don Marino Gobbin – Commento alle Letture di domenica 13 Ottobre 2019

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Legame fra lโ€™Antico Testamento e il Vangelo: il ringraziamento dello straniero.

PRIMA LETTURA

Uno dei miracoli di Eliseo, in favore dโ€™uno straniero lebbroso. Come si sa, lโ€™episodio era cominciato male: indirizzo sbagliato, nessuna โ€œcerimoniaโ€ da parte di Eliseo, cattivo umore del generale siriano. Ma, una volta guarito, Naaman manifesta la sua riconoscenza

  • col suo comportamento nei riguardi del profeta,
  • con una professione di fede,
  • con la volontร  di unirsi al vero culto (su un altare in terra portata da Israele).

Spunto universalista.

SALMO

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Acclamazione al Dio dโ€™Israele, re universale.

SECONDA LETTURA

Il vangelo di Paolo si condensa totalmente in Gesรน risorto.
Non si tratta perรฒ dโ€™una veritร  astratta, bensรฌ di una persona viva per la quale lotta e soffre (vedi il passo precedente 2,2-3 sul โ€œbuon soldato di Cristo Gesรนโ€).
Questa testimonianza personale diventa la testimonianza di tutta la Chiesa, grazie alla citazione dโ€™una specie di inno che richiama la teologia dellโ€™unione con Cristo (Ef, Col) e lโ€™obbligo di non rinnegare Cristo (vedi i Vangeli, Lc 12,8-9).

VANGELO

Gesรน sale a Gerusalemme. Questo richiamo caratterizza la seconda parte del Vangelo di Luca, presentato come โ€œil camminoโ€ verso Gerusalemme (vedi Domenica delle Palme e 9,51; 17,11; 19,28).
In Lc 5,12-16 e paralleli si parla di un solo lebbroso. Qui i lebbrosi sono dieci. Episodio e valore diversi. Il racconto รจ proprio di Luca.
Vi notiamo:
1) la reintegrazione/purificazione. Con lโ€™invio ai sacerdoti, come in Lc 5 e paralleli.
2) La riconoscenza, il ringraziamento.
3) La presenza dโ€™uno straniero (o mezzo straniero, comunque un estraneo al culto di Gerusalemme). Su Samaria e i Samaritani, vedi 9,52 e 10,33 nella 13a e 15a domenica.
Apertura universalistica senza integrazione nella legislazione di Mosรจ; mediante il gesto di Cristo che si rivolge allโ€™immondo cosรฌ comโ€™รจ, e il ringraziamento, che formano lโ€™unica comunitร  valida, la comunitร  eucaristica totalmente aperta.

PER ANNUNCIARE LA PAROLA

Il ringraziamento, espressione della fede
Gli uomini chiedono, piรน che ringraziare.
Dei dieci lebbrosi guariti, uno solo โ€œtornรฒ indietro lodando Dioโ€. Il Signore si meraviglia che sia solo e ammira la fede riconoscente del Samaritano (Vangelo).
Naaman proclama nella fede il Dio che lโ€™ha guarito: โ€œNon cโ€™รจ Dio su tutta la terra se non in Israeleโ€. Vorrebbe offrire un dono di riconoscenza ad Eliseo, che rifiuta. Allora il generale siriano carica molta terra per innalzare un altare nel suo paese e celebrarvi i benefici che gli ha fatto il Signore.
Soltanto uno su dieci ringrazia dopo esser stato esaudito; un dato statistico che rivela non solo lโ€™ingratitudine, ma piรน profondamente la mancanza di fede.
Il credente si prende il tempo necessario per ritornare indietro, per rivedere la propria vita e quella del mondo onde riconoscervi i benefici di Dio. In che modo il nostro sguardo di fede suscita il nostro ringraziamento, ci apre allโ€™Eucaristia?

Lo straniero chiamato alla fede

Lโ€™unico che torna a ringraziare Gesรน รจ un Samaritano, un uomo di dubbia religione. Il suo ritorno al Signore รจ una conversione: โ€œVaโ€™, la tua fede ti ha salvatoโ€.
Naaman รจ uno straniero, un pagano; la malattia gli dร  lโ€™occasione di venire a contatto col Dio di Israele; fino a quel momento riteneva che gli dรจi fossero legati a un popolo, a una terra. La guarigione ne determina la conversione, lโ€™apre al Dio che supera le frontiere. รˆ giร  un testimone dellโ€™universalismo della salvezza: โ€œLa salvezza del Signore รจ per tutti i popoliโ€ (ritornello del salmo).
Paolo, per tutta la vita, fin nella prigionia, รจ animato da una tenace volontร  missionaria: โ€œSopporto ogni cosa per gli eletti, perchรฉ anchโ€™essi raggiungano la salvezzaโ€ (2ยช lettura).
Il Signore vuol essere il Salvatore di tutti. La fede non รจ riservata a razze scelte, a classi privilegiate, Dio chiama tutti gli uomini a far parte del suo popolo, aspetta la risposta di ognuno nella fede.

Il lebbroso purificato

Egli non รจ soltanto guarito; purificato, non รจ piรน lโ€™impuro escluso dalla comunitร , colui che vive ai margini senza poter partecipare alla vita del popolo, in particolare agli atti di culto. Il Signore, purificando i lebbrosi, li fa entrare nella comunitร ; lโ€™andare โ€œa presentarsi ai sacerdotiโ€ vuol dire far riconoscere tale reintegrazione.

La nostra societร , le nostre comunitร  cristiane tengono ai margini, escludono persone giร  colpite da disgrazie diverse: anormali, handicappati, piccoli, tutti coloro che turbano la quiete del nostro ordinamento. Il Signore, che annuncia a tutti la sua Buona Novella, sempre accoglie per primi i reietti.

Dio manifesta il suo potere ai credenti

I dieci lebbrosi โ€œvanno incontro al Signoreโ€, gli rivolgono una supplica fiduciosa: โ€œAbbi pietร  di noiโ€. Col suo potere Gesรน Cristo li guarisce.
Naaman dichiara con sicurezza che lโ€™acqua del Giordano non รจ migliore di quella dei fiumi di Damasco (2 Re 5,13), ma ha fiducia nellโ€™uomo di Dio; si lava nel Giordano ed รจ guarito dalla lebbra.

Credere significa accettare di lasciare agire Dio che puรฒ tutto e che non tarda a manifestare il suo potere a coloro che credono in lui.
โ€œSurrexit Dominus vere: Cristo รจ davvero risortoโ€. Canto ben conosciuto. Questa fede nel Cristo morto e risorto รจ, al termine della sua vita, โ€œil vangelo di Paoloโ€ (2ยช lettura); la causa della sua prigionia, e ne รจ molto fiero; la forza dinamica della sua predicazione: โ€œLa Parola di Dio non รจ incatenataโ€; la certezza della sua preghiera: โ€œPerchรฉ anchโ€™essi raggiungano la salvezzaโ€.

Questa fede รจ il principio della nostra giustificazione: โ€œVivremo anche con luiโ€, giร  sottolineato nella prima predicazione di Paolo, dopo la sua conversione: โ€œPer opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati, per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciรฒ da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosรจโ€ (At 13,38-39).

Questa fede รจ la base di tutta la predicazione missionaria, addirittura il cuore della credenza della Chiesa. Si vedano i discorsi di Pietro: il giorno di Pentecoste (At 1,22-24), nel Tempio (At 3,14), davanti al Sinedrio (At 4,10): โ€œNon possiamo fare a meno di parlare di quelle cose che abbiamo visto e uditoโ€ (At 4,20).

Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Cโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin – LDC

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