Dopo aver attraversato Gerico e incontrato Zaccheo, Gesรน ha finalmente terminato il suo pellegrinaggio verso la cittร santa di Gerusalemme. Entrato in essa, frequenta il Tempio e vi insegna. ร in questo contesto che Gesรน osserva le cose che accadono (come la generositร di una vedova, Lc 21,1-4). Rispetto al vangelo di Marco, che colloca la scena mentre ormai Gesรน รจ uscito dal luogo sacro e non vi torna, Luca non coglie questo aspetto: ยซMentre alcuni parlavano del Tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: โVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร lasciata pietra su pietra che non sarร distruttaโยป (Lc 21,5-6).
Perchรฉ questa parola tragica di Gesรน sul Tempio, che รจ lโinizio del c.d. discorso escatologico, sugli ultimi tempi?
Gesรน aveva pianto poco prima su Gerusalemme: ยซQuando fu vicino, alla vista della cittร pianse su di essa dicendo: โSe avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora รจ stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchรฉ non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitataโยป (Lc 19,41-44). E aveva anche reagito con forza contro un uso profano di quello spazio: ยซEd entrato nel Tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: โSta scritto: La mia casa sarร casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladriโยป (Lc 19,45-46).
Gesรน era forse contro il Tempio, e la sua profezia esprimeva un desiderio di rivalsa, o di avversione verso quellโantica istituzione dโIsraele? Durante il processo che subisce, Gesรน viene proprio accusato di aver minacciato di distruggere quellโedificio: ยซLo abbiamo udito mentre diceva: โIo distruggerรฒ questo tempio, fatto da mani dโuomo, e in tre giorni ne costruirรฒ un altro, non fatto da mani dโuomoโ. Ma nemmeno cosรฌ la loro testimonianza era concordeยป (Mc 14,57-59). Si trattava, perรฒ, come il vangelo ben sottolinea, di unโaccusa ingiusta e falsa. Sarร la stessa che porterร alla morte di Stefano, secondo quanto riferito da At 6,13-14: ยซPresentarono quindi falsi testimoni, che dissero: โCostui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesรน, questo Nazareno, distruggerร questo luogo e sovvertirร le usanze che Mosรจ ci ha tramandatoโยป. Che cosa poteva aver detto Gesรน, e dopo di lui anche Stefano, da scatenare lโopposizione delle classi sacerdotali di Gerusalemme? Niente contro il Tempio. Tanto che Gesรน lo frequenta, e lรฌ insegna, ed avrร anchโegli percepito in quel luogo sacro la presenza del Padre. ร proprio Luca che ci riferisce come nel tempio Gesรน riesce bene ad occuparsi delle cose del Padre suo (cfr. Lc 2,49). Anche i discepoli di Gesรน, poi, non dobbiamo dimenticarlo, vanno al Tempio dopo la sua risurrezione (At 2,46: ยซOgni giorno erano perseveranti insieme nel Tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicitร di cuoreยป).
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ร che Gesรน (e dopo di lui Stefano) relativizza lโimportanza del Tempio di Gerusalemme. Rileggiamo cosa dice in un altro vangelo, Mt 12,6: ยซOra io vi dico che qui vi รจ uno piรน grande del Tempioยป. Gesรน conferisce al Tempio il ruolo che ha, ma non lo critica in sรฉ: ha solo timore che il Tempio diventi unโaltra forma, piรน elaborata, di idolatria, o che si sostituisca allโincontro con Dio. In questo senso, Gesรน รจ nella linea dei profeti dโIsraele, come Geremia, che mettono in guardia il popolo: ยซNon confidate in parole menzognere ripetendo: โQuesto รจ il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!โยป (Ger 7,4). Ogni volta che Israele prova a delimitare la presenza di Dio, e di contenerlo in forme visibili come un vitello dโoro, o unโarca, o un Tempio; ogni volta che crede di poter dire: โsolo lรฌ รจ Dioโ, si deve ricredere nel modo piรน tragico.
Questo processo di relativizzazione dunque era giร iniziato in passato, come osserva un documento della Pontificia Commissione Biblica del 2001: ยซIl tempio รจ al tempo stesso uno spazio funzionale e simbolico. Serve da luogo di culto, soprattutto sacrificale, di preghiera, di insegnamento, di guarigione, di intronizzazione regale. Ma, come in tutte le religioni, lโedificio materiale, in basso, evoca il mistero dellโhabitat divino, in cielo, in alto (1Re 8,30). Per la presenza tutta speciale del Dio di vita il santuario diventa luogo di origine per eccellenza della vita (nascita collettiva, rinascita dopo il peccato) e della conoscenza (parola di Dio, rivelazione, sapienza). Gioca il ruolo di asse e centro del mondo. Si osserva, tuttavia, una relativizzazione critica del simbolismo del luogo santo. Mai questo arriverร a garantire e a โcontenereโ la presenza divina. Parallelamente alla critica del culto ipocrita e formalistico, i profeti smascherano la vanitร della fiducia incondizionata posta nel luogo santo (Ger 7,1-15). Una visione simbolica presenta โla gloria del Signoreโ che abbandona lo spazio sacro in modo solenne. Ma questa gloria ritornerร nel Tempio (Ez 43,1-9), un Tempio restaurato, ideale (40โ42), fonte di feconditร , di guarigione, di salvezza (47,1-12). Prima di questo ritorno, Dio promette agli esiliati di essere egli stesso per loro โun santuarioโ (11,16)ยป (Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana, 48).
