p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 12 Ottobre 2019

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Apriamoci allโ€™accoglienza dello Spirito e gridiamo con le labbra del nostro cuore e della nostra vita: Abbร /Em! Lasciamo che anche oggi lo Spirito ci guarisca dallo spirito muto, quello spirito del male che ci impedisce di comunicare, di ricevere la Parola rendendoci figlie e fratelli. Noi che rivolgiamo tante parole a Dio rischiamo di negare la sua paternitร /maternitร  dimentichi di cantare Abbร /Em! Lโ€™invito รจ lโ€™invito a ritornare a chiamare Dio col suo nome che dice la sua essenza per capire di nuovo la nostra vita non a partire dalle difficoltร  della stessa ma a partire da chi Lui รจ e chi siamo noi.ย  Non stanchiamoci con infinite e inutili parole, non stanchiamolo con inutili chiacchiere che hanno un solo fine: piegare Dio a noi e alla nostra volontร . Oggi, ascoltiamo perchรฉ una sola cosa รจ necessaria: chiamarlo col suo nome Abbร /Em per riscoprire il nostro essere figli, quello che noi siamo.

Anche oggi incontriamo lo Spirito che ci guarisce dallo spirito muto che ci chiude ad ogni comunicazione vitale. Di fronte a questa apertura non preoccupiamoci delle reazioni di scribi e teologi che dicono: รจ indemoniato. Quanti stravolgono la veritร , fra i grandi della chiesa, volendo sconfessare ciรฒ che Papa Francesco รจ venuto a portare. Sono preoccupati del loro potere e del potere della chiesa, cosa passata, cosa vecchia. Sono disposti a tutto, anche a spaccare la chiesa, pur di avere ragione e portare Dio dalla loro parte, pieni come sono di spirito muto e indemoniato. รˆ facile, per loro ma anche per noi, stravolgere la veritร  nel suo contrario.

Sono le persone religiose che dicono che Gesรน/Francesco ha un demonio. Sono le persone religiose che chiedono un segno dal cielo. Questo ci fa fare lo spirito muto e immondo rendendoci incapaci di capire che siamo fratelli. Lui ci mette dentro altre parole e ci fa domandare segni, miracoli. Se siamo in tanti in chiesa vuole dire che abbiamo pregato, se siamo pochi invece no: spirito muto e immondo! Tutti noi sperimentiamo questo spirito muto e immondo nelle nostre giornate, quando giudichiamo le cose che facciamo a partire dal successo o meno di numeri anzichรฉ a partire dalla Parola in noi Abbร /Em!

Luca ci presenta la beatitudine, la beatitudine di Maria fin dallโ€™inizio del suo vangelo, perchรฉ per lui ciรฒ che รจ capitato a Maria รจ ciรฒ che capita ad ognuno di noi: ascoltare la Parola, accoglierla, concepirla, dar vita a questa Parola che vive in noi e ravviva noi, col nostro sรฌ: Si compia in me la tua Parola! Essere come Maria vuol dire ascoltare e custodire la Parola, niente altro. Liberi da poesie piรน o meno vere, liberi dal grido: Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato! Non nel senso di negarlo, perchรฉ รจ vero, ma nel senso di non viverlo come cosa passata. La Parola non รจ roba da reduci, la Parola รจ roba da memoriale che ci fa rivivere oggi ciรฒ che รจ avvenuto ieri. Il memoriale รจ il centro della Messa dove noi non facciamo dei gesti vuoti per ricordare ciรฒ che รจ avvenuto 2.000 anni fa, ma riviviamo la stessa esperienza del dono di sรฉ di Gesรน per noi. Cosรฌ noi mentre gridiamo beato il seno che ti ha allattato e il grembo che ti ha portato, riviviamo la stessa beatitudine che รจ la nostra stessa. Noi siamo grembo che porta il seme Gesรน, noi siamo il seno che Gesรน succhia per nutrirsi del nostro latte. Un latte da beati, nella chiamata, anche se a volte รจ un latte un poโ€™ acido. Gesรน non รจ schizzinoso e continua a donarci il seme della sua Parola perchรจ possiamo essere incinti di lui e generatori di lui, nutrendolo nella nostra vita, con la nostra vita che Lui stesso nutre. Questo รจ il vero e unico miracolo: mangiare di Lui per generare Lui che nutrendoci ci dona la capacitร  di nutrirlo allattandolo.

Questa non รจ cosa passata: beato il grembo che ti portรฒ! Le mammelle succhiate non sono cosa passata, รจ cosa giร  avvenuta che chiede di avvenire di nuovo. Le profezie non sono cose passate e chiuse, sono cose per lโ€™oggi. Il miracolo del nostro divenire capaci di ascolto, รจ cosa di oggi e profezia per il domani che si radica in quanto รจ giร  avvenuto ieri.

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I profeti aspettavano quel momento che era Gesรน. Noi diciamo che quel momento รจ passato: beati quei tempi; eh, bei tempi quelli! Beata la madre che ti ha allattato, in passato.

Gesรน dice: no! Beati noi oggi, perchรฉ chiamati a custodire, oggi, il seme della Parola, a farlo germogliare, a generarlo e ad allattarlo: oggi non ieri! Io/tu, non Maria! Quando noi leggiamo la Parola e la accogliamo, noi entriamo โ€œin quel tempo un angelo fu mandato a Mariaโ€. Non รจ cosa passata รจ cosa di oggi, o spirito muto e sordo! Non รจ in temporibus illis, roba del passato. Quando noi leggiamo la Parola noi viviamo quel tempo perchรฉ la Parola ci rende presente quella realtร : se la ascoltiamo lei diventa nostra e noi diveniamo lei!

Per questo oggi Gesรน ci dice: Beati noi, beati voi, che ascoltiamo e ascoltando diventiamo anche noi come Maria: gente che genera, gente che allatta, gente che fa vita! La beatitudine di Maria, che รจ passata, รจ il prototipo della beatitudine di ognuno di noi che ascolta la Parola e la accoglie. Siamo ascoltatori che diventiamo umani nella misura in cui ascoltiamo divenendo generatori di vita vera, vita viva non muta, vita che grida: Abbร /Em!

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 27-28

In quel tempo, mentre Gesรน parlava, una donna dalla folla alzรฒ la voce e gli disse: ยซBeato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!ยป.
Ma egli disse: ยซBeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!ยป.

Parola del Signore

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