Il “guaio” serio, che il Vangelo di oggi ci ricorda, รจ quello di chi non solo non conclude niente nella propria vita, ma ha anche la presunzione di voler ‘insegnare a vivere’ agli altri. ร un poโ la tentazione di tanti di noi che per supplire la frustrazione di non concludere molto nella propria esistenza, cercano di ergersi a maestri degli altri trasmettendo solo la medesima frustrazione e i medesimi problemi.
Un po’ come un genitore che siccome non รจ riuscito a fare delle cose nella propria vita, le pretende dai figli, trasmettendolo loro solo un’insicurezza letale, e non permettendogli di essere se stessi. La conversione di oggi รจ da questo tipo di ipocrisia, che dice molto delle cose irrisolte in noi. Il cambiamento di rotta รจ dalle cose utili (l’oro del tempio) alle cose serie (il tempio stesso). Sembra una finezza da poco, ma sarebbe un po’ come dire che per me il tuo iphone ha piรน valore di te.
Allora ogni tanto fa bene che Gesรน alzi un poโ la voce con noi e ci minacci con un suo โguai a voiโ. ร come una forma di esorcismo che ci fa svegliare dai nostri torpori e dallโuso sbagliato della fede. Bisogna sempre diffidare da tutte quelle volte che crediamo a tal punto che non vogliamo ascoltare ragioni. La fede non deve farci perdere di vista lโovvio, le persone accanto, la dignitร delle persone, lโuso della testa.
La fede rende tutte queste cose piรน efficaci e non certo le rottama. Se le rottama diffidate. Se la nostra religione รจ celebrare qualcosa che ci mette fuori dalla terra, allora non รจ la fede in Gesรน Cristo che innanzitutto si รจ incarnato per salvarci. La logica dellโincarnazione รจ la logica di chi comprende che lo spazio e il tempo, cioรจ le situazioni concrete che viviamo, sono lโoccasione che ci viene data per rendere davvero culto a Dio.
Giocare con il sacro o eludere le circostanze puรฒ farci apparire furbi, ma davanti a Dio nessun cuore รจ nascosto e a poco servono le performance dei furbi. Davanti a Dio non regge nessuna maschera, meglio quindi cederla velocemente alla sua Misericordia.
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Guai a voi, guide cieche.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23, 13-22
In quel tempo, Gesรน parlรฒ dicendo:
ยซGuai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosรจlito e, quando lo รจ divenuto, lo rendete degno della Geรจnna due volte piรน di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: โSe uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per lโoro del tempio, resta obbligatoโ. Stolti e ciechi! Che cosa รจ piรน grande: lโoro o il tempio che rende sacro lโoro? E dite ancora: โSe uno giura per lโaltare, non conta nulla; se invece uno giura per lโofferta che vi sta sopra, resta obbligatoโ. Ciechi! Che cosa รจ piรน grande: lโofferta o lโaltare che rende sacra lโofferta? Ebbene, chi giura per lโaltare, giura per lโaltare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi รจ assisoยป.
Parola del Signore
