La potenza dei racconti di Gesรน รจ tale che chi lo ascolta non si sente mai tagliato fuori dai suoi esempi. E il suo scopo รจ esattamente quello di spingere chi lo ascolta ad assumersi la propria responsabilitร , la propria fetta di libertร e di scelta. Nel vangelo di oggi Gesรน sembra fotografare una situazione che รจ sempre attuale.
ร la situazione in cui la vita prende talmente tanto il sopravvento su di noi da considerare Dio come un invito a cena a cui si puรฒ mancare: <<Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandรฒ il suo servo a dire agli invitati: Venite, รจ pronto. Ma tutti, all’unanimitร , cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciรฒ non posso venireยป. Sembra ci sia sempre una buona scusa per declinare l’invito di Dio. Ma la questione della fede non รจ, come ci vogliono far credere, una questione di gusti personali come lo sport, il passatempo e gli hobby. Finchรฉ la fede rimane relegata alla sfera intimistica della gente, si puรฒ anche capire come ci sono questioni piรน serie nella vita a cui dare la precedenza. Ma se la questione della fede รจ la questione del senso della vita stessa, allora non c’รจ nulla che possa avere la precedenza su di essa.
Infatti il gioco non รจ assecondare un gusto personale, ma rispondere per quale motivo vale o no la pena vivere. Ma la storia che racconta Gesรน non si ferma a constatare un rifiuto. Quell’uomo che aveva preparato la cena manda i suoi servi a fare entrare nella sua casa quelli che apparentemente non erano stati invitati. Li spinge, li invita, gli fa spazio, ne chiama piรน che puรฒ <<perchรฉ vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerร la mia cena>>.
Ecco perchรฉ solitamente sono i lontani, gli scartati, gli ultimi i prediletti di Dio, perchรฉ solo un disperato puรฒ capire seriamente la grande questione della speranza. Chi sta bene rischia spesso di prendere la questione sottogamba.
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Commento di don Luigi Maria Epicoco.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 15-24
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In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesรน: ยซBeato chi prenderร cibo nel regno di Dio!ยป.
Gli rispose: ยซUn uomo diede una grande cena e fece molti inviti. Allโora della cena, mandรฒ il suo servo a dire agli invitati: โVenite, รจ prontoโ. Ma tutti, uno dopo lโaltro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: โHo comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmiโ. Un altro disse: โHo comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmiโ. Un altro disse: โMi sono appena sposato e perciรฒ non posso venireโ.
Al suo ritorno il servo riferรฌ tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: โEsci subito per le piazze e per le vie della cittร e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppiโ.
Il servo disse: โSignore, รจ stato fatto come hai ordinato, ma cโรจ ancora postoโ. Il padrone allora disse al servo: โEsci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perchรฉ la mia casa si riempia. Perchรฉ io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterร la mia cenaโยป.
Parola di Dio
