โEra necessario che fosse annunziata anche a voi (ebrei) la parola di Dio, โฆ, ecco noi ci rivolgiamo ai paganiโ.
Paolo e Barnaba durante il loro viaggio missionario si rivolgono per la prima volta ai pagani. Eโ punto di svolta nella storia del cristianesimo primitivo. Matura una comprensione piรน profonda di scelte e gesti di Gesรน. โTi ho posto come luce delle nazioni, perchรฉ tu porti la salvezza sino allโestremitร della terraโ (Is 49,6). Il servo di Jahwรจ รจ presenza di luce, inviato a portare la salvezza sino ai confini della terra, oltre i limiti dellโappartenenza ad un popolo o ad una religione. Ad Antiochia si attua un passaggio che trova il suo fondamento nelle promesse di Dio
Sorge una comprensione del disegno di Dio come dono di salvezza per tutti i popoli. La scelta di Paolo e Barnaba si connota in continuitร con la fede ebraica: รจ ispirata dal coraggio che la Parola di Dio suscita e sorge dalla fedeltร alla stessa Parola.
Le parole di Paolo e Barnaba contengono una critica indirizzata a coloro che non accolgono il loro messaggio, ma anche a tutte le forme di religiositร che si rinchiudono e non si lasciano interrogare da un disegno Dio che va oltre i progetti religiosi umani.
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Questa disponibilitร ad accogliere il vangelo in modo nuovo, passaggio importante nella prima comunitร cristiana, trova le sue radici nelle benedizioni di Dio che sono per Israele ma anche per tutte le nazioni.
La stessa chiamata fondamentale per Israele รจ di essere il tramite di un dono di salvezza e di vita per tutti i popoli e le genti. Lโelezione รจ uno dei cardini della storia del popolo dโIsraele, ma essa รจ ordinata ad un disegno divino piรน ampio. In Isaia la benedizione รจ rivolta al popolo degli egiziani e degli assiri: โBenedetto sia lโEgiziano, mio popolo, lโAssiro opera delle mie mani e Israele mia ereditร โ (Is 19,25). Il salmo 87 invita a vedere tutti i popoli della terra come iscritti nei registri dei nati a Gerusalemme, quindi cittadini a pieno titolo della cittร santa: โLโuno e lโaltro รจ nato in essa e lโAltissimo la tiene salda. Il Signore scriverร nel libro dei popoli,: Lร costui รจ natoโ (Sal 87,4-6).
Paolo e Barnaba ad Antiochia si lasciano convertire dalla forza della Parola: fanno esperienza di come la parola di Dio sia fonte di gioia e di forza. Il loro discorso รจ compiuto con il coraggio della fede, con lโattitudine della libertร del credente anche nelle difficoltร : i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dioโฆ i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito santo. Lโapertura dellโannuncio ai pagani รจ opera dello Spirito.
La pagina dellโApocalisse presenta una visione con al centro lโimmagine di una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare. Il dono di salvezza non รจ per pochi ma si apre ad abbracciare ogni nazione, razza popolo e lingua. โTutti stavano in piedi davanti al trono e allโagnello, avvolti in vesti candide e portavano palme nelle maniโ. Eโ la moltitudine di coloro che hanno tra le mani il segno della vittoria: hanno vissuto la prova e provengono da ogni direzione.
Viene qui riletto il salmo 23, canto rivolto a Dio come pastore dโIsraele. โLโagnello sarร il loro pastore e li guiderร alle fonti della vitaโ. La visione termina con una parola di speranza e di consolazione: โNon avranno piรน fame, nรฉ avranno piรน sete, nรฉ li colpirร il sole, nรฉ arsura di sorta, perchรฉ lโAgnello che sta in mezzo al trono sarร il loro pastore e li guiderร alle fonti della vita. E Dio tergerร ogni lacrima dai loro occhiโ.
La presenza di Cristo risorto, รจ simboleggiata dallโagnello: Gesรน ha inteso la sua vita come servizio e dono per tutti, nel segno dellโinermitร e della nonviolenza, apre ad una comunione nuova possibile che non pone chiusure e limiti, si estende a comprendere tutta lโumanitร . Per la prima comunitร cristiana il vangelo รจ forza che apre speranza di vita per tutti.
โle mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirร dalla mia manoโ. Usando la similitudine del pastore Gesรน parla del rapporto con pecore di diversi ovili: โE ho altre pecore che non sono di questโovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastoreโ (Gv 10,16-17).
Il pastore ha unโunica preoccupazione, poter custodire e comunicare la vita. Nel linguaggio giovanneo โvita eternaโ non รจ realtร vaga e lontana, รจ piuttosto risposta alla sete piรน profonda che ogni persona porta nel cuore. Vita eterna significa lโessere accolti e amati, nellโincontro con Dio โ fonte della vita. Il Padre si fa a noi incontro nella presenza di Gesรน ed apre possibilitร di rapporti nuovi con gli altri.
Anche per noi oggi approfondire il nostro incontro con Cristo, agnello e pastore, รจ motivo per cercare come vivere lโesperienza di chiesa, non nella chiusura e nellโesclusione, ma in aperture nuove Le chiamate del Signore ci raggiungono nellโincontro con chi, apparentemente lontano, ci spinge a convertirci al vangelo come bella notizia di salvezza per tutti.
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