Il commento alle letture di domenica 22 settembre 2019 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.
Da: C. MIGLIETTA, LโINGIUSTIZIA DI DIO e altre anomalie del suo Amoreโฆ, Gribaudi, Milano, 2013
LโELOGIO DI UN MASCALZONE:
LA PARABOLA DELLโAMMINISTRATORE INFEDELE
Ci ha sempre turbato la parabola dell’amministratore infedele, che prima sperpera gli averi del padrone e poi, quando da lui รจ minacciato di licenziamento, truffa unโaltra volta il suo signore, riducendo fraudolentemente le ricevute dei debitori, per ingraziarseli. Non tanto perchรฉ รจ il racconto di una delle tante storie di corruzione che vediamo ai nostri giorni, ma per il suo finale sconcertante. Invece di chiedere per il suo amministratore unโulteriore punizione, perchรฉ recidivo nel reato, โil padrone lodรฒ quell’amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezzaโ (Lc 16,1-15). Il verbo greco โepainรจoโ significa โlodareโ, e talora anche โapprovareโ. Il padrone approva lโamministratore doppiamente disonesto!
โLโamministratore infedele ha commesso, in concorso formale, i seguenti reati: falso in atto pubblico, truffa, appropriazione indebita e corruzioneโ (K. Berger[1]): eppure il suo padrone gli fa i complimenti. โCome si fa a lodare qualcuno per una truffa, e questo nel Vangelo? La frase citata ci insegna a distinguere chiaramente: lโamministratore non viene lodato per la truffa. Viene chiamato, senza giri di parole, <<amministratore disonesto>>. Eโ disonesto, imbroglione, criminale. Ciรฒ non รจ niente di buono e non viene proposto come esempio. Lโamministratore viene lodato per la sua scaltrezza. In che cosa consiste? Un criminale puรฒ essere scaltro? Sรฌ. Nella sua situazione, in cui era con lโacqua alla gola, lโamministratore ha fatto tutto il possibile per garantirsi il futuro. Ha agito in maniera previdenteโ (K. Berger[2]).
Lode allโastuzia
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Il primo invito che Gesรน fa รจ che i โfigli della luceโ siano astuti almeno come i โfigli delle tenebreโ (Lc 16,8). โGesรน non vuole trasformarci in criminali in colletto bianco, in carrieristi e manager. Perรฒ dice: lโenergia che si adopera in queste cose dovreste piuttosto usarla dove รจ in gioco lโessenziale […]. E lโessenziale non รจ installare linee dirette funzionanti con compagni di merende e partner dโaffari, non รจ lโastuzia nellโavanzamento nella carriera, bensรฌ qualcosa di analogo nel campo della cosiddetta anima. Gesรน vuol dire: se impegnaste lโenergia che altrimenti adoperate per la carriera, contro il fisco e per le scaltre acquisizioni immobiliari – se impegnaste il pizzico di energia criminale nascosto in ciascuno di voi non per cose finanziarie, ma per la costruzione di un capitale per lโanima – allora non sareste tanto infelici, allora tante persone non finirebbero sul lettino dello psichiatra, allora non ci sarebbero cosรฌ tante persone che smarriscono se stesse… Dice: potete prendere qualcosa dallโastuzia dei fanatici, e cioรจ questo: prendere provvedimenti per il futuro e mirare al vostro autentico interesseโ (K. Berger[3]).
Riciclaggio di denaro sporco
Ma cโรจ un altro insegnamento di Gesรน: se i beni terreni sono cosa buona, il loro accaparramento รจ condannato. Il giudizio di Gesรน sulle ricchezze, cioรจ sull’accumulo di risorse che Dio ha disposto che fossero di tutti, รจ totalmente negativo. La ricchezza รจ ingiusta perchรฉ, come dice Gesรน, รจ sempre โricchezza altruiโ (Lc 16,12), รจ accumulo di beni che invece vanno partecipati. Le ricchezze non condivise sono sempre frutto di peccato, sono beni di cui diventiamo โamministratori disonestiโ (Lc 16,8). Gesรน definisce la ricchezza come โdisonestaโ, โingiustaโ; in aramaico si usa l’espressione โmamon disqarโ, reso letteralmente dal Signore in Luca con โmamonร s tรจs adikรฌasโ, โla ricchezza quella ingiustaโ (Lc 16,9) e, piรน esplicitamente, con โรฒ ร dikos mamonร sโ, โl’ingiusta ricchezzaโ (Lc 16,11). Ed allora ecco lโinvito che scaturisce da questa parabola: โProcuratevi amici con l’ingiusta ricchezza, perchรฉ, quand’essa verrร a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne… Se dunque non siete stati fedeli nell’ingiusta ricchezza, chi vi affiderร quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร la vostra?โ (Lc 16,9.12). In altre parole, Gesรน ci invita al riciclaggio di denaro sporcoโฆ
I poveri, portinai del Paradiso
โIl significato ultimo delle ricchezze รจ di aiutare quelli che vivono in miseriaโ (J. de S. Ana[4]).ย I ricchi, afferma Cirillo, sono โgli amministratori dei poveriโ[5], e Basilio li definisce โgli amministratori dei fratelliโ[6]. I poveri saranno i giudici di tutti gli uomini: saranno loro che accoglieranno o no nel Regno: saranno loro i portinai del Paradiso. Gesรน in questa parabola lo sottolinea: โSo io cosa fare – pensa l’amministratore – perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaโ (Lc 16,4): e la โcasaโ dei poveri della parabola, precisa poi Gesรน, sono proprio โle dimore eterneโ: โEbbene, io vi dico: <<Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perchรฉ, quand’essa verrร a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne>>โ (Lc 16,9[7]).
