don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2019

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Mentre tutto crolla solo la Croce sta come ancora di salvezza

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

In questi giorni sono a Gerusalemme per accompagnare un gruppo di pellegrini. Nel pomeriggio mi recherรฒ, come tutte le volte che vengo in Terra Santa, anche davanti al โ€œmuroโ€, come lo chiamano gli ebrei. Popolarmente รจ chiamato โ€œmuro del piantoโ€ perchรฉ le pietre rimaste stanno a ricordare quello che Gesรน afferma nella pagina del vangelo di oggi: โ€œDi quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaโ€.

Questo Gesรน lo dice replicando a coloro che ammiravano la bellezza delle pietre del tempio che certamente era per lโ€™epoca una delle meraviglie del mondo. Le parole di Gesรน hanno un valore profetico, non perchรฉ annunciano un evento futuro, ma perchรฉ affermano una veritร  โ€œscomodaโ€. La bellezza del mondo, quella che affascina, รจ caduca perchรฉ รจ destinata a perire. Tutto ciรฒ che appartiene a questo mondo รจ passeggero, ma ciรฒ che di bello si ammira oggi รจ un segno che invita a guardare avanti, in un tempo futuro. Esso non รจ il tempo nel quale sono proiettate le utopie ma il compimento della promessa di Dio.

Bisogna saper leggere la bellezza non come una forza che attrae a sรฉ e mette nel cuore il desiderio di possesso, ma come una energia che rimanda oltre lโ€™oggetto che vediamo e ammiriamo. La bellezza di unโ€™opera, sia essa della natura che dellโ€™uomo, รจ profezia dellโ€™evento nel quale lโ€™opera di Dio si compie. Dio รจ creatore sempre, perchรฉ รจ sempre allโ€™opera. La bellezza del creato, come quella prodotta dalla sapienza dellโ€™uomo, รจ profezia della bellezza di Dio e del suo amore fedele che si rivela nella morte e risurrezione di Gesรน.ย 

Gesรน parla di un termine, sรฌ, ma non della fine dellโ€™opera di Dio. La pasqua รจ il tempo in cui avviene il passaggio dalla profezia allโ€™evento, dallโ€™annuncio-anticipazione al compimento. La vita รจ fatta di passaggi che non sono indolori perchรฉ richiedono di adattarsi al cambiamento, previsto anche se non voluto. Attraverso un linguaggio ricco di immagini forti, come quelle presenti anche nella prima lettura, Gesรน vuole sottolineare la drammaticitร  della storia che, anche quando sembra ripetere il solito copione nel quale il potente vince sul giusto debole, evolve verso il suo pieno compimento la cui ultima parola spetta a Dio. Egli infatti รจ โ€œla roccia eternaโ€ รจ fedele per sempre al suo amore per gli uomini.

Gesรน parla anche oggi a coloro che hanno scelto di seguirlo. Hanno giร  sperimentato che la fede in Lui non si riduce a pratiche devozionali, ma richiede la disponibilitร  a seguirlo fin sulla croce anche quando essa vuole dire la rinuncia e la distruzione di tutte le proprie speranze โ€œmondaneโ€. La croce rappresenta un tempo di crisi in cui รจ decretata la fine alle proprie speranze terrene, anche quelle che hanno motivato fino a quel momento la scelta di essere discepolo di Cristo. Nessuno sceglie di portare una croce, neanche Gesรน lโ€™ha cercata. Anzi, nellโ€™approssimarsi della morte ha desiderato liberarsene perchรฉ umanamente รจ insopportabile lโ€™idea di dover soffrire ingiustamente. Umanamente รจ impossibile, ma spiritualmente sรฌ. Nel senso che solo lo Spirito Santo ispira la speranza che รจ affidamento allโ€™amore di Dio. In questo senso i momenti di crisi sono una opportunitร , perchรฉ diventa il tempo propizio per rendere visibile la bellezza dellโ€™amore di Dio. La bellezza che non appassisce come un fiore รจ quella dellโ€™amore di Dio.

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Mentre tutto crolla, rimane in piedi solo la croce. Essa รจ, come diceva don Tonino Bello, โ€œuna collocazione provvisoriaโ€, ma al tempo stesso testimonia la definitivitร  dellโ€™alleanza dโ€™amore sancita tra Dio e lโ€™uomo. Tra gli sconvolgimenti del mondo lโ€™uomo รจ chiamato a rimanere aggrappato alla roccia della salvezza. Santa Teresa dโ€™Avila, parafrasando le parole di Gesรน, amava ripetere: โ€œNiente ti turbi, nulla ti spaventi, tutto passa, solo Dio resta. Chi ha Dio nulla gli manca!

Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore da Gerusalemme!

Letture della
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Sorgerร  per voi il sole di giustizia.

Dal libro del profeta Malachรฌa
Ml 3,19-20a

ย 
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
ย 
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerร  โ€“ dice il Signore degli eserciti โ€“ fino a non lasciar loro nรฉ radice nรฉ germoglio.
ย 
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerร  con raggi benefici il sole di giustizia.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 97 (98)
R. Il Signore giudicherร  il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
ย 
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
ย 
Giudicherร  il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.

Seconda Lettura

Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 3,7-2

ย 
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, nรฉ abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
ย 
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
ย 
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesรน Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillitร .

Parola di Dio

Vangelo

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-19

ย 
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: ยซVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaยป.
ย 
Gli domandarono: ยซMaestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarร  il segno, quando esse staranno per accadere?ยป. Rispose: ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: โ€œSono ioโ€, e: โ€œIl tempo รจ vicinoโ€. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perchรฉ prima devono avvenire queste cose, ma non รจ subito la fineยป.
ย 
Poi diceva loro: ยซSi solleverร  nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
ย 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darรฒ parola e sapienza, cosicchรฉ tutti i vostri avversari non potranno resistere nรฉ controbattere.
ย 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrร  perduto.
ย 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vitaยป.

Parola del Signore

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]
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