Questo brano evangelico รจ la terza parte di un brano piรน ampio. ร un brano che si basa su tre domande fondamentali: chi รจ Gesรน? Questa domanda รจ posta a Lui dai discepoli che Giovanni Battista aveva mandato a Lui dal carcere.
La seconda domanda รจ una provocazione che Gesรน lancia alla sua gente: chi รจ il Battista per voi?
Da ultimo la domanda di oggi: chi siete voi? Chi siamo noi? Chi sono io?
ร un brano incentrato sulle nostre identitร : la mia, quella di Gesรน e quella del Battista. Posso chiedermi che ci capisco della mia vita? O cosa ci capisco della vita del Battista, dei profeti dei nostri giorni? O ancora cosa ci capisco di questo Gesรน che vorrebbe avere un senso per la mia esistenza ma che mi sembra a volte cosรฌ anacronistico?
A me piace il gioco che mi invita a fare il Battista: dobbiamo fare digiuno e pentirci perchรฉ altrimenti moriremo, altrimenti saremo raggiunti dal castigo di Dio. A me invece piace quello che mi propone Gesรน: il perdono di tutti e una bella danza ad una bella festa di nozze. Ma io chi sono e cosa voglio?
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Forse ciรฒ che prevale รจ la ricerca di ciรฒ che mi fa piรน comodo a partire dalle mie paure oppure dalle mie negazioni di ogni responsabilitร . ร meglio essere un poโ tristi e non dare troppo nellโocchio oppure รจ meglio godersela che tanto la vita poi finisce? ร meglio ballare o piangere? Per rimanere al vangelo di oggi?
La terza domanda, ci dicevamo, tocca lโio chi sono? Il problema non รจ dato dal pianto o dalla danza. Il problema non รจ neanche cosa mi propone Gesรน e cosa mi propone il Battista. Il problema sono io che mi chiedo cosa voglio dalla vita.
Sono uno che preferisce un Messia che mi dia ragione e punisca i cattivi, dato che io sono buono e faccio il bravo e vado sempre a messa? Sono uno, dunque, che aborre ogni misericordia che Gesรน annuncia? Sono uno che vuole alzare i toni dello scontro perchรฉ รจ ora che ognuno se ne stia a casa sua? Oppure sono uno che preferisce un Dio buono perchรฉ possa giocare la sua vita in un lago di buonismo dove tutto va bene fino a che tutto comincia ad andare male?
Che cosa attendo dunque io dalla mia vita e nella mia vita? Penso che sia una cosa bella puntare il dito contro il negativo oppure negare il negativo godendomi il buono? Ma sia il bello che il buono che il brutto che il cattivo sono parte della mia vita. Il problema รจ cosa scelgo di fare io e cosa mi attendo dal Messia.
Giovanni mi propone la conversione che chiede anche lutto, Gesรน mi propone la danza delle nozze, alla festa del Padre che uccide il vitello grasso per il figlio ritrovato. Noi preferiamo mettere in contrapposizione questi due movimenti che sono vitali e sono essenziali alla nostra esistenza. Vedere il male e chiamarlo col suo nome รจ essenziale alla nostra umanitร che rischia sempre di chiamare bene ciรฒ che รจ male. Cosรฌ come รจ essenziale alla nostra umanitร vedere il bello e il bene e godercelo con una bella danza di vita.
La conversione, il vedere il male e convertirci dallo stesso, รจ cosa essenziale per la danza delle nozze. Entrare con Giovanni nel perdono riconoscendo il volto del male รจ cosa essenziale per una danza di vita che รจ accoglienza del dono di Gesรน.
Ciรฒ che รจ essenziale รจ che noi ci siamo e accettiamo di incontrare il Padre. Quel Padre che sembra non riesca mai ad incontrarci. Ci suona una marcia funebre, ci invita alla conversione e noi ci lamentiamo perchรฉ siamo alle solite, la solita solfa da preti. Ci invita alla festa e noi rispondiamo che siamo molto occupati, che non abbiamo tempo, che siamo gente seria, che abbiamo da fare perchรฉ la vita non รจ una festicciola. Non ci accorgiamo che lโessenziale, al di lร delle specificazioni fatte, non รจ quale atteggiamento assumiamo di preferenza, quanto invece che noi accogliamo lโinvito del Signore ad incontrarci, oggi cosรฌ come la vita si presenta a noi.
Forse non siamo tanto liberi di scegliere se oggi sarร un giorno di lutto oppure un giorno di festa. Ma siamo senzโaltro liberi di accogliere lโinvito a partecipare alla danza della vita che la vita oggi ci farร incontrare.
โMa la Sapienza รจ stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figliโ: accogliamola e lasciamoci rigenerare da lei perchรฉ possiamo aggiungere vita vera al tempo che ci รจ stato dato questโoggi.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7, 31-35
In quel tempo, il Signore disse:
ยซA chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi รจ simile? ร simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri cosรฌ:
โVi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!โ.
ร venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: โร indemoniatoโ. ร venuto il Figlio dellโuomo, che mangia e beve, e voi dite: โEcco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!โ.
Ma la Sapienza รจ stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figliยป.
Parola del Signore
