Siamo sulla stessa barca, eppure non capiamo. Siamo sulla stessa barca della vita e spesso il mare รจ agitato, ma non riusciamo a solidarizzare. Si va alla ricerca del colpevole anzichรจ cercare di guardare il problema e di viverlo navigando in esso. Nessuno ama avere problemi, ci mancherebbe, ma i problemi sono parte e sale della vita. Fino a che siamo vivi i problemi ci saranno. Il problema non รจ che ci siano i problemi ma come noi ci poniamo di fronte ad essi. Li viviamo drammatizzando e lamentandoci della vita, oppure li ascoltiamo, li contempliamo, cerchiamo di capirli per poi agire per quanto abbiamo capito? I problemi, essenza di questo mare di vita in cui navighiamo, sono da vivere prima ancora che da risolvere. Alcuni li risolveremo, altri no.
Siamo sulla stessa barca, fino a che non capiremo questo giocheremo sempre e solo al chi ha ragione e chi ha torto. Lโaltro anzichรฉ divenire ricchezza diventa problema. Il problema non รจ risolvere i problemi ma viverli perchรฉ sono vita anchโessi.
Gesรน รจ lโIo Sono che ha appena donato ai discepoli quel pane di vita che ha sfamato i cinquemila e del quale sono avanzate 12 ceste. Che ne hanno fatto i discepoli di quelle dodici ceste, simbolo delle dodici tribรน di Israele? A ben guardare a me pare che quelle ceste i discepoli le abbiano caricate sulla barca. Dodici ceste di pane: la barca ne รจ appesantita, il pane รจ diventato il loro pallino, dobbiamo salvare le nostre strutture e le nostre chiese. Quel pane per il quale Gesรน stava per essere fatto re dalla gente sfama lo stomaco, e questo assicura la nostra animalitร , ma se non รจ capito nella sua essenzialitร e qualitร , non nutre cuore e mente.
Lโessenziale del pane รจ quanto hanno appena vissuto, la condivisione e la relazione che ne รจ nata. Tutti seduti hanno mangiato insieme a sazietร e ne รจ avanzato. Perchรฉ mai si sono, ci siamo, messi in testa di riempire la barca di quel pane fino a rischiare di affondare? Hanno perso lโessenziale che รจ la qualitร principale del pane: la relazione dโamore che esprime. Quel pane si รจ moltiplicato grazie alla qualitร di amore di cui era veicolo. Qualitร di amore che la gente prima e i discepoli poi, non hanno capito e hanno perso per strada. Lโincarnazione di questo Pane di amore รจ Gesรน che dona quel cibo che non perisce, appena perdiamo questa dimensione la barca si appesantisce, noi perdiamo di senso, il pane che abbiamo accumulato perde la sua forza di amore perchรฉ non condiviso, Gesรน diventa un fantasma, il pane ammuffisce e non dร piรน vita.
Abbiamo perso il pane come veicolo di amore e di relazione fraterna, non abbiamo piรน un Padre, ma il Figlio ci viene incontro in mezzo al mare agitato perchรฉ non ci molla, perchรฉ forte piรน della morte รจ lโamore, ma noi siamo preoccupati del pane e lo scambiamo come un fantasma appesantendo sempre piรน la nostra vita con false problematiche di cui ci riempiamo le giornate e con pani rancidi che non tolgono la fame, perchรฉ non piรน vettori di amore ma di egoismo e di accumulo.
Questo pane moltiplicato e accumulato non per la condivisione ma per tenerlo per noi, appesantisce la barca e uccide lโeucaristia, รจ la negazione della messa quotidiana che noi siamo chiamati a vivere incarnando tale amore nelle problematiche della vita.
La benedizione di Gesรน del Pane รจ il IO SONO โ SONO IO che dice ai discepoli che stanno sulla barca. Sono Io non abbiate paura. Non vengo a portarvi via la falsa ricchezza del pane che avete sulla barca, vengo a riempirlo di nuovo di vita e di amore, di senso della vita che troppo spesso noi perdiamo per via o per mare. Tale benedizione che Gesรน fa non la fa una volta per tutte, la fa ogni giorno e invita anche noi a farla ogni giorno. In ogni momento non solo Lui ma anche noi possiamo compiere lโunico vero miracolo della vita: lโamore di condivisione fraterna di quello che siamo, prima che di quello che abbiamo.
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Il miracolo della vita non รจ mangiare il pane, non รจ assicurarci una pensione bella o brutta che sia, non รจ avere, il miracolo della vita รจ non morire sazi e disperati, il miracolo della vita รจ la relazione che si stabilisce nel Pane e nel Vino, nel Corpo e Sangue di Cristo realtร di amore donati e condivisi. Gesรน che ripete quel gesto grazie a noi, preti o non preti poco importa fuori dalla chiesa, evidenzia ancora oggi il cuore delle nostre azioni finalizzate al senso della vita che รจ la condivisione, la relazione, detto in altre parole la fraternitร .
Il sovrappiรน non รจ la sazietร e lโabbondanza, le dodici ceste di pane se sono abbondanza appesantiscono la barca e oscurano la nostra vista facendoci urlare di paura di fronte a Dio: รจ un fantasma. Il sovrappiรน รจ il senso del pane che รจ relazione e amore, essere figli e fratelli. Abbiamo la barca piena di Gesรน pane, fino ad andare quasi a fondo โ una piccola barca con dodici ceste piene! -. Ma abbiamo perso il Signore. Abbiamo questo pane e andiamo a fondo perchรฉ rancido per lโaccumulo. Recuperiamo il senso di una Presenza che ci dice amore, relazione e condivisione, fraternitร , ritorneremo a vedere il Signore della vita e non lo tratteremo piรน come un fantasma. Cosรฌ celebreremo la messa vera.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
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Videro Gesรน che camminava sul mare.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 16-21
Venuta la sera, i suoi discepoli di Gesรน scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso lโaltra riva del mare in direzione di Cafร rnao.
Era ormai buio e Gesรน non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perchรฉ soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesรน che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: ยซSono io, non abbiate paura!ยป.
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccรฒ la riva alla quale erano diretti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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