Il commento di don Fabio Rosini al Vangelo di Domenica 19 Maggio 2019

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Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 19 Maggio 2019 – Anno C, dai microfoni di Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.

Portatori sani di gratitudine e perdono

Giuda lascia il Cenacolo e in quel momento Gesรน inizia uno strano discorso: ยซOra il Figlio dellโ€™uomo รจ stato glorificato, e Dio รจ stato glorificato in luiยป. Qual รจ la connessione tra la gloria di Gesรน e Giuda che va a tradirlo? Cosโ€™รจ la gloria di Dio? Una manifestazione sensazionale di luci e suoni? No. In ebraico โ€œgloriaโ€ significa il peso di una cosa, la sua sostanza, la sua veritร . La gloria di Dio, il suo peso specifico รจ lโ€™amore. Questo รจ il motivo per cui la liturgia include nel Vangelo di questa domenica la persona di Giuda. Il Signore ama lโ€™uomo che lo condurrร  al massacro. Gesรน continua ad amare colui che lo tratta in modo subdolo, che lo svenderร  per soldi.

รˆ nella luce della benevolenza verso Giuda (e verso ciascuno di noi) che Gesรน parla della sua gloria e conseguentemente consegna il nuovo comandamento: ยซche vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voiโ€ฆยป

Va ben distinto dal comandamento vecchio che, nellโ€™Antico Testamento, recitava: ยซAmerai il prossimo tuo come te stessoยป. Quel comando dava un parametro per lโ€™amore: come ami te stesso ama il prossimo tuo. Ora tutto cambia: amarci gli uni gli altri, certo, ma non come amiamo noi stessi, ma come Gesรน ci ama. Il criterio dellโ€™amore non si trova in noi ma in Lui.

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Dopo la Pasqua di Gesรน i discepoli avranno il tempo di guardare indietro e capire che ognuno di loro, come Giuda, รจ stato amato da Gesรน nonostante la propria defezione, perchรฉ sono tutti venuti meno.

Che cosโ€™รจ il tempo di Pasqua che stiamo celebrando? รˆ il passaggio da unโ€™esistenza basata su noi stessi a un nuovo parametro, lโ€™amore che Cristo ci ha usato; รจ un ingresso nella gloria di Dio, che ci permette di amare non come sappiamo poveramente fare noi, ma come sa fare Lui.

UNO SFORZO MEDIOCRE.

Quanti, anche nella Chiesa, si ingannano e si torturano credendo che lโ€™amore sia una questione di forza di volontร โ€ฆ Quando si pensa che lโ€™amore abbia origine nelle proprie capacitร  e sia fondato sulle caratteristiche individuali si scivola in qualcosa che, nascendo da noi, non ci porterร  mai oltre noi stessi. E diventa uno sforzo mediocre.

Cristo frantuma questo cerchio chiuso, amandoci in un modo che va oltre la nostra logica e allora ci ritroviamo visitati da un amore piรน grande di noi. Allora accade che Cristo ami in noi, una volta invasi dal suo amore. Il Signore ci conosce e sa che siamo fragili, deboli. Il nostro รจ un amore di risposta al Suo.

In certe valli, se si grida a voce alta, il grido risuona. รˆ unโ€™eco. Cosa ritorna indietro? Il suono della nostra stessa voce. Questo รจ ciรฒ che Dio fa in noi. Ci ama e siamo come una valle, che riceve un suono, non lo produce di suo, ma รจ capace di farlo riverberare. I cristiani non si riconoscono dalle loro bravure personali, ma dal fatto che sono eco dellโ€™amore che hanno incontrato e non amano perchรฉ sono coerenti ma perchรฉ sono stati amati. Hanno conosciuto la gloria di Dio, la sua misericordia senza limiti, quella che Gesรน ha manifestato nella sua Pasqua. Sono portatori sani di gratitudine e di perdono.

Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini

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