ASCOLTARE UMILMENTE PER ACCOGLIERE LA GRAZIA CHE RIVELA LA VITA DI CRISTO IN NOI
“Come ascoltiamo”? Non รจ una domanda da poco conto. C’รจ una misura nell’ascoltare, una capacitร di ascolto che, nelle parole di Gesรน, appare decisiva. Perchรฉ ciascuno “ha” secondo come ascolta: si potrebbe coniugare le parole di Gesรน dicendo che “a chi ha” ascoltato “sarร dato”, ma “a chi non ha” ascoltato “sarร tolto anche ciรฒ che crede di avere”. Quindi, non tutti modi in cui si presta orecchio ย hanno lo stesso valore. Parole, musica, rumori, ci sfiorano senza lasciare tracce. E poi le parole di chi ci รจ accanto, non parliamone neanche… refoli di vento a sfiorare le orecchie, spesso fastidiosi, mai che giungano al cuore. A meno che non si tratti di lodi e riconoscimenti… Nulla riesce a penetrare la barriera che erigiamo per paura della morte, ovvero della veritร che venga a scuotere il nostro torpore borghese. Anche la Parola di Dio resta confinata sulla soglia, sia essa la strada, la pietra o le spine. Il seme non scende, non ci feconda, e restiamo senza frutto, come il fico pieno solo di foglie, come una lampada coperta da un vaso e posta sotto un letto, come il talento nascosto nel fazzoletto o sotto terra.ย Cosรฌ รจ buona parte della nostra vita, ed รจ ridicola oltre che stolta… “Nessuno” accende una lampada e la nasconde, eppure vi รจ qualcuno che fa esattamente cosรฌ con la propria vita. Riceve da Dio doni immensi, neanche se ne accorge, e li mette nel cassetto. La vita stessa, un dono meraviglioso, “full optional”, pronta a partire sui cammini della storia per amare e donarsi, e invece, preferiamo una bicicletta scassata, e lasciamo la vita vera chiusa in garage. Spesso ce ne vergogniamo, la riteniamo sfortunata, piena di aspetti da nascondere, impresentabile. Meglio un po’ di ipocrisia, flash di parole e inganni per non farci coinvolgere davvero nei problemi, e cosรฌ non dover perdere nulla di noi stessi.
ย Tutto questo accade perchรฉย ascoltiamo male, superficialmente e con arroganza, con la sicumera di chi la sa lunga su tutto. Chi puรฒ parlarti? Pensi che vi sia qualcuno che abbia qualcosa da dirti? Forse un medico di fronte a dei sintomi che non sai di dove vengano. Ma cosรฌ, repentinamente, nel bel mezzo del lavoro, o in famiglia o a scuola, qualcuno puรฒ parlarti? Chi c’รจ oggi nella tua vita che pensi abbia qualche parola da aggiungere alle tue, una profezia, una correzione, un annuncio…. Ne hai bisogno? Perchรฉ per ascoltare ci vuole tantissima umiltร , e riconoscere di avere molto da imparare e quindi molto da ascoltare. E accettare che sino ad ora abbiamo vissuto nell’illusione di “avere qualcosa” e invece, immancabilmente, facciamo ogni giorno la triste esperienza di vederci portar via quello che “crediamo di avere”. La ragione nelle questioni e nelle discussioni innanzi tutto e poi i criteri, i valori, sino alle persone e agli affetti piรน cari. Ma guarda un po’, tutto รจ legato all’ascolto…ย Perchรฉ la fede, il fondamento dell’esistenza, viene dall’ascolto del Kerygma, dell’annuncio.ย Allora, una cosa sola รจ necessaria e buona e bella, ascoltare bene come Maria, ai piedi di Gesรน istante dopo istante, per ricevere la fede cheย nessuno potrร toglierci; ciรฒ significa riconoscere nelle parole che ci arrivano l’annuncio della Buona Notizia. Anche in quelle irritate della moglie, o ribelli del figlio, o ingannevoli dei colleghi. Ogni parola contiene l’annuncio piรน importante, quello che dona e fa maturare la fede. Se non lo intercettiamo saremo condannati a vivere follemente: pur avendo ricevuto in dono la vita colma di amore, la strangoleremo nell’egoismo, regalo del demonio che non ci lascia mai in pace. Ascolta male, infatti, chi ascolta il padre della menzogna e, come Adamo ed Eva, riempie i giorni di ipocrisie, falsitร e fughe, schiavo del proprio io. Chi ascolta male si nasconde, e che fatica….
