SAZIATI NELLA CHIESA DAL MOLTO AMORE DELL’AGNELLO POSSIAMO OFFRIRLO A TEMPO OPPORTUNO A CHIUNQUE CI CHIEDA MOLTO DI NOI PER SENTIRSI AMATOย
La fedeltร e la saggezza ci aprono alla beatitudine. Vi sono, nella Storia come nella vita di ciascuno di noi, momenti diversi, come ci insegna Qoelet. Solo un servo sa riconoscere quelli favorevoli, iย kairosย nei quali donarsi. Non a caso Gesรน parla di un “servo”, al quale sono dati in “amministrazione” i beni di Dio: nella Chiesa l’unico titolo che abbia valore รจ lo stesso di Gesรน. Nei cristiani riscattati dal mondo scorre lo stesso sangue: “tra di voi non sia” come nel mondo, dove tutto รจ pretesto per sopraffare e primeggiare. L’opera di Dio compiuta dal Signore consiste nel ricreare in ciascuno il “servo” che era stato pensato e plasmato “in principio” e deturpato dall’orgoglio iniettato dal demonio.ย
ย
La domanda di Gesรน su “quale siaย il servo fedele e saggio” viene oggi a cercare ciascuno di noi, come, nei secoli, ha cercato i cristiani di ogni generazione. Con essa ci viene chiesto se abbiamo accolto davvero il Signore nella nostra vita, se abbiamo creduto alla predicazione e se abbiamo lasciato libertร allo Spirito Santo di ricrearci a immagine del Servo. Le parole non bastano… Per rispondere occorrono fatti concreti, esperienze reali che disegnino una storia di salvezza e conversione.ย
ย
La “fedeltร e la saggezza” si riferiscono alla Parola ricevuta nella Chiesa. Chi l’ha accolta obbedendoย fedelmenteย ha sperimentato unaย sapienzaย nuova condurre la propria vita. La Croce e l’amore rivelato su di essa ha cominciato ad ispirare pensieri, criteri e parole sino a divenire gesti e attitudini. Il “servo” ha preso il posto dell’uomo vecchio, arrogante, orgoglioso e incapace di donarsi. Un “servo” che guarda tutto dal suoย posto di “lavoro”. I suoi parametri, le sue categorie, la misura con cui giudica la storia sono quelli di un “servo”. Dunque, innanzitutto non รจ viziato dalla cupidigia di un guadagno personale, tutto รจ per l’utile del Padrone. Tradotto significa che il cristiano rinato nel battesimo, che ha ascoltato l’annuncio e la Parola di Dio e questa ha prodotto frutto in lui, pensa, parla e agisce cercando sempre la volontร di Dio, che รจ la salvezza di ogni uomo. Per questo, un cristiano ha “discernimento”, e vedeย l’opera di Dioย dentro e oltre la realtร , la sua misericordia all’opera per raggiungere ogni uomo e vive al suo “servizio”.ย
ย
Allora, chi รจ il “servo” al quale verrร assegnato il compito di sfamare il popolo al tempo opportuno? Se apriamo la Scrittura troviamo la figura che risponde a questa domanda: Giuseppe, il figlio di Giacobbe. E’ lui la profezia del Servo di Yahwรจ, che nella discesa -ingiusta – agli inferi del tradimento e della prigione, si รจ mantenuto “fedele” alla chiamata ben chiara sin da piccolo, e “saggio” nel discernere in ogni evento, anche i piรน tragici, l’opera di Dio: “Non voi mi avete venduto, dirร ai fratelli, ma il Signore mi ha inviato qui prima di voi proprio per sfamare voi, come oggi accade”. Giuseppe รจ figura del Servo di Dio, Gesรน, che nella morte di Croce รจ stato fedele e saggio nel discernere la “necessitร ” di quell’angusto cammino: “Nessuno mi toglie la vita, ma sono io che la dono”, e cosรฌ รจ stato. E’ vero che le mani degli empi, le nostre, lo hanno crocifisso, ma Lui sapeva che su quel Legno benedetto lo aveva inviato il Padre, prima di noi e per noi.ย Il Signore โconoscevaโ la volontร del Padre,ย sapevaย che era giunta la suaย ora; negli eventi e nelle persone, nella persecuzione e nel rifiuto leggeva la “necessitร e la convenienza” della sua morte: non dubitava, soffriva ed era angosciato, ma non metteva in discussione la missione del chicco di grano che doveva cadere nella terra della nostra vita per divenire pane capace di sfamarci. Questa รจ la “fedeltร ”, la “hesed” del Figlio: non un centimetro del cuore lontano dal cuore del Padre. Ed รจ la stessa fedeltร di Dio con il Figlio e con ogni uomo: tutto di Lui รจ per noi, con noi, in noi. Cosรฌ รจ stato con il suo Popolo, cosรฌ anche con il cuore piรน indurito.
