Gesรน guarda e osserva. Guarda come la gente si comporta mentre รจ invitata ad un banchetto. La gente sceglie i primi posti, lโinvitante invita chi giร conosce e che sa che prima o poi ricambierร lโinvito.
Questo buon senso nostro รจ lievito dei farisei: si compra visibilitร , si vende bene la propria merce, non si dร nulla per nulla, si vive di reciprocitร , che ha una sua importanza, sostituendola in toto alla gratuitร facendo, in tal modo, morire lโamore di asfissia.
Gesรน ci guarda e osserva: vede come ci comportiamo noi ed evidenzia il lievito dei farisei che alberga e cresce in noi. Ci invita ad uscire dal buon senso e ad accogliere il lievito Madre del Regno. ร un invito che ci chiede di smetterla di invitare la gente a Messa, di smetterla di pensare che la chiesa sia intorno alla chiesa, di smetterla di credere che il Regno di Dio sia la Chiesa. Gesรน ci invita a fare un passo oltre lasciando stare il potere del parroco che non รจ piรน a servizio ma comanda su quello che gli hanno insegnato essere la sua parrocchia, mentre รจ roba della gente, soprattutto dei poveri e di coloro che hanno poco da dare. ร invito a scegliere gli ultimi posti vale a dire la cucina delle case della nostra gente. ร tempo di ritornare a vivere lโeucaristia sulle strade non piรน nelle chiese. ร tempo di lasciare le nostre strutture per essere a disposizione di chi, con la sua piccolezza, รจ sapienza del Padre in mezzo a noi. ร il piccolo Zaccheo che riceve la visita di Gesรน, lโIncarnato che oggi celebra la messa a casa di Zaccheo. Scendi subito, Zaccheo, perchรฉ oggi debbo fermarmi a casa tua. Oggi, non domani. Devo, non forse vengo, adesso ci penso, guardo la mia agenda e poi ti darรฒ una risposta, cioรจ mai!
ร il tempo dei piccoli che nascono nel Natale con Gesรน e vengono messi nella mangiatoia dove Gesรน diventa cibo da mangiare per ognuno di noi. Incarnato nella mangiatoia diventa messa per tutti, noi compresi. Con Lui siamo chiamati ad essere deposti nella mangiatoia per divenire cibo per lโumanitร . La mangiatoia non รจ il primo posto nellโalbergo, รจ lโultimo posto. Non รจ dove tutti vanno a sedersi. La mangiatoia รจ dove zoppi e ciechi, poveri e storpi, gente che non puรฒ ricambiare, vanno a sedersi o si avvicinano semplicemente perchรฉ non vi รจ neppure un posto dove sedere. Ma lรฌ sanno che si celebra la messa, lรฌ si mangia, lรฌ ci si sazia di amore e si diventa amore libero, senza gente che deve ricambiare per ricevere lโinvito. Gli ultimi posti sono fuori dalla chiesa, sono per strada. Gli ultimi posti non sono allโoratorio, sono nel cortile del condominio. Gli ultimi posti non sono in canonica, sono nella baracca dei braccianti che continuano ad essere sfruttati dalla mafia e che, finalmente, trovano casa nelle nostre parrocchie: lรฌ possono prendere la residenza per avere il diritto di essere vivi. Questi sono gli ultimi, questo รจ Cristo Ultimo che siede allโultimo posto, che dico: che diventa Pane di vita, Vino di santitร , Acqua che ristora e che ci lava da tutto il nostro lievito farisaico.
Gesรน ha scelto lโultimo posto che lo ha portato ad essere escluso dai nostri banchetti, dalle nostre chiese. Cosรฌ รจ diventato lievito che ha fatto lievitare la farina divenendo Pane da mangiare, eucaristia da celebrare laddove la persona vive.
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ร il lievito del Regno che non si identifica con lโavere una bella chiesa ed essere ricordati perchรฉ abbiamo ristrutturato gli ambienti o abbiamo costruito cose nuove: questa รจ cosa banale e lievito dei farisei che pervade la chiesa tutta, non da ultimo il Vaticano. ร il lievito del Regno che ti ricorda che cโรจ piรน gioia nel dare che nel ricevere. Ricordati che il dare รจ cosa del cuore, non รจ cosa di cose di cui ci liberiamo per fare spazio nei nostri armadi. ร lievito che non chiede dominio ma servizio. ร lievito dove il bene comune รจ al di sopra di ogni bene personale o di partito. ร il lievito dove la visibilitร e lโapparire non hanno piรน senso perchรฉ ne uccidono di piรน le apparenze che non la veritร detta e vissuta. ร lievito che chiede di scomparire per lasciare posto agli altri. รจ decisione di dono, รจ decisione di morire per amore, รจ decisione di lasciare perchรฉ รจ tempo che la vita faccia il suo corso, รจ tempo di tornare nella casa del Padre dove la Madre ti attende a braccia aperte. ร tempo di lasciare il posto ad altri, non รจ piรน tempo di occupare posti, di avere la presidenza, di avere il monsignorato e stupidaggini del genere che servono solo a farci sempre piรน pavoni e sempre meno aquile, sempre meno chiocce che vivono per i propri pulcini.
ร ormai tempo di svegliarci dal sonno, di ritornare a svelare e a scoprire i tratti del volto del Padre su di noi, i tratti dellโamore della Madre in noi: non piรน primi ma ultimi per essere veri nella veritร di amore.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 12-14
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In quel tempo, Gesรน disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
Parola del Signore
