resta nascosto. Non sarร  il giudice che condanna, ma la sua parola sarร  portatrice di un giudizio, un giudizio necessario per fare la veritร , per uscire dai meccanismi della menzogna e dellโ€™autogiustificazione.

Per fare la veritร  occorre in effetti leggere il proprio cuore e riconoscere il proprio peccato, come fanno coloro che si fanno immergere dal Battista. E che credono che la giustificazione non viene da loro stessi, ma da Dio attraverso la fede.

Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose


Letture della
II DOMENICA DI AVVENTO โ€“ ANNO A
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA โ€“ Solennitร 
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Porrรฒ inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.Dal libro della Gรจnesi

Gen 3,9-15.20

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamรฒ e gli disse: ยซDove sei?ยป. Rispose: ยซHo udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perchรฉ sono nudo, e mi sono nascostoยป. Riprese: ยซChi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?ยป. Rispose l’uomo: ยซLa donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiatoยป. Il Signore Dio disse alla donna: ยซChe hai fatto?ยป. Rispose la donna: ยซIl serpente mi ha ingannata e io ho mangiatoยป.

Allora il Signore Dio disse al serpente:

ยซPoichรฉ hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrรฒ inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerร  la testa e tu le insidierai il calcagnoยป.

L’uomo chiamรฒ sua moglie Eva, perchรฉ ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 97 (98)

R. Cantate al Signore un canto nuovo, perchรฉ ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perchรฉ ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si รจ ricordato del suo amore,
della sua fedeltร  alla casa d’Israele. R.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesรฌni
Ef 1,3-6.11-12

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesรน Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontร ,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.

In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinatiย – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontร ย –
a essere lode della sua gloria,
noi, che giร  prima abbiamo sperato nel Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Ecco, concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una cittร  della Galilea, chiamata Nร zaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: ยซRallรจgrati, piena di grazia: il Signore รจ con teยป.

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: ยซNon temere, Maria, perchรฉ hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesรน.

Sarร  grande e verrร  chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darร  il trono di Davide suo padre e regnerร  per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrร  fineยป.

Allora Maria disse all’angelo: ยซCome avverrร  questo, poichรฉ non conosco uomo?ยป. Le rispose l’angelo: ยซLo Spirito Santo scenderร  su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirร  con la sua ombra. Perciรฒ colui che nascerร  sarร  santo e sarร  chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo รจ il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla รจ impossibile a Dioยป.

Allora Maria disse: ยซEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaยป. E l’angelo si allontanรฒ da lei.

Parola del Signore

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