don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo di oggi 4 Agosto 2019

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La Vita non รจ possedere ma restituire con gratitudine e gratuitร 

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO(ANNO C)ย 

Domenica scorsa lโ€™insegnamento di Gesรน verteva sulla preghiera intesa come esperienza di relazione filiale verso il Padre. Attraverso una piccola parabola si sottolineava lโ€™importanza dellโ€™insistenza fiduciosa per ottenere quello di cui veramente si ha bisogno. Dio infatti รจ Padre attento e premuroso che dร  innanzitutto il bene preziosissimo dello Spirito Santo ai figli che, chiedendolo, si dispongono ad accoglierlo.ย 

La pagina del vangelo di questa domenica si apre con una preghiera rivolta a Gesรน perchรฉ la sua parola dirima un contezioso tra fratelli che si contendono lโ€™ereditร  del Padre. La realtร  portata davanti al giudizio di Gesรน รจ quanto mai attuale; assistiamo di frequente a lotte in famiglia a causa dei beni materiali la cui divisione avviene, avvolte, prima ancora della morte del genitore.ย 

La prima lettura offre una visione drammatica della vita umana che si rivela priva di una reale consistenza se ci si concentra solamente sui beni accumulati col proprio lavoro. Infatti chi fatica spera di creare un patrimonio da lasciare ai propri figli nella certezza che essi, ricordandolo con grata memoria, possano mantenerlo in vita. La realtร  umana รจ unโ€™altra perchรฉ alla generazione che fatica per risparmiare, accumulare e lasciare in ereditร  segue unโ€™altra che gode del patrimonio dissipandolo e non di rado dilapidandolo in cause giudiziarie. La conclusione del Qoelรฉt รจ che tutto รจ vano se si lavora per accumulare beni nellโ€™illusione che servano a sopravvivere.ย 

Gesรน, riprendendo il pensiero espresso dal sapiente dellโ€™Antico Testamento, rilancia con la parabola dellโ€™uomo ricco che gioisce nel ricevere dalla terra un raccolto abbondante, ma agisce da stolto perchรฉ usa le sue ricchezze in maniera sbagliata.ย 

Alla domanda che il Qoelรฉt si poneva circa il profitto dellโ€™uomo che fatica notte e giorno sembra rispondere lโ€™uomo ricco della parabola che preferisce godere per sรฉ i beni, convinto di avere a disposizione ancora molti giorni, piuttosto che lasciarli in ereditร  ed essere divorata dai suoi posteri. Il punto di vista del ricco proprietario terreno รจ proprio di colui che ragiona secondo una mentalitร  retribuzionista per la quale la ricchezza รจ una benedizione di Dio in virtรน di meriti accumulati. Per cui si sente pienamente meritevole dei beni che possiede e per di piรน รจ convinto che il Signore lo benedirร  con una lunga vita in cui goderseli. Questโ€™uomo pensa di essere profondamente religioso perchรฉ riconosce nel raccolto abbondante il giusto premio che Dio gli concede per le sue fatiche. Da qui la sua certezza che รจ arrivato finalmente il tempo del riposo, cioรจ dellโ€™appagamento dei suoi bisogni e della soddisfazione anche di qualche capriccio. Dio dunque รจ per quellโ€™uomo il padrone dal quale riscuotere il dovuto. In realtร  Dio non dona solamente, ma anche chiede conto della vita, di come รจ vissuta. La vita infatti non รจ qualcosa da possedere, usandola a proprio piacimento e per se stessi, ma รจ un dono prezioso che va amministrato perchรฉ fruttifichi in fraternitร  e comunione.

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Gesรน insegna che tutto quello che abbiamo รจ insieme dono benedicente di Dio e frutto del lavoro dellโ€™uomo. Come tale ciรฒ che possediamo รจ veramente goduto se diventa offerta riconoscente a Dio e condivisione generosa con i fratelli. Il valore della vita, cioรจ il suo profitto, non รจ dato dal rapporto costi e benefici, ma dalla relazione umana che costruiamo.ย 

Spesso diciamo che la vita รจ ingiusta quando dopo tanta fatica, quando รจ arrivato il momento di godere i frutti tutto finisce a causa di una malattia, di un incidente o di una morte improvvisa.ย 

Non รจ la vita ad essere tiranna, ma spesso รจ lโ€™uomo ad essere stolto perchรฉ invece di viverla con responsabilitร  investendo per costruire il bene, la usa solamente per godere dei beni materiali come se non ci fosse una fine. Sono le relazioni umane, costruite giorno per giorno e impostate sullโ€™amore reciproco, che danno valore alle cose che riceviamo e che diamo, non viceversa.ย 

Dio non รจ un giudice che riconosce quello che spetta a chi si rivolge a lui reclamando i suoi diritti o un consulente che dispensa consigli su come avere successo nella vita o un assicuratore che copre i danni fatti o ricevuti. Dio, come ci ha insegnato e rivelato Gesรน, รจ Padre. La nostra vita non dipende dai beni che possediamo ma dalle relazioni che costruiamo, dal giardino dei rapporti umani che coltiviamo.ย 

Dio ha messo dentro di noi il desiderio dโ€™immortalitร  ed essa veramente si realizza nella vita eterna, cioรจ quando, morendo al nostro egoismo e risorgendo con Cristo, godiamo non di quello che possediamo ma di quello che restituiamo con gratitudine e gratuitร  a Dio e ai fratelli.

Auguro a tutti una felice domenica e vi benedico di cuore!ย 

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Erode mandรฒ a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesรน.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 14, 1-12

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesรน. Egli disse ai suoi cortigiani: ยซCostui รจ Giovanni il Battista. รˆ risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!ยป.
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodรฌade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: ยซNon ti รจ lecito tenerla con te!ยป. Erode, benchรฉ volesse farlo morire, ebbe paura della folla perchรฉ lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodรฌade danzรฒ in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: ยซDammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battistaยป.
Il re si rattristรฒ, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinรฒ che le venisse data e mandรฒ a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portรฒ a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesรน.

Parola del Signore.

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