Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2019

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Il vangelo di questa prima domenica di Avvento, che apre lโ€™anno liturgico in cui si legge prevalentemente Matteo, รจ un brano tratto dalla cosiddetta fonte โ€œQโ€, nota pure a Luca, che la riprende piรน integralmente in Lc 17,26-37.

Consapevoli del tempo che ci รจ donato
Siamo nel โ€œdiscorso escatologicoโ€ piรน acceso, in cui Gesรน risveglia i cuori in vista del fine e della fine della storia, cioรจ del suo termine, del suo culmine, della sua pienezza, preannunciata dalla figura del Figlio dellโ€™Uomo, in unโ€™ora che solo Dio conosce (oida). La prospettiva post-pasquale dellโ€™evangelista Matteo lo porta a rileggere quelle parole dilatandole per noi in direzione della parousia dello stesso Gesรน, cioรจ il farsi presente del Signore in tutta la sua gloria per la comunitร  che spera in lui; per questo ci invita a scorgere nel presente i segni dei tempi per averne prontamente consapevolezza (ginลskล, giร  in Mt 24,32-33). Non possiamo infatti prevederne matematicamente lโ€™ora, eppure il dono della scienza ci permette di vivere consapevolmente nella trama della storia e trarne frutti per cambiare il nostro atteggiamento verso le cose di questo mondo.

In questo si colloca la rievocazione dei ยซgiorni di Noรจยป, quando il profeta colse quel โ€œtempo supplementareโ€ per prepararsi a entrare nellโ€™arca che rinnova lโ€™Alleanza tra Dio e il creato, mentre altri continuarono a far finta di nulla, in unโ€™indifferenza spensierata che ci fa perdere ogni capacitร  di presentimento e di discernimento.

Il fluire delle cose, come un diluvio, fa annegare gli incoscienti, ieri come oggi, i quali, non volendo rendere conto a nessuno, hanno ignorato lโ€™avvertimento che lโ€™esistenza ha un fine e una fine: lโ€™Alleanza con Colui che ha dato origine allโ€™esistenza e che accoglie nella propria intimitร  (paralambanล, verbo usato anche per Giuseppe quando accolse Maria nei primi due capitoli di Mt) chi รจ pronto, scattante, allenato (hetoimos) a vivere con lui.

Se si sceglie lโ€™ignoranza volontaria, se non si vuole affrontare la realtร  con i limiti della vita terrena, se si confida unicamente su di noi, sulle nostre cose e sul nostro agire, la parousia, che si manifesta con lโ€™intensitร  di una separazione tra chi รจ legato alle logiche mondane e chi invece รจ pronto ad abbandonarle, giunge inaspettata, imprevista, improvvisa. Chi invece si fa trovare sempre pronto, in qualsiasi momento ne รจ consapevole, cosciente e persino desidera quel momento, che sarร  pure improvviso ma non piรน inaspettato nรฉ un imprevisto incidente di percorso. รˆ anzi il senso del percorso, la sua meta che ha dato avvio al percorso stesso: unโ€™esigenza inderogabile che attende soltanto la libertร  dellโ€™uomo che le corrisponda.

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Incerta รจ lโ€™ora, ma certa รจ la โ€œparousiaโ€
Matteo, dopo essere stato piuttosto severo nei confronti di scribi e farisei nel capitolo 23, qui rivolge la medesima durezza non verso alcune persone pervertite e malvagie, ma proprio verso i cristiani che conosce. Forse parla a una comunitร  che presenta segni di pigrizia, dimenticanza e scoraggiamento, soprattutto nella persecuzione.

Gesรน tardava a venire; di qui una certa stanchezza, che Matteo teme possa sfociare nella dimenticanza, nella perdita di coscienza, nella non vigilanza di fronte agli avvenimenti. Per questo lโ€™evangelista ambienta queste parole alla presenza di tutti i discepoli, per i quali sottolinea soprattutto lโ€™incertezza dellโ€™ora della parousia. Se infatti รจ incerta lโ€™ora, รจ invece certa la parousia: pertanto lโ€™atteggiamento assennato โ€“ come lโ€™evangelista spiega sino a Mt 25,13 โ€“ รจ quello di vigilare (grฤ“goreล), essere attenti, attendere attivamente lโ€™incontro con Dio.

Quella รจ la meta verso la quale tendiamo: rammentarla sveglia il nostro desiderio, ce lo fa conoscere, affinchรฉ sappiamo che ogni consapevolezza รจ attratta in quella direzione. Cosรฌ quello che facciamo non anestetizzerร  affatto la nostra sete di infinito, come potrebbe accadere se ci lasciassimo trascinare, ma anzi รจ una lieta occasione per rilanciare la profonditร  della nostra preparazione โ€“ anche nella sofferenza โ€“ nel lasso di tempo che ci rimane; indeterminato, eppure molto breve.