ย
Nessun altro poteva entrare in quella Passione per curare le โpiaghe che non si lasciano toccare che con mani trafitte da chiodiโ (Franรงois Mauriac), per inginocchiarsi dinanzi ai piedi che non si lasciano lavare che dal suo sangue. I piedi di Pietro e degli apostoli, i nostri piedi, che hanno lasciato orme di dolore e peccati sino ad oggi, perdonati uno ad uno, sino a questโultimo testardamente commesso, perchรฉ Gesรน ci ama sino โalla fineโ.ย Nessuno di noi “conosceva la volontร di Dio”, per questo abbiamo fatto cose “meritevoli di percosse”, come il mondo. Ma ne abbiamo “ricevute poche”, nulla in relazione al male commesso. abbiamo gustato l’amara conseguenza dei peccati, ma siamo ancora qui, ad ascoltare la Parola, a nutrirci dei sacramenti. Le “percosse” destinate a noi, infatti, si sono abbattute su Gesรน,ย carne crocifissa e sangue versato per trasformarci โin una nuova forma di essere, nell’apertura per Dio e nella comunione con Luiโ (Benedetto XVI).ย
ย
Questo mistero si rinnova ogni giorno nella Chiesa dove il Signore parla โa noiโ per salvare โtuttiโ. Ci chiede anche oggi se abbiamo โcapitoโ che cosa Egli ha fatto nella nostra vita. Ne va della nostra โbeatitudineโ, del compimento della nostra vita in terra e in cielo.ย โSapendoโ che la โvolontร del Padroneโ รจ โdarci moltoโ di sรฉ,ย e “affidarci il molto” delย suo amore, โsaremo beatiโ se lo accoglieremo lasciando che il suo Spirito dia morte all’uomo vecchio per far nascere e crescere il nuovo, capace di realizzare il โlavoroโ con il quale essere โprontiโ in attesa del suo ritorno. Ogni โoraโ puรฒ essere quella di Cristo che viene a compiersi in noi. Forse tra un momento, forse nella persona piรน cara, non possiamo saperlo. Siamo infatti โamministratoriโ dei beni di Dio, non li creiamo noi,ย nulla ci appartiene;ย non conduciamo noi la storia.ย
ย
โFedeltร e saggezzaโ รจ amministrare ogni evento e relazione con la giustizia della Croce, seguendo le orme di Cristo; proprio per essersi offerto nellโumiliazione del Calvario, Gesรน รจ stato โcostituitoโ Signore e โcapoโ per โdistribuireโ a ogni uomo la โrazioneโ dโamore di cui ha bisogno. Siamo chiamati a seguire il suo โesempioโ, senza temere che โil ladro scassiniโ la casa della nostra vita, perchรฉ il Padre ne ha fatto cibo offerto gratuitamente a chi ci รจ โaffidatoโ. Le sue porte sono sempre spalancate, nella certezza che con il coniuge, i figli, i colleghi e i compagni di scuola, nella missione e nell’evangelizzazione, ovunque il Padre ha preparato momenti favorevoli dove “servire” chi non ha conosciuto o ha dimenticato la misericordia.ย
ย
La paura non si addice ai cristiani, รจ il sentimento degli “infedeli”; il “loro posto” รจ nell’ombra, un inferno anticipato, oscuro di menzogna e dissimulazione, sempre angosciati nel terrore di essere smascherati. Il “giorno” e l’ “ora” sono inaspettati solo per chi non sa riconoscere il momento favorevole, per chi disprezza superficialmente le occasioni offerte dal Padre. Sono celati solo a chi ha voluto, ostinatamente, chiudere occhi, orecchie e cuore: รจ ovvio che non veda e non senta nulla; รจ naturale che non possa amare… ย Ma noi siamo nati per essere, oggi, il chicco di grano che gli altri aspettano da sempre. Un piccolo e invisibile chicco che, morendo alla propria volontร , รจ trasformato nel pane fragrante che รจ il corpo di Cristo risorto, perdono da mangiare gratuitamente. Certo, la croce ci spaventa e sembra โritardareโ lโavvento del Signore. Magari il figlio mangia e se ne va, non ci degna di un grazie e continua la sua vita di sempre. Esattamente come abbiamo fatto noi tante volte; appena usciti dalla messa abbiamo continuato come prima, accidiosi e rancorosi. E,ย infedeli, abbiamo ricevuto “molte percosse”, sapendo che la volontร del padrone era ben altra…ย Benedette percosse, che ci hanno e ci stanno educando, e preparando a consegnare, moltiplicato in frutti squisiti, il “molto” che ci รจ stato dato.ย
ย