Allora,ย chiederci “come ascoltiamo” significa interrogarci su “chi ascoltiamo”.ย Perchรฉ per riconoscere una buona notizia in un responso medico che ti annuncia un cancro, beh, bisogna aver visto il Signore risorto e avere la certezza che sia Lui a parlarci, e metterci in ascolto di Lui; altrimenti ascolteremo il demonio, e lui di certo non ci presenterร la Croce come la salvezza e l’amore di Dio. Dunque, chi stiamo ascoltando? ร facile rispondere:ย ascoltareย in ebraico significa ancheย obbedire. Si tratta dell’obbedienza a ciรฒ che fonda e dirige l’esistenza, alla parola che ci ha creati e che ci dona ogni istante la vita, anche ora. La Parola del demonio rende schiavi, quella di Gesรน libera per amare. Chi รจ stato liberato vive liberamente. Chi รจ stato illuminato vive nella Luce. Chi รจ stato amato gratuitamente ama gratuitamente, perchรฉ in tutto ascolta la voce di Cristo. Per questo tutto diviene suo, e ogni giorno riceve qualcosa in piรน.ย La Croce, infatti, si rinnova sempre: “abbiamo” oggi la Croce? l’abbiamo ricevuta come un dono attraverso l’ascolto della parola del Signore? Allora “ce ne sarร data” ancora, e con essa piรน amore, piรน pace… Un insulto, un incomprensione, una difficoltร e un’umiliazione… Chi ha Cristo e la fede che lo riconosce in ogni circostanza e persona, vede moltiplicarsi l’intimitร con Lui che solo si sperimenta sulla Croce, e in essa le consolazioni autentiche e non sentimentali, l’esperienza del suo amore. Chi scappa dalla Croce e difende la sua vita spegnendosi e occultando le grazie “sotto il letto”, invece – rispondendo al male con il male ad esempio – perderร tutto, giorno dopo giorno.
Chi si chiuderร all’ascolto di Dio che parla attraverso la sofferenza di un figlio, il suo disagio che ci urta e scomoda,ย perderร ย suo figlio!!! E cosรฌ, se non ascolteranno, accadrร a un prete con i suoi parrocchiani, a un professore con i suoi alunni, a un fidanzato con la sua fidanzata.ย Come รจ allora oggi oggi la nostra vita? Non possiamo dimenticare che nulla di quanto ci รจ stato dato, nessuna parola di vita che ci รจ stata predicata resterร nascosta: la predicazione che ci salva, ascoltata con “cuore buono e perfetto” e obbedita giorno dopo giorno, ci arricchisce ogni giorno di piรน, e fa della nostra vita qualcosa di bello, ma bello davvero; tanto bello da essere messo in vetrina, come il frutto piรน squisito e prezioso dell’amore di Cristo. L’ascolto umile e accogliente ci depone sul “lampadario”, perchรฉ la nostra vita sia un riverbero della luce della Veritร . Tutto quello che siamo chiamati a vivere ci issa sul lampadario che รจ la Croce, da dove filtra, misteriosamente, la luce della Pasqua e della vita tra le piaghe della morte. Ecco a cosa oggi ci chiama il Signore: ad ascoltare e a lasciarci attirare sulla Croce con Lui: “lโanima destinata a regnare con Gesรน Cristo nella gloria eterna deve essereย ripulita a colpi di martello e di scalpello, di cui lโArtista divino si serve per preparare le pietre, cioรจ le anime elette. Ma quali sono questi colpi di martello e di scalpello? Sorella mia, sono le ombre, i timori, le tentazioni, le afflizioni di spirito e i tremori spirituali con qualche aroma di desolazione e anche il malessere fisico” (San Pio da Pietralcina).ย Alla Croce dunque, puรฒ accedere solo chi “ha” molto e molto e molto di piรน, l’amore infinito di Dio, perchรฉ esso non ha misura e si dona senza misura. Sulla Croce, che รจ la veritร della storia e della nostra esistenza, puรฒ salire solo chi ascolta senza misura, nella completa disponibilitร , libero per accogliere i “colpi di di martello e di scalpello” che purificano l’dito. Sรฌ,ย l’ascolto รจ l’ascensore che, attraverso la Croce, ci conduce al Cielo, insieme a tutti quelli che “entrando” – nella famiglia, la comunitร , la Chiesa, o la nostra vita ovunque essa giunga – possono contemplarvi la luce che annuncia e illumina il destino eterno di amore e misericordia preparato per ogni uomo. Una vita stupenda dunque รจ quella di ciascuno, tanto piรน bella quanto piรน orientata all’ascolto; tanto bella da essere, ogni giorno, esposta davanti al mondo, come uno spettacolo, identico a quello di Cristo sul Calvario: ogni giorno siamo infatti, con Lui, come condannati a morte, come pecore condotte al macello. Questa รจ la Chiesa, legata a Cristo crocifisso come i rami al tronco dell’albero. E cosรฌย offriamo noi stessi perchรฉ innestati a Cristo grazie all’ascolto, fondati nella certezza che questo รจ l’amore autentico e primizia inconfondibile di un Cielo che la terra non conosce. Aspetta, infatti, il candelabro su cui vedere risplendere la nostra vita, perchรฉ nulla di essa, bagnata dalla Grazia e dalla misericordia, potrร restare nascosta, neanche un istante, nemmeno quello che agli occhi della carne, appare insignificante. Tutto di noi, anche oggi, sarร rivelato; come una buona notizia se avremo accolto il Signore, come uno scandalo se lo avremo rifiutato. E, stiamone certi, lo capiremo subito, cominciando dalla nostra famiglia.ย
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La lampada si pone su un candelabro, perchรฉ chi entra veda la luce.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8, 16-18
In quel tempo, Gesรน disse alla folla: ยซNessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perchรฉ chi entra veda la luce.
Non cโรจ nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perchรฉ a chi ha, sarร dato, ma a chi non ha, sarร tolto anche ciรฒ che crede di avereยป.
Parola del Signore