Torniamo al senso delle parole di Gesรน, leggendole ora in due modi. Con il primo ci rifacciamo al loro significato storico. Le parole di Gesรน sul Tempio sono presenti anche nel vangelo piรน antico, quello di Marco (forse scritto prima della caduta di Gerusalemme), e Luca, che invece conosceva gli antefatti, le registra avendo in mente quel tempio che sarร effettivamente bruciato nel 70 d.C. dai Romani. Ma vi รจ un secondo significato. Gesรน dice che il Tempio โ come ogni realtร di questo mondo โ comunque รจ destinato a finire. Anche le realtร piรน belle e sacre (ยซMentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: โMaestro, guarda che pietre e che costruzioni!โยป, Mc 13,1; Lc: โle belle pietreโ); addirittura anche quelle che rimandano alla presenza di Dio. ร questo infatti che deve accadere, perchรฉ Dio, che dirige la storia con la sua Provvidenza, la porta anche a termine. La realtร che conosciamo terminerร , e aspettiamo la Gerusalemme, finalmente la nostra patria, dove non ci sarร piรน un tempio: ยซIn essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, lโOnnipotente, e lโAgnello sono il suo tempioยป (Ap 21,22).
Ma non dobbiamo ripetere gli errori del passato. Da una teologia ci dobbiamo soprattutto guardare, quella della sostituzione, come se Dio, dopo lโavvento di Gesรน, avesse ritenuta necessaria la fine di Israele o dellโantica alleanza, e quindi la distruzione del tempio. Ciรฒ che ha ragioni storiche, non puรฒ essere letto come una punizione per gli โincreduli giudeiโ.
Infine, forse sarร utile ricordare che Gesรน condivide una visione in parte simile a quella dei movimenti apocalittici, che consideravano la fine come la purificazione per i peccati degli uomini; Gesรน non ha perรฒ una visione negativa del mondo in cui si vive: la storia non finisce con una distruzione punitiva, e nemmeno si puรฒ dire โ come alcuni hanno tentato e tentano di fare (ad es., in passato, e ancora oggi, i โTestimoni di Geovaโ) quando la storia finirร . Ma rimane una veritร di fede che โ come si legge nel Catechismo della Chiesa Cattolica, che ยซAnche lโuniverso visibile รจ destinato ad essere trasformatoยป (1047). Rispetto ad ogni tentativo di previsione di quando questo accadrร , continua il Catechismo: ยซIgnoriamo il tempo in cui saranno portate a compimentoย la terra e lโumanitร , e non sappiamo il modo in cui sarร trasformato lโuniverso. Passa certamente lโaspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo, perรฒ, dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicitร sazierร sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uominiยป (1048).ย Bella la conclusione, che ci rimanda al presente: ยซTuttavia lโattesa di una terra nuova non deve indebolire, bensรฌ piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dellโumanitร nuova che giร riesce a offrire una certa prefigurazione che adombra il mondo nuovo. Pertanto, benchรฉ si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, nella misura in cui puรฒ contribuire a meglio ordinare lโumana societร , tale progresso รจ di grande importanzaยป (1049).ย
Unโultima osservazione. Questo tempo di persecuzione porterร per i credenti in Gesรน โ si legge โ la possibilitร di dare testimonianza a lui anche davanti ai pagani. Gli sconvolgimenti di cui parla il Signore non riguardano solo il cosmo, ma anche le relazioni. Come a dire che nellโinterpretazione cristiana il tempo รจ davvero cambiato con lโavvento del Messia Gesรน.
Letture della
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Sorgerร per voi il sole di giustizia.
Dal libro del profeta Malachรฌa
Ml 3,19-20a
ย
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
ย
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerร โ dice il Signore degli eserciti โ fino a non lasciar loro nรฉ radice nรฉ germoglio.
ย
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerร con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 97 (98)
R. Il Signore giudicherร il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
ย
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
ย
Giudicherร il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.
Seconda Lettura
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicรฉsi
2 Ts 3,7-2
ย
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, nรฉ abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
ย
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
ย
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesรน Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillitร .
Parola di Dio
Vangelo
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-19
ย
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: ยซVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร lasciata pietra su pietra che non sarร distruttaยป.
ย
Gli domandarono: ยซMaestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarร il segno, quando esse staranno per accadere?ยป. Rispose: ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: โSono ioโ, e: โIl tempo รจ vicinoโ. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perchรฉ prima devono avvenire queste cose, ma non รจ subito la fineยป.
ย
Poi diceva loro: ยซSi solleverร nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
ย
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darรฒ parola e sapienza, cosicchรฉ tutti i vostri avversari non potranno resistere nรฉ controbattere.
ย
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrร perduto.
ย
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vitaยป.
Parola del Signore