Quante volte abbiamo sperimentato l’amarezza di non poter dare quanto ci era stato richiesto. Perdonati laddove neanche lo speravamo, non siamo stati capaci di perdonare a nostra volta. Ma proprio le “percosse” ricevute, le umiliazioni e i rifiuti, il broncio della moglie e la sfrontatezza dei figli, hanno ammorbidito il nostro cuore e potato i rami secchi di malvagitร . E cosรฌ, con la forza del piccolo seme caduto nella nostra carne, poco a poco, abbiamo imparato a “servire”, per pura Grazia. Cosรฌ accadrร a chi oggi sembra che ci rifiuti, che si approfitti della nostra magnanimitร . Dovremo vedere il figlio essere “percosso” dagli eventi, non ci turbiamo e non cominciamo a fremere come genitori schiavi del sentimentalismo. E’ necessario, come lo รจ stato per noi. Tranquilli,ย il Signore non ritarda, รจ in perfetto orario, perchรฉ le sofferenze e i rifiuti arrivano nel momento stabilito alla stazione prevista.ย Invece la croce ci spaventa e sembra โritardareโ lโavvento del Signore. Le ore spesso insignificanti, le frustrazioni, sono il luogo dove siamo chiamati a “servire” il coniuge, i figli, i fedeli affidati. Il tempo che ci presenta la volontร di Dio, anche quando sembra una stucchevole routine incartata nell’indifferenza dell’altro, รจ pieno di luce e di pace, un antipasto del paradiso; solo entrandoci e restandoci si puรฒ vivere autenticamente!ย Fare la volontร di Dio, purissima dove non ci รจ consentito far nulla di ciรฒ che vorremmo: questo รจ essere cristiani, vivere nudi come Cristo sulla Croce, per offrire, semplicemente, noi stessi.ย Nessuno puรฒ vivere cosรฌ, se non รจย sceltoย per essereย servo nel Servo.
Ma ti assicuro, anche se la superbia ce la mette tutta per riprendersi quello che sta perdendo, e cadiamo peccando infantilmente tra gelosie e invidie,ย servire รจ il segreto della gioia vera, la beatitudine che ci sazia di Lui, l’amore che nessuno e nulla puรฒ toglierci.ย Per noi e per il nostro prossimo, per purificarci e โsalareโ i beni e cosรฌ impedirci di vivere โinfedelmenteโ, senza fede come i pagani; come accade quando il demonio riesce a demoralizzarci e ci spinge adย alienarci, “mangiando e bevendo” e “ubriacandoci” con il piacere per non soffrire,โpercuotendoโ con parole e ricatti chi ci รจ donato per saziare irragionevolmente i nostri istinti. Eย sperimentandoย l’angoscia del “posto riservato agli infedeli”, che รจ il non senso.ย Ma coraggio, non siamo piรน grandi del Padrone che ci ama come amici,ย siamo “servi” che seguono le sue orme sulla via del Calvario, ilย suo cammino รจ il nostro; passa per dove non vorremmo andare, ma giunge allaย beatitudine che la carne detesta, e lo Spirito desidera da sempre:ย l’ultimo posto, quello piรน in basso di tutti, in ginocchio davanti al fratello. Solo lรฌ, dove oggi la storia ti metterร , “sarai beato mettendo in pratica”, lasciando cioรจ che Cristo realizzi in te l’amore che si dona gratuitamente. Ogni volto che ci รจ accanto รจ il “molto che ci รจ stato affidato”; ci sarร richiesto “molto di piรน”, cioรจ il prossimo raggiunto dalla riconciliazione, dal perdono, dalla speranza, dalla pace, dalla gioia; da Cristo, che รจ il “di piรน” che realizza ogni uomo. “Ci รจ stato dato molto” amore nella Chiesa, no? E’ per gli altri, perchรฉ sia moltiplicato in loro attraverso l’annuncio del Vangelo e il dono della nostra vita, testimonianza credibile della “beatitudine” preparata per tutti.

Busshozan shi ko 31-1
Takamatsu, Kagawa 761-8078
Japan
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
A chiunque fu dato molto, molto sarร chiesto.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 39-48
ย
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซCercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโora che non immaginate, viene il Figlio dellโuomoยป.
ย
Allora Pietro disse: ยซSignore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?ยป.
ย
Il Signore rispose: ยซChi รจ dunque lโamministratore fidato e prudente, che il padrone metterร a capo della sua servitรน per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverร ad agire cosรฌ. Davvero io vi dico che lo metterร a capo di tutti i suoi averi.
ย
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: โIl mio padrone tarda a venireโ, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverร un giorno in cui non se lโaspetta e a unโora che non sa, lo punirร severamente e gli infliggerร la sorte che meritano gli infedeli.
ย
Il servo che, conoscendo la volontร del padrone, non avrร disposto o agito secondo la sua volontร , riceverร molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrร fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverร poche.
ย
A chiunque fu dato molto, molto sarร chiesto; a chi fu affidato molto, sarร richiesto molto di piรนยป.
- Pubblicitร -
Parola del Signore