I poveri, vero investimento finanziario
In quest’ottica, il Nuovo Testamento propone una gestione dei beni economici del tutto particolare: รจ il cielo il vero investimento finanziario, la vera banca, il luogo dove conviene far fruttare i capitali: โVendete ciรฒ che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieliโ (Lc 12,33-34[8]). Scrive Clemente Alessandrino: โRicevendo poche cose quaggiรน, il povero ti renderร lassรน abitatore del Regno insieme con sรฉ per tutta l’eternitร . Pregalo perchรฉ accetti. Affrettati, lotta, temi che egli rifiuti: giacchรฉ non รจ lui che ha avuto l’ordine di ricevere, bensรฌ tu che hai avuto l’ordine di dareโ[9]; โGesรน dichiara che ogni bene che uno possiede per sรฉ come proprio, senza condividerlo con chi รจ nel bisogno[10], รจ ingiusto per natura, ma che anche a partire da questa realtร ingiusta รจ possibile compiere unโopera giusta e salvifica: dare ristoro a qualcuno che ha una tenda eterna presso il Padreโ[11]. E Basilio: โLe ricchezze, saggiamente abbandonate da coloro che le offrono, non vanno in rovina, ma sono messe in salvo, per cosรฌ dire, su navi piรน sicure, cioรจ nel ventre dei poveri. Cosรฌ raggiungono i porti di destinazione e sono ben custoditeโ[12]. ย
I limiti della proprietร privata
Dio mette in discussione il diritto alla proprietร privata, perchรฉ cosรฌ dice il Signore: โLa terra รจ mia e voi siete presso di me come forestieri e inquiliniโ (Lv 25,23). Afferma Paolo VI nellโenciclica โPopulorum progressioโ: โLa proprietร privata non costituisce per alcuno un diritto incondizionato e assoluto. Nessuno รจ autorizzato a riservare a suo uso esclusivo ciรฒ che supera il suo bisogno, quando gli altri mancano del necessario. In una parola <<il diritto di proprietร non deve mai esercitarsi a detrimento dell’utilitร comune, secondo la dottrina tradizionale dei Padri della Chiesa e dei grandi teologi>>[13]โ[14]. Come ribadisce il Catechismo della Chiesa Cattolica: โIl diritto alla proprietร privata, acquisita con il lavoro, o ricevuta da altri in ereditร , oppure in dono, non elimina l’originaria donazione della terra all’insieme dell’umanitร . La destinazione universale dei beni rimane primaria… La proprietร di un bene fa di colui che lo possiede un amministratore della Provvidenza, per farlo fruttificare e spartire i frutti con gli altriโ[15].
Ancora una volta, lโamore viene prima di ogni altro diritto[16].
Una giustizia che perdona
Se in questa parabola ci viene posto a modello da seguire lโamministratore disonesto, รจ perรฒ da ben considerare anche lโatteggiamento del padrone. Taluni affermano che lโamministratore, quando cambia le ricevute attestanti i debiti dovuti al suo padrone, paga in realtร di tasca propria la differenza, perchรฉ gli amministratori dovevano dare al loro padrone una somma forfettaria annuale, e la loro parte di guadagno era quanto riuscivano a riscuotere di piรน dai sottoposti. Sarebbe la situazione di Zaccheo che quando decide di dare metร dei suoi beni ai poveri e di restituire il quadruplo di quello che ha frodato, rinuncia in pratica a tutto il โpizzoโ che gli era concesso di chiedere dallโoccupante romano[17].
