p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 18 Ottobre 2019

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Di che cosa cโ€™รจ piรน necessitร  nelle nostre case, nei luoghi di incontro, se non di pace, ai nostri giorni? Pace nelle case, pace nelle persone, pace nelle nazioni. Non abbiamo bisogno di altre guerre, come non abbiamo bisogno di sconfiggere nessuno, come non abbiamo bisogno di schiacciare la vita in noi e intorno a noi. Abbiamo bisogno di pace! Il messaggio evangelico รจ questo: Pace a questa casa!

A noi che abbiamo bisogno di entrare nelle case e nelle famiglie, nei piccoli come nei grandi, con le nostre paturnie mentali che scambiamo come vangelo, il Signore ci dice: Pace a questa casa! Non serve altro. Questo รจ il Regno.

Non parlo nรฉ di pace dei sensi, nรฉ di pace eterna, nรฉ di pace per gente che passa il suo tempo a dormire e a guardare la TV. La pace รจ ben altro, รจ fonte di vita e alimenta la vita, quella vera, quella dove si annida il vero Regno di Dio Padre.

Entrate nella casa, come poi nella cittร ! Entra nella casa del tuo cuore e offri pace; entra nella casa del prossimo e dona pace; entra nella cittร  vicina o lontana poco importa, e offri pace! Questo รจ il vangelo che siamo mandati ad annunciare.

La casa, personale o famigliare o comunitaria, รจ il luogo degli affetti, delle relazioni piรน immediate, della convivenza e della comunione. Sappiamo bene di quanta pace abbiamo bisogno in questi luoghi vitali che rischiano sempre piรน di diventare luoghi di morte e di lontananza. Il vangelo che si incarna nella pace entra nella persona e nella famiglia come dono, nelle nazioni come regalo. Questo dono modifica, se alimentato, il modo di stare insieme: non piรน come lupi stiamo insieme, ma come agnelli.

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Pace! Non cercare il dominio del piรน forte, di chi ha ragione e la pretende, cerca invece la solidarietร  per te e per il prossimo. Cโ€™รจ guerra e distruzione? Sii Buon Samaritano che soccorre con compassione lโ€™uomo mezzo morto lasciato sul ciglio della strada o nel fondo del mare. Se ci rendessimo conto che siamo tutti deboli, bisognosi di essere accolti. Se diventassimo coscienti che per entrare nella casa del prossimo, come nella nostra, bisogna uscire da noi stessi, bisogna esporsi, bisogna sentirsi ospiti che possono essere accolti o rifiutati. La pace รจ dono di libertร  e frutto della libertร , non certo di costrizione. Se vuoi entrare nellโ€™altro e in casa sua col carro armato delle cose che porti e delle idee che affollano la tua mente e il tuo cuore, non puoi pensare di essere accolto perchรฉ porti guerra e non pace. Se entri con niente puoi essere accolto o respinto. Importante รจ entrare in modo vero: con niente! Per metterti nella condizione di essere accolto per quello che sei, devi entrare con nulla. Per entrare con nulla devi uscire da tutti i tuoi deliri e desideri di potenza e di dominio. Allora potrai entrare ed essere accolto, allora porterai pace e non guerra e discussione dove, il piรน delle volte, si parla di nulla.

รˆ grazie alla tua povertร  che metti lโ€™atro in grado di accoglierti. Questo รจ vero in ogni relazione. Ti puoi sempre piรน accorgere che quando ti proponi con tutte le tue qualitร , con un bel prodotto finito, lโ€™altro prima di tutto ti respinge. Il secondo passo porta a scatenare nellโ€™altro invidia. Da ultimo lโ€™altro farร  commercio delle tue qualitร  cercando di sfruttarle, di usarle per i propri scopi di potere, che poi sono anche i nostri. Cosรฌ la pace non entra, cosรฌ la pace non alberga, cosรฌ la pace non puรฒ essere incarnazione della benedizione del Padre sullโ€™umanitร .

A noi sembra cosa strana ma รจ cosรฌ: la solidarietร  non la si fa con le cose ma grazie alla debolezza che รจ il bisogno che tutti abbiamo di essere voluti bene. Noi vogliamo bene e siamo voluti bene non per le cose che possediamo e che diamo, quanto invece per ciรฒ che siamo. E noi siamo anche i nostri limiti non amati da noi e men che meno accettati.

La pace passa per questa debolezza perchรฉ la pace รจ dono vero ed รจ cosa vera. Nella veritร  di quello che siamo puรฒ albergare la pace e diventare pace. Il rifiuto delle nostre debolezze dice giร  guerra che non puรฒ che diventare guerra nelle relazioni e rifiuto della stessa di cui noi siamo portatori.

Lโ€™accoglienza di noi diventa accoglienza del prossimo. Lโ€™accoglienza diventa pace incarnata. La pace incarnata diventa dono libero, senza cose, senza pretese, senza idee, senza potere: semplicemente dono di Pace!

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

La messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-9

In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: โ€œPace a questa casa!โ€. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa allโ€™altra.

Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: โ€œรˆ vicino a voi il regno di Dioโ€ยป.

Parola del Signore

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