Nodi esegetici
Segnalo, in particolare, tre difficoltร  esegetiche:

1. Come interpretare quel ยซmangiavano e bevevano, prendevano moglie e maritoยป? Qualche esegeta, per sostenere che si tratti di un comportamento riprovevole, vede nel verbo trลgล (nutrirsi, sfamarsi, divorare) una sfumatura bestiale; altri sottolineano lโ€™utilizzo dello stesso termine in Gv 6,54-58 quando nel โ€œdiscorso del paneโ€ Gesรน chiede di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue. Anche di Gesรน si parla come di uno che mangia e che beve (Mt 11,19); puรฒ essere letto come lโ€™ordinarietร  della vita che accomuna tutti gli uomini che vivono nel mondo, senza necessariamente offrire giudizi di valore a tali azioni. Il discrimine sta piuttosto tra chi semplicemente vive nel mondo e chi, oltre a ciรฒ, รจ cosรฌ legato alla mondanitร  da non essere pronto per accedere alla promessa di Dio quando gli รจ offerta.

2. Lโ€™avvento di Gesรน deve forse essere evitato? Ovviamente la risposta รจ no, ma questo dubbio sorge dalla difficoltร  di armonizzare la logica della โ€œparabolaโ€ del ladro (Mt 24,43) e il senso della sua attualizzazione (Mt 24,44), probabilmente elaborate da persone e sensibilitร  differenti. Il padrone di casa non puรฒ sapere quando viene il ladro e perciรฒ egli viene a fargli โ€œvisitaโ€ cogliendolo impreparato, perchรฉ non ha vegliato; ai discepoli viene chiesto invece di vigilare, ma questa loro preparazione di certo non impedirร  la visita del Signore, che nondimeno arriverร  in unโ€™ora imprecisata.

Se, da un lato, il versetto 44 sembra constatare lโ€™impossibilitร  di evitare la visita, dallโ€™altro quello successivo chiede di essere pronti, quasi per poter evitare lโ€™avvento del ladro. Un tentativo di armonizzazione puรฒ essere offerta andando al senso di quellโ€™incontro: รจ un incubo se, svegliandoci di soprassalto, scassina la dimora di chi ha vissuto incurante di tutto; รจ un sogno che si avvera se รจ il nostro amato Signore per il quale avevamo preparato tutta la nostra casa, secondo la sua volontร .

Il nostro vegliare รจ in grado di scongiurare solamente lโ€™impreparazione, lโ€™incoscienza, il menefreghismo, non di certo lโ€™incontro con il giudizio di Dio che รจ piuttosto lโ€™atteso regno della giustizia per chi la desidera.

3. Gesรน allora si paragona a un ladro? Lโ€™immagine รจ presente sin dalla prima lettera di Paolo ai Tessalonicesi, probabilmente lo scritto piรน antico del Nuovo Testamento, in un brano che presenta notevoli affinitร . Anche qui si parla propriamente del ยซgiorno del Signoreยป che, improvviso come un ladro, sorprende rovinosamente chi dorme ubriaco nella notte pensando di essere al sicuro, ma non i cristiani che sono svegli in quanto vivono sobriamente alla luce del giorno. La venuta sarร  come un ladro per chi non vigila, secondo lโ€™autore giovanneo dellโ€™Apocalisse, che usa lo stesso tema in Ap 3,3 e 16,15.

Infine, anche in 2Pt 3,10 si afferma che ยซil giorno del Signore verrร  come un ladroยป, il cui apparente ritardo viene interpretato come pazienza e opportunitร  per tutti di cambiare vita. Lโ€™immagine del ladro รจ stata poi allegorizzata in vario modo; alcuni hanno visto in tale parabola tutta la potenza di Dio che scardina tutte le fallaci โ€“ seppur inevitabili โ€“ certezze umane.

Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia allโ€™Universitร  di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Universitร  di Perugia e in Ontologia Trinitaria allโ€™Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente รจ dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesรน. Un’immersione nella storicitร  dei Vangeli, Postfazione di Gรฉrard Rossรฉ, EDB 2019.


Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO โ€“ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA

Prima Lettura

Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaรฌa

Is 2,1-5

Messaggio che Isaรฌa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarร  saldo sulla cima dei monti
e sโ€™innalzerร  sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
ยซVenite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perchรฉ ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieriยป.

Poichรฉ da Sion uscirร  la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarร  giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerร  piรน la spada
contro unโ€™altra nazione,
non impareranno piรน lโ€™arte della guerra.

Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 121 (122)

R. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
ยซAndremo alla casa del Signore!ยป.
Giร  sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.

รˆ lร  che salgono le tribรน,
le tribรน del Signore,
secondo la legge dโ€™Israele,
per lodare il nome del Signore.
Lร  sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirรฒ: ยซSu di te sia pace!ยป.
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederรฒ per te il bene. R.

Seconda Lettura

La nostra salvezza รจ piรน vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Rm 13,11-14a

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: รจ ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perchรฉ adesso la nostra salvezza รจ piรน vicina di quando diventammo credenti.

La notte รจ avanzata, il giorno รจ vicino. Perciรฒ gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impuritร , non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesรน Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:

ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร  la venuta del Figlio dellโ€™uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nellโ€™arca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร  anche la venuta del Figlio dellโ€™uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร  portato via e lโ€™altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร  portata via e lโ€™altra lasciata.

Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoยป.

Parola del Signore

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