Ma probabilmente invece lโamministratore sta frodando una seconda volta il suo padrone, che perรฒ โchiude un occhioโ, lascia correre, accetta di essere di nuovo turlupinato. Perchรฉ questo insolito comportamento, che giunge persino a giustificare il secondo crimine del suo subalterno?ย Il padrone โpermette al suo ex dipendente di sopravvivere accettando di lasciargli indirettamente una parte dei suoi beni. La giustizia che vuole difendere Gesรน si situa al di sopra della legge, perchรฉ vuole evitare che la punizione schiacci completamente il colpevole. ร una giustizia che perdona, perchรฉ ciascuno deve avere i mezzi per vivere, anche se ha avuto dei comportamenti reprensibili. Siamo, con questa parabola, al cuore dell’insegnamento di Gesรน […]: al di sopra della legge, Gesรน insegna la compassione, spiega che il perdono รจ necessario in certe situazioni, per evitare la caduta nel fondo dell’abisso, la marginalizzazione, l’esclusione dalla societร . Il perdono non tratta gli uomini secondo la giustizia della legge, ma secondo una giustizia che le รจ superiore […]. I Vangeli ci mostrano abbondantemente che Gesรน, nel suo insegnamento dell’amore, si pone molto spesso al di sopra della stretta applicazione della legge per salvare le persone in difficoltร , qui per permettere a un uomo, e senza dubbio alla sua famiglia, di essere recuperati dalla societร […]. La giustizia di Dio si piazza al di sopra della giustizia degli uomini, per farla avanzare. Questo padrone, accettando di lasciarsi parzialmente spogliare, per permettere al suo amministratore di risollevarsi, ha fatto avanzare la giustizia di Dio. Ed รจ da quel giorno che gli uomini si sono messi a riflettere sulle indennitร di licenziamentoโ (H. Persoz[18]).
ย NOTE
- [1] Berger K., Gesรน, Queriniana, Brescia, 2006, pg. 114
- [2] Berger K., Gesรน, Queriniana, Brescia, 2006, pg. 115
- [3] Berger K., Gesรน, Queriniana, Brescia, 2006, pg. 116-117
- [4] De S. Ana J., I poveri, sfida alla credibilitร della Chiesa, Claudiana, Torino, 1980, pg. 39
- [5] Cirillo dโAlessandria, Comm. in Luc., hom. 108
- [6] Basilio di Cesarea, Ricchezza, povertร e condivisione, Messaggero, Padova, 1990, pg. 30
- [7] Lc 14,12-14
- [8] Mt 6,19-21; 1 Tm 6,17-19
- [9] Clemente dโAlessandria, Quis dives salvetur, 32,4-6: GCS 17,181
- [10] At 4,32
- [11] Clemente dโAlessandria, Quis dives salvetur, 31,6, PG 9,637
- [12] Basilio di Cesarea, Ricchezza, povertร e condivisione, Messaggero, Padova, 1990, pg. 92-93
- [13] Lettera alla Settimana Sociale di Brest, in L’homme et la rรฉvolution urbaine, Lyon, Chronique sociale, 1965, pg. 8-9
- [14] Paolo VI, Populorum progressio, 26-3-1967, n. 23
- [15] Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2403-2404
- [16] Miglietta C., Condividere per amore. La chiamata dei cristiani alla povertร , Gribaudi, Milano, 2003, pg. 82-119
- [17] Lc 19,2-10
- [18] Persoz H., Evangile e libertรจ, traduzione di Tessaro G., 12 dicembre 2010, www.evangile-et-liberte.net/
Letture della
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.
Dal libro del profeta Amos
Am 8,4-7
ย
Il Signore mi disse:
ย
ยซAscoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: โQuando sarร passato il novilunio
e si potrร vendere il grano?
E il sabato, perchรฉ si possa smerciare il frumento,
diminuendo lโefa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del granoโยป.
ย
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
ยซCerto, non dimenticherรฒ mai tutte le loro opereยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 112 (113)
R. Benedetto il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.
ย
Su tutte le genti eccelso รจ il Signore,
piรน alta dei cieli รจ la sua gloria.
Chi รจ come il Signore, nostro Dio,
che siede nellโalto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R.
ย
Solleva dalla polvere il debole,
dallโimmondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prรฌncipi,
tra i prรฌncipi del suo popolo. R.
Seconda Lettura
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 2,1-8
ย
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perchรฉ possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa รจ cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veritร .
ย
Uno solo, infatti, รจ Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, lโuomo Cristo Gesรน, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli lโha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo โ dico la veritร , non mentisco โ, maestro dei pagani nella fede e nella veritร .
ย
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Parola di Dio
Vangelo
Non potete servire Dio e la ricchezza.

Lc 16, 1-13
ย
In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli:
ย
ยซUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: โChe cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrareโ.
ย
Lโamministratore disse tra sรฉ: โChe cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie lโamministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dallโamministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaโ.
ย
Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: โTu quanto devi al mio padrone?โ. Quello rispose: โCento barili dโolioโ. Gli disse: โPrendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquantaโ. Poi disse a un altro: โTu quanto devi?โ. Rispose: โCento misure di granoโ. Gli disse: โPrendi la tua ricevuta e scrivi ottantaโ.
ย
Il padrone lodรฒ quellโamministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luce.
ย
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
ย
Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร la vostra?
ย
Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร lโuno e amerร lโaltro, oppure si affezionerร allโuno e disprezzerร lโaltro. Non potete servire Dio e la ricchezzaยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve: Lc 16,10-13
