don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 1 Luglio 2019 – Mt 8, 18-22

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SEGUIRE GESU’ NELLA LIBERTA’ DELLA SUA PASQUA PER LIBERARE I MORTI DALLE TOMBE

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Gesรนย ciย “ordina”ย oggi perentoriamente di “passare allโ€™altra riva”, ciย “spinge”ย cioรจ ad entrare con Lui nella Pasqua, attirati nel suoย passaggioย dalla schiavitรน alla libertร . Ciรฒ significa che il desiderio di felicitร  e di pace che abbiamo dentro, la speranza diย non restare invischiati tra le maglie dei problemi, delle preoccupazioni, delle angosce,ย รจ molto piรน di un desiderio e di una speranza: รจ un “ordine” del Signore, l’eco della “chiamata” che ci ha tratto all’esistenza,ย l’annuncio nel qualeย viviamo, esistiamo, siamo. Il “senso”ย profondo della nostra vita, ovvero laย “direzione”ย che dร  consistenza e pienezza a ogni istante, รจ quello che ci fa “passare allโ€™altra riva”, ogni giorno.ย Passare allโ€™altra riva รจ lโ€™unico modo di “seguire” il Signore.ย 

Lui, infatti, non ci offre unย cuscinoย borghese dove riposare, alienazioni come ce ne propone il mondo. Con Lui non si scappa dalla realtร  per nascondersi nelle “tane” delle “volpi”, supponendo stoltamente che la nostraย astuziaย ci possa preservare dal fallimento e dalle delusioni; si cammina nella storia, i piedi ben piantati in terra, non si vola come “gli uccelli” verso “nidi” di fantasie sognate nel mondo virtuale di internet, degli astrologi, dei talent scout, degli acquisti a rate e con carta di credito.ย Cristoย ha pagato cash, per tutti:ย infatti,ย “non ha dove reclinare il capo”, e lo farร  solo sulla Croce, offrendo gratuitamente la propria vita. Su di essa ha disteso le braccia per accogliere e salvare ogni uomo, rivelandoci che,ย quando รจ crocifisso, ogni istante della vita รจ operoso e fecondo.ย Quando il Signore chiama รจย per condurci al vero riposo, quello del seme che, caduto in terra, muore per non restare solo e dare molto frutto. Il riposo che inizia qui sulla terra nell’amore che dimentica se stesso, prende la Croce dโ€™ogni giorno e “segue” il Signore “ovunque”, perchรฉ in ogni luogo e momento c’รจ qualcuno che aspetta la sua salvezza; il demonio, infatti, non va mai in vacanza, anche alle Maldive lavora come un matto…ย Quando Gesรน passa e chiama รจ impossibile cercare di comprendere quello che accade se non ci lasciamo raggiungere e avvolgere dal suo amore; chi non ha l’esperienza del suo perdono, della Pasqua che fa risorgere dalla morte ogni relazione e situazione che sembrava spacciata, non potrร  “seguire il Maestro ovunque vada”; non ha i parametri per ascoltare e obbedire, perchรฉ la carne ha altri criteri e cerca sempre e solo il proprio interesse e la propria soddisfazione; la carne ferita dal peccato non spera il Cielo.ย 

Negli “ovunque” di Gesรน, invece, che sono spazi e momenti di puro amore, vi saranno luoghi e persone che la carne rifiuterร , e le buone intenzioni di fedeltร  e amore a Cristo si scioglieranno come neve al sole. Per questo, puรฒ “seguire ovunque” il Signore solo chi ha crocifisso la sua carne e i suoi desideri perchรฉ vive del suo amore e questo gli basta e lo sazia; solo chi in questo amore ama il prossimo come se stesso, che significa proprio “lasciare che i morti seppelliscano i propri morti”. Ed รจ un modo per dire che chi “segue” il Signore si appoggia a Lui e gli consegna fiducioso tutte le situazioni irrisolte della propria storia. Spesso, infatti,ย neanche i rapporti chiamati ad essere i piรน santi, come quelli familiari o di una comunitร  religiosa, possono offrire un “luogo dove reclinare il capo”. Anzi, vissuti nel limite angusto della carne, sono un ostacolo per l’obbedienza alla propria vocazione. E non c’รจ nulla da fare: piรน si tenta di “seppellire i morti”, ovvero, piรน si cerca di riordinare e spazzare via i motivi delle contese, e piรน queste si moltiplicano. In questi casi, e sono la quasi totalitร , c’รจ solo da convertirsi e rientrare in se stessi, ricordare di non essere migliori di nessuno, e accettare che la carne รจ ferita dal peccato ma รจ viva e vegeta, e, quando รจ schiava del volere del demonio, รจ piรน forte dei nostri buoni propositi. Quindi, ascoltare la chiamata di Gesรน e “seguirlo”, per “reclinare il capo”, ovvero i pensieri e le angustie, gli tsunami della carne, i desideri e le speranze, sul legno della Croce. E restare crocifissi con Lui per amore dell’altro, sino a lasciargli intatta tutta la sua libertร . Amare, senza se e senza ma, perchรฉ solo nell’amore vi รจ il riposo, che abbraccia l’altro cosรฌ com’รจ, senza esigenza, anche se non cambierร  mai.ย 

