Lโofferta non รจ un momento in cui si dร qualcosa per avere qualcosa dโaltra in cambio: รจ il momento in cui deponiamo di fronte al cuore di Cristo le nostre fragilitร perchรฉ la Misericordia del Padre avvolga noi e i nostri fratelli.
Una giustizia che si chiama amore
La felicitร interiore non esiste.
Tu prendi le mie felicitร , le mie gioie.
E le metti sul tavolo.
Per tutti.
Non esiste una gioia del cuore che non sia anche una gioia sulla bocca.
Un invito per tutti.
Per tutti quelli che non hanno nulla da darmi.
Perchรฉ se รจ gioia, รจ beatitudine.
Sei tu.
Viene da te.
E tu arrivi con gli ultimi, negli ultimi.
E tu arrivi quando sono vuota.
Perchรฉ ho dato tutto.
Perchรฉ non ho preso nulla.
E tutta sono da prendere.
E tutta sono da riempire.
E ci pensi tu.
E arrivi tu.
Cโรจ una bontร che non svuota il cuore.
Ma svuota le tasche.
Ci sono degli inviti che non riempiono la tavola.
Ma le tasche.
Ci sono inviti a cena in cui non si spezza il pane insieme, per tutti.
Ma si da quanto si riceve.
Ma ci si scambiano favori, grazie, contraccambiando tutto in parti uguali.
Ci sono degli inviti che hanno un prezzo da pagare. Tanto quanto.
Non si รจ beati cosรฌ.
Si รจ soddisfatti.
E allora non cโรจ altro che si riceverร .
E allora finisce tutto qui.
Cโรจ una generositร che quando ti invita a cena ti dona una casa.
Ci sono inviti in cui si serve a tavola la propria vita.
Spezzata per tutti.
Per tutti quelli che non hanno nulla da dare, neanche la vita.
Ma hanno tutto da ricevere.
Cโรจ un amore che quando lo dai, dai la vita e lโaltro ti รจ grato con la sua vita vuota e ora piena della tua.
E la ricompensa รจ la vita piena, la vita eterna.
Amore mio, lโunica vita giusta รจ la vita che perdo.
Che perdo per te.
Amici, fratelli, parenti, ricchi vicini.
Hanno in comune con me amore, sangue, vita insieme.
Sono giร miei.
Sono giร loro.
Apro la mia porta a te .
Servo il mio cibo a te.
Voglio essere la tua ricchezza.
Voglio essere i tuoi piedi, la tua mano, i tuoi occhi.
Non hai nulla.
Avrai me.
Gesรน, amore mio.
Fammi ricca.
Fammi piena.
E poi insegnami la povertร .
Insegnami il vuoto, il dare la vita.
Solo tu puoi farlo in me.
Solo tu.
Ti amo da morire.
Cโรจ una strana giustizia.
Che non รจ a parti uguali.
Che non รจ tanto a me, tanto a te.
Che non รจ tra pari.
Cโรจ una strana giustizia.
Che io do tutto e tu nulla.
Perchรฉ io ho tutto e tu nulla.
Cโรจ una strana giustizia.
In cui il cuore si vuota nel cuore di un altro.
Senza misura.
Senza parti uguali.
Cโรจ una strana giustizia.
Che non รจ giusta.
Ma si chiama amore, eterno.
Sei tu.
Insegnamela.
Dammela.
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Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) รจ un presbitero, scrittore e opinionista italiano.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14, 12-14
ย
In quel tempo, Gesรน disse al capo dei farisei che l’aveva invitato:
ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
Parola del Signore
