Dio, Padre che perdona A noi spetta il primo passo
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 15 Settembre 2019.

Nessuna pagina al mondo raggiunge come questa l’essenziale del nostro vivere con Dio, con noi stessi, con gli altri. Un padre aveva due figli. Se ne va, un giorno, il giovane, in cerca di se stesso, in cerca di felicitร , la cerca nelle cose che il denaro procura, ma le cose tutte hanno un fondo e il fondo delle cose รจ vuoto. Il libero principe diventa servo, a disputarsi l’amaro delle ghiande con i porci. Allora ritorna in sรฉ, dice il racconto, chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane…) e si mette in cammino.
Non torna per amore, torna per fame. Non torna per pentimento, ma per paura della morte. Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. ร sufficiente che compiamo un primo passo. L’uomo cammina, Dio corre. L’uomo si avvia, Dio รจ giร arrivato.
Infatti: il padre, vistolo di lontano, gli corse incontro…
E lo perdona prima ancora che apra bocca. Il tempo della misericordia รจ l’anticipo. Si era preparato delle scuse, il ragazzo, ma il Padre perdona non con un decreto, ma con un abbraccio; non sono piรน tuo figlio, dice il ragazzo, e il padre lo interrompe perchรฉ vuole salvarlo proprio dal suo cuore di servo e restituirgli un cuore di figlio. Il padre รจ stanco di avere per casa dei servi invece che figli veri.
Il peccato dell’uomo รจ uno: sentirsi schiavo anzichรฉ figlio di Dio.
Il padre non domanda: dove sei stato, cosa hai fatto, da dove vieni? Chiede invece: dove sei diretto? Vuoi che ci andiamo insieme? Il territorio di Dio รจ il futuro.
I gesti che il padre compie sono insieme materni, paterni e regali (R. Virgili): materno รจ il suo perdersi a guardare la strada; paterno รจ il suo correre incontro da lontano; regali sono l’anello e la tunica e la grande festa.
Ciรฒ che vuole รจ riconquistarsi i figli, anche nell’ultima scena, quando esce a pregare il figlio maggiore, che torna dai campi, vede la festa e non vi entra, sente la musica e non sorride. Un uomo nel cui cuore non c’era mai festa, perchรฉ si concepiva come un dipendente: ยซIo ho sempre ubbidito, io ho sempre detto di sรฌ e a me neanche un capretto !ยป ; ubbidiente e infelice perchรฉ il cuore รจ assente, non ama ciรฒ che fa, alle prese con l’infelicitร che deriva da un cuore di servo e non di figlio, quando invece ยซil segreto di una vita riuscita รจ amare ciรฒ che fai, e fare ciรฒ che amiยป (Dostoevskij).
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Il padre della parabola invece รจ immagine di un Dio scandalosamente buono, che preferisce la felicitร dei suoi figli alla loro fedeltร , che non รจ giusto, รจ di piรน, esclusivamente amore.
Allora Dio รจ cosรฌ? Cosรฌ eccessivo, cosรฌ tanto, cosรฌ esagerato? Sรฌ, il Dio in cui crediamo รจ cosรฌ. Immensa rivelazione per cui Gesรน darร la sua vita.
Tutti i commenti al Vangelo di p. Ermes Ronchi
Letture della
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il Signore si penti del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Esรฒdo
Es 32,7-11.13-14
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In quei giorni, il Signore disse a Mosรจ: ยซVaโ, scendi, perchรฉ il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโEgitto, si รจ pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: โEcco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra dโEgittoโยป.
ย
Il Signore disse inoltre a Mosรจ: ยซHo osservato questo popolo: ecco, รจ un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farรฒ una grande nazioneยป.
ย
Mosรจ allora supplicรฒ il Signore, suo Dio, e disse: ยซPerchรฉ, Signore, si accenderร la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra dโEgitto con grande forza e con mano potente? Ricรฒrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: โRenderรฒ la vostra posteritร numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darรฒ ai tuoi discendenti e la possederanno per sempreโยป.
ย
Il Signore si pentรฌ del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 50 (51)
R. Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietร di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
ย
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
ย
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito รจ sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.
Seconda Lettura
Cristo รจ venuto per salvare i peccatori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 1,12-17
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Figlio mio, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesรน Signore nostro, perchรฉ mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi รจ stata usata misericordia, perchรฉ agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e cosรฌ la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla caritร che รจ in Cristo Gesรน.
ย
Questa parola รจ degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesรน รจ venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perchรฉ Cristo Gesรน ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimitร , e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
ย
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio
Vangelo
Ci sarร gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.

Lc 15, 1-32
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In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
ย
Ed egli disse loro questa parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova? Quando lโha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: โRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ. Io vi dico: cosรฌ vi sarร gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
ย
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchรฉ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: โRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ. Cosรฌ, io vi dico, vi รจ gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteยป.
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Disse ancora: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: โPadre, dammi la parte di patrimonio che mi spettaโ. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: โQuanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariatiโ. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
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Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: โPadre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlioโ. Ma il padre disse ai servi: โPresto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli lโanello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ. E cominciarono a far festa.
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Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: โTuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvoโ. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: โEcco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grassoโ. Gli rispose il padre: โFiglio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโยป.
Parola del Signore
Oppure forma breve: Lc 15,1-10
