don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 18 Ottobre 2019

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COME PECORE CHE SI OFFRONO PER SAZIARE CON L’AMORE DI CRISTO I LUPI CHE CONOSCONO SOLO L’INGANNO DEL DEMONIO

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Il mondo muore di fame. In ยซogni cittร  e luogoยป tutti hanno un urgente bisogno dei discepoli del Signore, come i ยซlupiยป che si aggirano famelici in cerca di cibo, hanno bisogno degli agnelli. Il mondo giace nelle tenebre del peccato, le persone che incontriamo ogni giorno sono lupi affamati, sui loro denti cola la concupiscenza; stanno divorando famiglia, figli, chiunque, anche la propria vita, pur di saziare il vuoto e la solitudine. Solo un ยซAgnello sgozzatoยป che si offre mite puรฒ saziarli, solo un amore come il suo che arriva ยซsino alla fineยป, lรฌ dove si fanno insopportabili i crampi della fame. Anche noi, ogni giorno, siamo nutriti dall’Agnello immolato per la nostra salvezza; “ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”: cosรฌ, prima di partecipare alla beatitudine del banchetto eucaristico, il presbitero ci mostra e annuncia l’amore che ci salva. E ci salva in quel momento: possiamo alzare gli occhi e contemplarlo, come il Popolo di Israele ha fissato il serpente di bronzo, come i Popoli hanno guardato a Colui che hanno trafitto, e sono stati salvati.ย 

Cosรฌ oggi saremo salvati dal giudizio che ci ha chiuso al fratello, dall’egoismo e dall’invidia, dall’avarizia e dalla gelosia. Ambasciatori ยซinviati avantiยป all’Agnello, i discepoli non possono che essere agnelli, miti e indifesi come Lui, ยซsenza borsa, nรฉ bisaccia e calzariยป. Ogni discepolo appare sulla soglia del giorno e della storia come gli “operai” dell’Agnello: quando ci svegliamo il Signoreย ci invia e ci presentaย a nostro marito e a nostra moglie, ai figli e ai colleghi, ai parenti e a chiunque incontreremo al mercato o sulla metropolitana, ai compagni di scola, ai professori e al fidanzato, dicendo: “Ecco l’Agnello di Dio”…. Siamo stati salvati, lo abbiamo mangiato tante volte, ci ha saziati, e siamo stati trasformati in Lui. Per questo anche oggi il Padre svela suo Figlio in noi, agnelli inviati ai lupi, al marito che รจ famelico, come la moglie, come tutti:ย homo homini lupiย diceva Plauto, e lo sperimentiamo ogni giorno, sino a quando qualcuno – tu ed io – non sono trasformati, per Grazia, in piccoli, umili e indifesi agnellini… Ma sono “pochi” gli operai che hanno accolto la Grazia di vivere come gli ultimi, ogni giorno come pecore da macello. “Operai” che chiedono giustizia, che predicano se stessi e la propria carne affamata come quella del mondo, ve ne sono molti, troppi. Credono di sfamare e contribuire a un mondo migliore, e invece generano mostri, una miriade di uomini vecchi ingrassati a dovere, pieni di concupiscenze e di desideri inappagati.ย 
Preti, suore, padri e madri, il mondo รจ pieno di “operai” incapaci di andare nella “messe” di Gesรน; lo diceva giร  San Gregorio Magno, un Papa modernissimo:ย “Di questa scarsitร  non possiamo parlare senza profonda tristezza, poichรฉ vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, maย mancano i predicatori. Ecco, il mondo รจ pieno di sacerdoti, e tuttaviaย si trova assai di rado chi lavora nella messe del Signore. Ci siamo assunti l’ufficio sacerdotale,ย ma non compiamo le opere che l’ufficio comporta”.ย “Operai” come tu ed io, intenti a girare al largo dal Calvario autentico di questa generazione. Entriamo, invece,ย senza il vero antidoto che รจ il kerygma, l’annuncio del Vangelo che ha il potere di donare la fede a chi ascolta.ย 

La Chiesa รจ inviata aย precedere profeticamente gli uomini, ad aprire nel mondo il cammino, l’unico autentico, alla vita, alla felicitร , alla pienezza: “Il Signore infatti segue i suoi predicatori, perchรฉย la predicazione giunge prima, e solo allora il Signore viene ad abitare nella nostra anima,ย quando lo hanno preceduto le parole dell’annunzio, attraverso le quali la veritร  รจ accolta nella menteโ€ฆย Noi dunque spianiamo la stradaย a colui che sale ยซsul tramontoยป quando predichiamo alle vostre menti la sua gloria; perchรฉ, venendo poi egli stesso, le illumini con la presenza del suo amore” (San Gregorio Magno). Gli apostoli annunciano una Buona Notizia che il mondo non conosce. Sono inviati ad annunciare la “Pace” esattamente come ha fatto Gesรน con loro:ย a passare attraverso le porte sprangate dell’ideologia, della cultura mondana, e mostrare le sue piaghe gloriose, perchรฉ chi non conosce Cristo e il potere della sua risurrezione,ย ha paura di morire! Per questoย tutti pecchiamo, e non c’รจ differenza tra Giudei e pagani, tra noi che frequentiamo la Chiesa e quelli che le sono ostili; lo scriveva San Paolo, per aprire il cuore di tutti allaย stoltezzaย della predicazione.ย 

