don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 6 Novembre 2019

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Certe pagine del Vangelo vanno lette fino al punto da scontrarsi, infatti รจ inevitabile non impattare con parole cosรฌ esigenti: <<Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo>>.

Infatti basta voler seriamente bene a un figlio, a un marito, a una moglie, a un amico e domandarsi se siamo disposti ad odiarli per amore del Vangelo. Ma la vera domanda รจ se odiare significa la prima cosa che ci passa per la mente o qualcosa di molto piรน profondo. Gesรน non ci sta chiedendo di fare del male a chi amiamo, ma di ricordarci in maniera disincantata che per quanto noi possiamo amare queste persone, esse non sono Dio. L’amore che abbiamo per loro รจ la cosa che ci ricorda di piรน Dio, ma loro non sono Dio.

Trattarli come se lo fossero significa paradossalmente rimanere delusi e fargli seriamente del male. In questo senso Gesรน chiede di non dar loro il primo posto, o se proprio hanno il posto numero uno ricordarsi che Dio รจ il posto zero, cioรจ รจ Colui che rende possibile ogni classifica perchรฉ รจ fuori classifica. Poi perรฒ Gesรน aggiunge: <<Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non puรฒ essere mio discepoloยป. E cosรฌ ci dice che un vero discepolo non รจ solo Colui che sa mettere al posto giusto ciรฒ che conta, ma รจ anche colui che con realismo si prende la responsabilitร  di ciรฒ che di reale c’รจ nella sua vita, e decide di farsene carico non in maniera eroica, ma in maniera umile, seguendolo.

Perรฒ basta pensare a questi due aspetti per accorgersi di come la maggior parte di noi รจ incapace a vivere cosรฌ. Questo perรฒ invece di scoraggiarci deve farci ricordare che solo il Signore puรฒ rendere possibile ciรฒ che ci domanda. รˆ per Grazia sua che possiamo amarlo veramente. รˆ per Grazia sua che possiamo prenderci la responsabilitร  della nostra vita fino in fondo e andargli dietro. Avere fede significa ricordarsi che Dio rende sempre capaci coloro a cui domanda qualcosa. รˆ la fede in lui e non nelle nostre forze che fa la differenza.

Commento di don Luigi Maria Epicoco.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepolo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 25-33


In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:

ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: โ€œCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ€.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre lโ€™altro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.

Parola del Signore

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