don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 21 Novembre 2019

- Pubblicitร  -

“Quando fu vicino, alla vista della cittร , pianse su di essa”. Se di Gesรน ci impressionano i miracoli, la misericordia, i segni, le parole, non puรฒ passare sotto silenzio anche il pianto del vangelo di oggi. Poche volte il vangelo sottolinea il pianto di Gesรน, ma anche solo il fatto di menzionarlo lo riempie di una luce nuova. Abbiamo diritto di piangere perchรฉ anche Gesรน piangeva.

Abbiamo diritto di piangere quando ci manca qualcuno, quando lo perdiamo come capitรฒ a lui con Lazzaro. Abbiamo diritto di piangere quando vediamo colui a cui vogliamo bene ridursi alla totale infelicitร  come il racconto della pagina del vangelo di oggi. Abbiamo diritto di piangere quando la vita ci fa incontrare le sue contraddizioni e la sua ingiustizia come capitรฒ un giorno a Gesรน incrociando a Nain il corteo funebre di un ragazzo figlio unico di una madre vedova.

Prima di essere le anticamere di grandi miracoli, questi racconti menzionano il pianto come qualcosa che faceva parte di Gesรน. Due gravi malattie invece affliggono la nostra vita: o non piangere mai, o piangere sempre. Non piangere mai, molto spesso nasce da un estremo tentativo di proteggersi dal troppo dolore.

Si diventa duri e cinici non per cattiveria ma per reazione nei confronti di una vita che รจ stata troppo difficile. In quella durezza non solo viene schermato il dolore ma anche la gioia. Allo stesso tempo piangere sempre non รจ indice di libertร  ma di incapacitร  a tenere gli argini degli eventi affinchรฉ ci conducano da qualche parte.

Non รจ tanto il pianto in sรฉ, ma รจ il pianto che non arriva mai a una decisione, a una scelta, a una postura interiore diversa dal vittimismo. Gesรน pare dirci che ci sono cose che ci danno il diritto di piangere, come capita a Lui nel vangelo di oggi nello scorgere Gerusalemme sorda alla conversione.

- Pubblicitร  -

Ma il suo pianto non รจ fine a sรฉ stesso, non รจ fuga, รจ al contrario entrarvi dentro, decidersi fino alle estreme conseguenze. Gesรน non scappa da Gerusalemme, ma รจ proprio lรฌ che accoglie il Suo destino ultimo.

Commento di don Luigi Maria Epicoco.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: ยซEcco mia madre e i miei fratelli!ยป

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12, 46-50
ย 
In quel tempo, mentre Gesรน parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
ย 
Qualcuno gli disse: ยซEcco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlartiยป.
ย 
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: ยซChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?ยป. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: ยซEcco mia madre e i miei fratelli! Perchรฉ chiunque fa la volontร  del Padre mio che รจ nei cieli, egli รจ per me fratello, sorella e madreยป.

Parola del Signore

Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

"L'anima mia magnifica il Signore" Quando l'anima si innalza spontaneamente...