Siamo chiamati ad avere lo stesso sguardo di Dio fatto carne negli occhi di suo Figlio: gli uomini sono schiavi del demonio che li lega a sรฉ con le catene della paura della morte. Gli “operai” sono inviati a liberarli, a caricarseli sulle spalle, e a riportarli con amore all’ovile. La Chiesa รจ un sacramento di salvezza, un segno del Cielo che risplende nella bellezza della comunione e dell’unitร  tra i fratelli. E’ la primizia della Gerusalemme celeste annunciata nella concretezza della Gerusalemme terrestre. Per questo gli apostoli annunciano la “Pace” aprendo le comunitร  cristiane come tante piccole “Gerusalemme”,ย tante “cittร  della Pace”, perchรฉ tutti possano esservi accolti senza essere giudicati, senza che nulla sia esigito, nella misericordia di cui parla sempre Papa Francesco. Eย misericordia significa viscere di madre, che si commuovono per chi ha lacerato il suo matrimonio ferendo i figli; per chi รจ cosรฌ ingannato da credere d’essere dio e potersi scegliere identitร  e genere sessuale, lasciando libertร  ai propri impulsi carnali. Per gli assassini e i ladri, i corrotti e i corruttori, per i peccatori, le pecore perdute di ogni generazione. Per loro esiste la Chiesa, come un “ospedale da campo” dove possono essereย salvatiย al pronto soccorso, e poi, piano piano, secondo la sapienza amorevole del magistero, possono imparare aย non peccare piรนย sperimentando la vittoria di Cristo sulla morte e la sua paura. La Chiesa รจ per il mondo una comunitร  che accoglie e gesta le persone, perchรฉ il Signore possa estirpare dal cuore la radice velenosa che produce i frutti avvelenati che appaiono nel mondo.

Per questo gli apostoli vanno in cerca degli uomini feriti dai briganti per riportarli alla locanda, senza l’ipocrita saccenza dei dottori della legge e dei farisei, ma con la tenerezza e la compassione di chi sa d’essere stato ferito prima di loro,ย samaritaniย anch’essi salvati da Cristo che s’รจ fatto peccato per perdonare ogni peccatore. Come San Luca, che ha ascoltato la testimonianza di chi il Signore l’aveva visto risorto, e ha saputo dipingere, come un’icona, la Buona Notizia, il Vangelo della misericordia e della gioia che oggi salva noi. Le varie situazioni in cui si trova la societร ย non costituiscono immediatamente la “messe” di Dio. Sono le conseguenze di una malattia molto piรน profonda, quella del peccato, la vera schiavitรน che impedisce di perdonare un marito violento, di aprirsi alla vita, di essere casti e non attaccati al denaro, al prestigio e al potere. Quando dice che “sono pochi”, il Signore pensa ad “operai” capaci di esorcizzareย i “malati” che sono la “grande messe” di ogni generazione.ย Persone non strutture; uomini feriti dal demonio, da cercare e perderci la vita, come ha fatto il Buon Samaritano che non ha perso tempo perย inseguireย i briganti, e nemmeno i religiosi che erano passati oltre indifferenti, ma si รจ chinato sulle ferite dell’uomo che giaceva mezzo morto. La “messe” รจ colui che ti รจ accanto oggi, che sta divorziando o lo ha giร  fatto, la donna che vuole abortire o lo ha giร  fatto, non le leggi, non le filosofie e le culture. Sono “pochi” questi “operai”, perchรฉ “pochi” credono che l’origine della sofferenza sia il peccato e il demonio suo padre. Perchรฉ “pochi”, anche tra i Vescovi e i preti, lo hanno sperimentato… Credono che sia l’esterno a dover essere evangelizzato, e siccome non si puรฒ predicare a un decreto legge, si scende al suo livello, e si cominciano a usare la sapienza mondana, i metodi copiati dalla societร , con le stesse parole e gli identici slogan. E che fallimenti, quando si veste la Chiesa come il mondo, con la trasparenza, la tolleranza zero, la solidarietร  e l’equitร .ย E l’annuncio del vangelo?ย Neanche l’ombra nelle conferenze stampa, in tante lettere pastorali… Pochissimi sono quelli che credono al potere della povera e stolta predicazione della Croce. San Paolo รจ chiuso negli obitori degli esegeti che si occupano di necrologia biblica, o nelle stanze delle parrocchie dove si tengono corsi biblici che non incidono sulla vita dei cristiani; quanti esegeti, o teologi, o cristiani, dopo essersi immersi nelle sue lettere, entrano nella storia reale come San Paolo, che affermava di conoscere e annunciare solo Cristo crocifisso?ย 

