p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 8 Giugno 2019 – Gv 21, 20-25

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รˆ bellissimo questo gioco di sguardi e di attenzioni che avvolge e coinvolge i tre. Pietro che non รจ piรน chiamato Simone di Giovanni, riceve il suo nome finale che รจ Pietro. In questo nome cโ€™รจ la sua chiamata a pascere il gregge che rimane di Gesรน, seguendo Gesรน stesso. Pietro, roccia della chiesa, riceve finalmente la rivelazione che la sequela non รจ cosa da perfetti ma รจ cosa da amanti. Lโ€™istituzione della chiesa รจ cosa importante, caro Pietro di cui tu sei rappresentante, ma ricordati che non รจ la cosa unica e non รจ la piรน importante.

Scopre questa dinamica con un gioco di sguardi dove Gesรน manifesta lโ€™amore per Pietro e la predilezione per Giovanni. Pietro che vuole bene a Giovanni non capisce piรน nulla, come รจ cosa normale per ogni istituzione che non vede la propria chiamata al servizio della vita.

Pietro manifesta il suo intimo attaccamento a Giovanni domandando a Gesรน cosa se ne sarร  di Giovanni. Manifesta allo stesso tempo la sua perplessitร  di fronte a questa persona che si trova sempre presente e sempre un passo avanti a lui.ย  Pietro non sa piรน se รจ lui il capo della chiesa o se รจ Giovanni. E se รจ lui che cosa combina con Giovanni che รจ sempre un passo davanti a lui? Che deve fare con questo che lo anticipa sempre e sa le cose piรน di lui?

La dinamica che Pietro vive รจ la stessa dinamica dellโ€™istituzione: sono io che comando o sono io che servo? Devo dire cosa la gente deve fare o devo lavare i piedi? Che fare con questo Giovanni incarnazione dellโ€™amore e della passione carismatica, che sembra rompermi sempre le uova nel paniere?

La chiesa deve decidere se vuole essere amore per lโ€™uomo oppure centro di potere. Se decide di essere amore anche lโ€™istituzione deve ascoltare la passione che รจ sorgente di amore per lโ€™uomo non dando importanza ai giochi di potere. Se decide che la cosa piรน importante รจ lโ€™istituzione e dunque chi comanda, allora รจ costretta a giocarsi in giochi di potere per potere sopravvivere, non certo per vivere.

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Pietro che dona attenzione a Giovanni ma ancora non lo ascolta รจ quanto avviene spesso tra di noi, nelle nostre comunitร , nelle nostre realtร  ecclesiali. Lโ€™istituzione deve decidere cosa fare, ma deve decidere anche di accettare che cโ€™รจ qualcuno che vede piรน avanti di lei, come cosa naturale. E Pietro o decide di ascoltare il discepolo come colui che poggia il capo sul cuore di Cristo facendo sรฌ che la sua stessa vita, la vita dellโ€™istituzione sia sequela di amore, oppure sarร  sempre preoccupato di contenere se non di eliminare questa parte che vede oltre, per salvare il proprio potere.

Giovanni nel vangelo arriva sempre prima di Pietro. Pietro o soffre questa presenza oppure la ama e la vive sapendo che lui, Pietro istituzione, avrร  fine, ma Giovanni, il discepolo che Gesรน amava, non avrร  mai fine. Non tanto perchรฉ Giovanni non morirร  quanto invece perchรฉ le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserร , la fede non avrร  piรน senso, la speranza sarร  cosa realizzata, ma la caritร  no. La caritร  sarร  sempre dinamica di vita sia nellโ€™al di qua come nellโ€™al di lร .

Allora caro Pietro, cara chiesa, non confondere quello che รจ un compito istituzionale con la capacitร  di vedere oltre che รจ cosa solo del cuore. Caro Pietro istituzione, pasci le mie pecorelle, sapendo che ciรฒ che vale non รจ la perfezione morale โ€“pensa un poโ€™ a te stesso โ€“ o lโ€™interpretazione esatta e teologica di scritture e quantโ€™altro, ciรฒ che vale รจ lโ€™amore che crea unitร  grazie alla misericordia non grazie agli interventi piรน o meno azzeccati ma senza amore.

Sentire e capire lโ€™amore del Figlio per il mondo รจ lโ€™unica cosa che vale. Sentire e capire lโ€™amore del Figlio poggiando il capo sul suo petto รจ salvezza del mondo. Solo cosรฌ puoi capire e amare Dio, perchรฉ solo cosรฌ puoi cogliere e accogliere lโ€™amore del Padre e del Figlio per il mondo. Solo cosรฌ puoi sentire il soffio leggero dello Spirito Santo che aleggia sul mondo. Solo cosรฌ puoi capire che la Buona Notizia รจ il Padre che ama il mondo e lo vuole salvo.

Capire che non รจ cosa inutile poggiare il capo sul cuore di Cristo. Non vivere con sufficienza questo passaggio vitale del discepolo ritenendolo cosa da poco o da gente che non ha i piedi per terra. Capire questo, caro Pietro, significa conoscere Dio Padre e Dio Figlio, sapendo che loro nello Spirito sono il centro della vita, anche dellโ€™istituzione che tu rappresenti. Diversamente cโ€™รจ solo morte e distruzione, cโ€™รจ solo divisione e ariditร . Se io voglio che lโ€™amore rimanga e non abbia fine a te che importa? Tu seguimi, seguimi in questa via, qualsiasi cosa tu debba fare.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Questo รจ il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza รจ vera.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21, 20-25

In quel tempo, Pietro si voltรฒ e vide che li seguiva quel discepolo che Gesรน amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: ยซSignore, chi รจ che ti tradisce?ยป. Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesรน: ยซSignore, che cosa sarร  di lui?ยป. Gesรน gli rispose: ยซSe voglio che egli rimanga finchรฉ io venga, a te che importa? Tu seguimiยป. Si diffuse perciรฒ tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesรน perรฒ non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: ยซSe voglio che egli rimanga finchรฉ io venga, a te che importa?ยป.
Questi รจ il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza รจ vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesรน che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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