Solo in questo amore si puรฒ trovare pace, proprio lรฌ,ย nella realtร , perchรฉ, passando con Cristo all’altra riva del Cielo, possiamo vederla trasfigurata e accoglierla docilmente. E non si tratta di superficialitร , di rassegnazione e cinismo; รจ amore, amore purissimo che si dona senza riserve e senza sperare nulla per sรฉ, anche se fosse umanamente legittimo; รจ amore che si offre in silenzio, muto come Gesรน nella Passione, per non sporcare la purezza dell’amore di Dio, con il solo desiderio che l’altro possa percepirne, nella libertร  di rifiutarlo, almeno un frammento. E’ย ovvio che Gesรน non sta dicendo di non curare i propri cari e accompagnarli sino alla morte, anzi. Ma di amare ogni persona, anche le piรน care, di un amore celeste. E questo, a volte, ci conduce a superare le consuetudini umane e religiose.ย Quando, per amore a Cristo e al Vangelo – e quindi per amore vero e celeste all’altro, anche alla carne della propria carne – il coltello affonda la lama per circoncidere il cuore, รจ il momento dell’amore piรน puro, che si fa crocifiggere per non barattare la propria salvezza e quella dell’altro con un po’ d’affetto e consolazioni umane, effimere come la rugiada del mattino.ย Seguire Gesรน,ย infatti, รจ molto di piรน che seppellire i morti; anzi, รจ l’esatto contrario: รจ camminare nella morte per giungere alla vita e tirare fuori i morti dal sepolcro e accompagnagli in Cielo.ย 

Seguendo Gesรน siamo chiamati a spargere il suo profumo di vita e misericordia prendendo su di noi l’incomprensione, il rifiuto e i peccati degli altri, dando cosรฌ compimento a ogni relazione; l’amore, infatti, non si limita alle pur dovute e desiderate attenzioni; esso va ben oltre il “minimo sindacale” del “religiosamente corretto”. La vita cristiana รจ “seguire” l’Amato nelle ore infinite di “straordinario” spese per ascoltare e correggere un figlio, per accollarsi silenziosamente il lavoro che il collega non vuol fare, per amare la suocera o la nuora cosรฌ come sono, per compiere cioรจ, per Grazia, il Discorso della Montagna; e, se Dio chiama a una missione particolare, per andare ad annunciare il Vangelo sino agli estremi confini della terra. Questi sono gliย straordinari di un amore straordinario, che non ha altro stipendio in terra che la gioia del Cielo, che esplode quando un peccatore, il nostro fratello, si converte e crede all’amore di Dio. Per questo, come Giacobbe, siamo chiamati a “posare il capo” su di una pietra, nel “luogo” di Dio;ย perchรฉ – istante dopo istante – laย famiglia, il lavoro, la scuola,ย tutti i “luoghi” che ci attendono “seguendo” il Signore, divengano le “porte del Cielo”ย che ha visto Giacobbe al risveglio dal sogno: โ€œLe pietre che Giacobbe nostro padre aveva messo sotto il capo furono trasformate in un letto e un cuscino. Lรฌ, con quella freschezza e quella asprezza, Egli benedisseโ€ (GenR 68,43). Cosรฌ il Midrash.ย 

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Cosรฌ per la nostra vita, nella qualeย freschezza e asprezza caratterizzano le pietre del carattere del coniuge, delle difficoltร  con i figli e i genitori, dei sacrifici per non restare invischiati nell’egoismo e nell’orgoglio; ma, proprio per quello che sono, i volti e i luoghi che ci attendono, si “trasformano in un letto e un cuscino” dove riposare dalle sterili fatiche della carne.ย Pietre come la pietra del sepolcro del Signore, aspra nella morte, fresca nella risurrezione.ย Come non รจ stato possibile che la morte tenesse in potere il Signore, cosรฌ non รจ possibile riposare nella morte, nei fallimenti, nei dolori. Non รจ quello il nostroย luogo. Eโ€™ un momento,ย un passo nel passaggio. Colui che รจ di Cristo non รจ un rassegnato, non accompagna all’eutanasia e non abortisce persone, relazioni ed eventi; non รจ un cultore macabro della sofferenza e della morte.ย Chi รจ di Cristo lo “segue ovunque”, perchรฉ, risvegliatosi con Lui dal sonno della morte, sa che ogni “luogo” รจ “la casa di Dio, una porta sul Cielo”. Dio farร  di lui e della sua storia una benedizione “per tutte le famiglie della terra”, perchรฉ “sarร  con lui e lo guarderร  ovunque andrร  e non lo abbandonerร  prima di aver compiuto ogni sua promessa”ย (Cfr. Genย 28,10-19).ย E proprio questo era il desiderio dello scriba, cosรฌ simile al nostro celato in tutto quello che pensiamo e facciamo:ย stare con Gesรน per sempre. Ma esso รจ il frutto dellโ€™esser “passati allโ€™altra riva”, sorge dall’esperienza della Pasqua, le viscere battesimali della nostra nuova vita sempre protesa verso unโ€™altra riva, nella quale camminare sereni tra le precarietร , sino a che non giunga lโ€™ultima, la sponda del Cielo.

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Fonte e approfondimenti

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Seguimi.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 18-22

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sรฉ, Gesรน ordinรฒ di passare allโ€™altra riva.

Allora uno scriba si avvicinรฒ e gli disse: ยซMaestro, ti seguirรฒ dovunque tu vadaยป. Gli rispose Gesรน: ยซLe volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dellโ€™uomo non ha dove posare il capoยป.

E un altro dei suoi discepoli gli disse: ยซSignore, permettimi di andare prima a seppellire mio padreยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซSeguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro mortiยป.

Parola del Signore.

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