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E noi? A casa, ieri sera con nostro marito che voleva unirsi e lo abbiamo rifiutato? E stamattina con il muso di nostro figlio, o due giorni fa con l’imbroglio del collega? Abbiamo annunciato e assunto la Croce o la giustizia del mondo? Per questo occorre “pregare il Padrone della messe” – l’unico che la conosce bene perchรฉ l’ha creata Lui, libera e vulnerabile – perchรฉ “mandi operai” veri a portare e annunciare il regno di Dio capace di distruggere quello del demonio.ย Occorre pregare perchรฉ oggi, e ogni giorno, il Padre ci invii di nuovo in missione; chiediamogli di liberarci da noi stessi e dai nostri criteri mondani perchรฉ, senza i ricorsi psicologici e politici, ideologici e pedagogici, lasciamo a casa “borsa e denari” e, impugnando solo la sapienza della Croce e il Vangelo, con zelo ci infiliamo nei luoghi della nostra vita per annunciare Cristo e Cristo crocifisso. Solo cosรฌ la Chiesa, erede dei ยซ72ยป anziani collaboratori di Mosรจ, potrร  adempiere alla sua missione nel ยซdesertoยป del mondo: con la sola sapienza della Croce saprร  dirimere le cause insinuate dalla malizia del demonio, perchรฉ le persone raggiunte dal Vangelo sappiano deporre le armi e riconciliarsi, nella “Pace” del Signore vittorioso sulla morte. “Operai” cosรฌ nessun ยซpiano pastoraleยป, purtroppo, li prevede.
Ben fondati sulla Croce che ci ha salvati, siamo allora inviati anche noi ad offrirci ยซcome agnelli in mezzo ai lupiยป, perchรฉ appaia compiuta nel mondo la profezia di Isaia: “Il lupo dimorerร  con l’agnello”.ย Ogni lupo puรฒ dimorare nell’ovile diย Cristo, l’agnello muto di fronte ai suoi macellai: nella Chiesa gli agnellini ammansiscono i lupi offrendosi in cibo per loro. L’amore soprannaturale che perdona e si carica dei peccati degli altri fa della terra un’ย enclaveย del Cielo.ย I fidanzati come agnelli alle proprie fidanzate, per spegnere nel dono, nel rispetto e nel sacrificio gli ardori della lussuria; i genitori come agnelli alle ribellioni e allโ€™immaturitร  dei propri figli, per educarli trasmettendo loro la fede nella veritร  e nella misericordia. E cosรฌ gli sposi l’uno all’altro, i professori agli studenti, i pastori al gregge. Siamo inviati a ยซcurareยป i colleghi, gli amici, i parenti ยซmalatiยป, spingendoci con amore sino alla soglia delle loro ยซcaseยป, a quei frammenti di vita dove la paura della morte li spinge a farsi lupi; sin dentro le loro ยซcittร ยป, per ยซmangiareยป e prendere su di noi il dolore ยซche ci รจ messo dinanziยป; senza giudicare, perchรฉ ยซil Medico รจ venuto dai malati, per guarirli mangiando con loroยป (San Pietro Crisologo).ย 

Come ยซparaninfiยป siamo inviati a cercare i ยซfigli della Paceยป e condurli al Principe della Pace loro legittimo Sposo. Come a Gubbio quel giorno San Francesco si fece capire dal lupo con parole di misericordia che seppero ammansirlo, cosรฌ con il nostro annuncio e nella nostra vita si fa ยซvicinoยป ad ogni uomo il ยซRegno di Dioยป, dove Cristo sazia del suo amore la fame di tutti. E dove c’รจ il Regno celeste non resta sui piedi neanche un po’ di “polvere” della terra: essa รจ trasfigurata, come la storia di coloro che hanno accolto il Vangelo. Per chi, invece, lo rifiuta, la terra e la vita resteranno la povera cosa che si avvia alla corruzione.ย 

La “testimonianza” autentica e nella veritร  che illumina il destino per il quale รจ stato creato ogni uomo apre il cammino alla libera adesione all’annuncio,ย anche di chi oggi lo rifiuterร . “Operai” che dissimulano e truccano le carte non sono quelli inviati dal “Padrone” della messe. Sono ladri che non hanno a cuore nessun uomo perchรฉ non desiderano per nessuno il destino celeste. Desiderare e attuare solo per alleviare un po’ di dolore oggi non รจ amore: spingere verso divorzio e aborto, decodificando la realtร  con i parametri di un lassismo buonista che per tutto prepara un’eutanasia scacciapensieri, รจ odiare le persone, ingannandole. Ma no, il Signore ama davvero ogni uomo, e invia noi, gli “operai” crocifissi che annunceranno la Buona Notizia della Croce, scandalo e stoltezza che nella Chiesa diviene sapienza e vittoria, per strappare dalla morte chi oggi incontreremo.

Commento a  cura di don Antonello Iapicca

Busshozan shi ko 31-1
Takamatsu, Kagawa 761-8078
Japan

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

La messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-9

In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: โ€œPace a questa casa!โ€. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui, altrimenti ritornerร  su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perchรฉ chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa allโ€™altra.

Quando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: โ€œรˆ vicino a voi il regno di Dioโ€ยป.

Parola del Signore

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