Fabrizio Francesco Campus – Commento al Vangelo del giorno – 8 Novembre 2019

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โ€œRendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrare.โ€

Ad oggi, se il Signore ci chiedesse conto della nostra amministrazione, cioรจ di come abbiamo impiegato e impieghiamo i doni che ci ha fatto, cosa potremmo rispondere? In una vita in cui nulla รจ nostro, non dovremmo mai dimenticare che siamo amministratori della Divina Provvidenza.

Tutto, a partire dalla nostra stessa vita, ci รจ stato donato per un impiego ben preciso: amare. Lโ€™amministratore disonesto della parabola raccontata da Gesรน nel Vangelo di oggi, ci ricorda proprio questo, anche se le sue intenzioni erano quelle di ottenere un vantaggio personale. Allo stesso tempo, perรฒ, ha alleggerito il carico dei debitori del suo padrone.

Dobbiamo trovare ogni scusa per alleggerire il carico di chi incontriamo, perchรฉ questo dร  senso alla nostra vita e a ciรฒ che facciamo. Solo cosรฌ possiamo essere riconosciuti come figli della luce e sperare in un posto, per noi e per il prossimo, nella Casa che ci attende.

Fabrizio Francesco CampusCommento a cura di Fabrizio Francesco Campus

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Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non รจ cambiata, ma รจ cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare cosรฌ.

I figli di questo mondo verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luce.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16, 1-8
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In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli:
ยซUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrare”.
L’amministratore disse tra sรฉ: “Che cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodรฒ quell’amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luceยป.

Parola del Signore

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