La bellezza delle beatitudini non consiste nella vena poetica che a prima vista puรฒ suscitare l’accostamento della parola beati con realtร che di beato sembrano avere poco. Ma รจ la bellezza che nasce da quel sano realismo che Gesรน ha nel fissare i volti della gente che ha dinnanzi, e nel pronunciare proprio su di loro, e a partire da ciรฒ che stanno vivendo in quel momento, l’annuncio di una possibilitร di santitร .
Beato non รจ automaticamente chi vive una situazione di povertร , di pianto, di ingiustizia, di fatica, ma lo รจ chi nelle circostanze subite della vita non smette di conservare un protagonismo che gli salva la vita. Cosรฌ la povertร mi ricorda che non basto a me stesso. La mia fame, che ho bisogno di ricevere ciรฒ che mi manca. Che il mio pianto non avrร l’ultima parola. Che tutta la contrarietร che incontro nel mondo e nell’esperienza della mia vita a causa di ciรฒ che credo e spero, non รจ a fondo perduto.
Allo stesso tempo devo stare attento a non mettermi nei guai. Sono i guai di chi pensa di bastare a se stesso, di chi crede che puรฒ riempire da solo il vuoto che lo abita. ร il guaio di chi ride perchรฉ pensa di essere piรน furbo degli altri, o peggio ancora di chi crede che basta far credere agli altri di essere bravo e buono per esserlo davvero nella sostanza.
Gesรน guarda la gente in faccia e le dice con molto realismo che la logica del mondo รจ una logica capovolta, e che il verso giusto della storia non รจ in ciรฒ che sembra, ma in ciรฒ che รจ nascosto al fondo delle cose che si vivono. Forse per questo dovremmo smettere di giudicare la nostra vita in maniera superficiale, e accorgerci che la veritร รจ una faccenda che emerge con il tempo e non nell’apparenza.
ร la logica del contadino che ara e semina il proprio campo senza vedere subito i frutti, ma sa bene che quella fatica, che in apparenza sembra senza risultato, porterร frutto. Forse รจ la stessa logica che fa esclamare all’autore del Salmo 121: <<Chi semina nelle lacrime mieterร con giubiloยป.
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Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6, 20-26
In quel tempo, Gesรน, alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
ยซBeati voi, poveri,
perchรฉ vostro รจ il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perchรฉ sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perchรฉ riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dellโuomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perchรฉ, ecco, la vostra ricompensa รจ grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perchรฉ avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perchรฉ sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiยป.
Parola del Signore
