Inutili? Davvero questa definizione puรฒ affascinarci? Sarebbe giร molto che nessuno si offendesse nel sentirsi definire cosรฌ! Nel mondo dellโefficienza, nel quale ciascuno vale per ciรฒ che produce, lโinutilitร non รจ una condizione soltanto, ma appare quasi come una maledizione: ciรฒ che รจ inutile รจ destinato inesorabilmente allo scarto. Il mondo del lavoro si trova a fare i conti con tutta la competizione che si sprigiona tra coloro che, talvolta loro malgrado, devono dimostrare agli altri di essere โutiliโ. In questo quadro viene dunque spontaneo domandarci come mai, in questa domenica, il Vangelo venga a chiederci di dire di noi stessi: ยซSiamo servi inutiliยป.
La Parola non viene a umiliarci, ma a offrire alle nostre vite uno sguardo diverso e dei diversi criteri di comprensione.
Sono i criteri dellโamore il quale, talvolta, si manifesta proprio nella forma dellโinutilitร , persino dello spreco. Lo possiamo intuire a partire dalle nostre esperienze quotidiane: cosa produce lโattesa di un innamorato che, al portone, non sente come un peso il ritardo della sua amata, indaffarata nei preparativi e preoccupata di sembrargli ancora piรน bella? Cosa produce il gioco di una madre e di un padre con i loro figli piccoli? Cosa produce la dedizione di un figlio verso lโanziano genitore? Cosa produce la cura di una moglie nei confronti del marito ammalato? Gli esempi, grazie a Dio, potrebbero continuare. Ciรฒ che lโesperienza ci fa intuire, la fede ci chiarisce ulteriormente: cosa produce la morte di un crocifisso per mano dei romani e del Sinedrio?
Ecco: possiamo capire che in quella inutilitร evocata e proposta dal Vangelo non cโรจ una strada di umiliazione o, peggio, di esclusione. Cโรจ un modo per ricordarci che nella vita non conta solo ciรฒ che si misura. Che ciascuno di noi รจ prezioso per quanto ama. E lโamore non รจ una โprova di forzaโ.
ร, piuttosto, una prova di gratuitร . Perchรฉ cosรฌ รจ lโamore di Dio e perchรฉ รจ anche in questa prospettiva che possiamo leggere lโinvito allโinutilitร , rivolto anche a noi stessi: non cercare un tornaconto in ciรฒ che compi a favore degli altri. Se il tuo amore รจ libero dallโansia di un contraccambio, il tuo amare renderร libero chi รจ amato da te. Se la reciprocitร rende lโamore completo, la gratuitร lo rende perfetto.
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Siamo spesso e troppo preoccupati, Signore,
di dimostrare di essere servi โutiliโ.
Cosรฌ la comunione diventa competizione,
il servizio ostentazione.
Insegnaci a osare il dono di noi stessi
senza temere lo โsprecoโ:
perchรฉ la gratuitร del tuo amore
ci fa sperare nella salvezza.
