Nelle parabole precedenti si chiedevano cose (Lazzaro chiedeva di mangiare, la vedova chiedeva giustizia, i 10 lebbrosi chiedevano la guarigione); in questa il pubblicano chiede la remissione dei suoi peccati, che รจ la cosa essenziale; la sua preghiera รจ silenziosa perchรฉ sa che il Signore ascolta. Prima ancora, nel capitolo 15, Luca aveva raccolto le parabole della misericordia (la 99esima pecora, la moneta smarrita, il ritorno del figlio prodigo). Tutto รจ unito dal grande tema della fede – insieme all’insegnamento sulla preghiera – che mostra il rapporto giusto tra noi e Dio. Al contrario, c’รจ del demoniaco nell’accusa del fariseo che si esalta aggredendo l’altro che รจ piรน povero.
La preghiera รจ fatta di fede, mescolata all’umiltร . Senza la prima la preghiera si smorza, senza la seconda corrompe in presunzione e si fa peccato. La preghiera umile, propria del peccatore, lo restituisce giusto. Due tipi di uomini per due tipi di preghiera. La preghiera parte dal rapporto che abbiamo con Dio e coi fratelli e serve ad averne uno nuovo.
Confidare in se stessi รจ presumere. Il “giusto” รจ colui che dice: gli altri sono tutti sbagliati, io sono a posto, io mi salvo! Dei due uomini, uno รจ fariseo (vuol dire “separato”) e l’altro รจ pubblicano (non religioso e collaborante con i romani).
Il fariseo. Come puรฒ rendere grazie per non essere come gli altri? Rende grazie del nulla, di ciรฒ che non รจ. In realtร dice che gli altri sono nulla, niente al suo confronto. Annullando gli altri, annulla se stesso. E tratta Dio come una prostituta, perchรฉ pensa di guadagnarne il favore facendo piรน cose di quelle richieste: due digiuni la settimana, invece di uno al mese; paga la decima di quello che acquista, mentre era riservata al produttore. Non rende grazie per il dono di Dio, ma per quello che lui ha fatto per Dio. Il soggetto della sua preghiera non รจ Dio, ma l’io. La sua รจ una preghiera atea.
Il pubblicano. Neppure osa alzare gli occhi. Si batte il petto e si umilia. Invoca la pietร di Dio, la misericordia, l’amore, la compassione. Chiama Dio col nome giusto: una madre che non puรฒ non amare. E non giudica gli altri, gli basta sapere che lui รจ peccatore. Il primo parlava di sรฉ e Dio doveva premiarlo; il secondo parla di un Dio che si fa attrarre: guarda alla mia miseria, tu che sei misericordia!
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Quando si dice “la Chiesa dei poveri”, si afferma che essa lo รจ non solo perchรฉ รจ la soccorritrice e la madre dei poveri, ma prima di tutto perchรฉ essa stessa รจ fatta “di” poveri, dove la miseria รจ innanzitutto la condizione dell’umanitร che ha bisogno di essere salvata.

Fonte – Diocesi Triveneto
Letture della
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
La preghiera del povero attraversa le nubi
Dal libro del Sirร cide
Sir 35,15b-17.20-22a
ย
Il Signore รจ giudice
e per lui non cโรจ preferenza di persone.
ย
Non รจ parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dellโoppresso.
Non trascura la supplica dellโorfano,
nรฉ la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre รจ accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
ย
La preghiera del povero attraversa le nubi
nรฉ si quieta finchรฉ non sia arrivata;
non desiste finchรฉ lโAltissimo non sia intervenuto
e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito lโequitร .
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirรฒ il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
ย
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
ย
Il Signore รจ vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarร condannato chi in lui si rifugia. R.
Seconda Lettura
Mi resta soltanto la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 4,6-8.16-18
ย
Figlio mio, io sto giร per essere versato in offerta ed รจ giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerร in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
ย
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore perรฒ mi รจ stato vicino e mi ha dato forza, perchรฉ io potessi portare a compimento lโannuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e cosรฌ fui liberato dalla bocca del leone.
ย
Il Signore mi libererร da ogni male e mi porterร in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Il pubblicano tornรฒ a casa giustificato, a differenza del fariseo.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
ย
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lโintima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ย
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lโaltro pubblicano.
ย
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: โO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoโ.
ย
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: โO Dio, abbi pietร di me peccatoreโ.
ย
Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
Parola del Signore
