Il commento alle Letture di domenica 26 Maggio 2019, a cura di don Claudio Doglio.
Avvicinandoci alla festa di Pentecoste il vangelo secondo Giovanni ci propone le parole con cui Gesรน annuncia la venuta dello Spirito Santo. Lo chiama Paraclito, che significa “avvocato difensore”, e lo descrive come colui che insegna a noi ciรฒ che Gesรน ha fatto e ha detto.
“Vado e vengo”, dice Gesรน ai suoi discepoli. Sembra una frase semplice e banale. Invece รจ una parola fondamentale, di una grande ricchezza teologica, perchรฉ il Maestro intende dire:
“Vado al Padre e vengo da voi”. Annunciando la sua morte e risurrezione, Gesรน afferma: “Io vado al Padre”, e spiega: (‘cioรจ vengo dentro di voi”. Con l’Ascensione Gesรน sale al cielo e da quel momento noi discepoli non lo vediamo piรน, ma non ci ha abbandonati: รจ venuto dentro di noi!
La risurrezione di Gesรน รจ proprio questo: da uomo esterno, risorgendo, il Signore diventa intimo a ciascuno, entra dentro la nostra vita. Quindi non si รจ allontanato, ma รจ venuto vicinissimo, รจ entrato dentro di noi. ร lo Spirito Santo che continua l’opera di Gesรน e, abitando dentro di noi, ci rende capaci di fare quello che ci ha detto.
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ร una grande bella notizia: vuol dire che il Signore Gesรน ci comunica la sua capacitร di vivere bene, perchรฉ il suo Spirito vive in noi. Egli realizza la pace, intesa come buona relazione, amicizia, benessere, condizione di chi sta bene. Questo afferma Gesรน; “Io creo in voi la buona relazione con Dioโ.
