Commento al Vangelo di domenica 28 Aprile 2019 – p. Alessandro Cortesi op

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โ€œIo sono il primo e lโ€™Ultimo e il Vivente. Io ero morto ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferiโ€

Il libro dellโ€™Apocalisse vuole testimoniare una rivelazione: cerca di interpretare la storia a partire dalla chiave di lettura che รจ Gesรน Cristo risorto. Egli รจ colui che si รจ rialzato, il risorto, il primo e lโ€™ultimo: non รจ stato tenuto prigioniero della morte ed ha ora potere su ogni potenza di morte e di male.

Gesรน Cristo risorto dice: โ€˜io sono il viventeโ€™: รจ questa una delle forme dellโ€™annuncio pasquale ed รจ apertura di speranza. Se lui รจ il vivente, il futuro dellโ€™umanitร  non sta nella morte ma in una vita che sconfigge tutte le forze che si oppongono.

Negli Atti degli apostoli Luca offre alcuni quadri che sintetizzano le caratteristiche principali della vita della comunitร  cristiana dopo la Pasqua. In questi brevi quadri riassuntivi pone attenzione ad una comunitร  convocata (compare il termine โ€˜chiesaโ€™) dalla parola del Signore, allโ€™importanza dello stare insieme, al senso di ammirazione e gioia che permeava la loro vita. Eโ€™ anche posta in luce la diversa attitudine nei confronti dei sofferenti e dei malati: โ€˜portavano gli ammalati nelle piazzeโ€ฆ tutti venivano guaritiโ€™.

Coloro che solitamente erano nascosti allo sguardo sono posti al centro ed รจ espressa la forza di guarigione propria della vita di una comunitร  di testimoni di Gesรน. Il rapporto con la sofferenza puรฒ avere un mutamento: non รจ lโ€™ultima parola della vita umana, cโ€™รจ una forza nuova di salvezza che porta la comunitร  a farsi carico delle sofferenze, a non evitare le persone malate a non tenerle in disparte o escluderle: sono accolte e poste al centro.

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Nelle guarigioni Luca scorge gli effetti della salvezza che Cristo ha donato con la sua morte e la sua risurrezione per tutti. Vi รจ un accorrere di folle quale movimento che coinvolge persone provenienti da diverse direzioni. La forza di colui che รจ vivente apre prospettive di vita nuova, di relazioni nuove.

Il IV vangelo ha unโ€™insistenza particolare sul rapporto tra vedere e credere. Tommaso dice โ€˜ Se non vedo e non metto la mia manoโ€ฆ non crederรฒโ€™. Gesรน aveva sottolineato la difficoltร  di chi cercava segni: โ€˜ se non vedete segni e prodigi, voi proprio non credeteโ€™ (Gv 4,48). Lโ€™intero capitolo 20 รจ cosรฌ narrazione di un lento e progressivo percorso del credere. Dai segni, oltre i segni. Tommaso รจ figura di ogni discepolo che vive la fatica di aprirsi ad un nuovo modo di incontrare Gesรน dopo la pasqua. Non รจ facile il percorso della fede e cโ€™รจ tutto un cammino da compiere anche di crisi della fede per aprirsi ad una nuova esperienza del credere.

Nella comunitร  cโ€™รจ posto per chi fa fatica, ed anche per tutti coloro che vivono il faticoso passaggio dal credere perchรฉ sono alla ricerca di segni, al credere โ€˜senza avere vistoโ€™.

Cโ€™รจ una insistenza cosรฌ sul vedere: โ€˜i discepoli gioirono al vedere il Signoreโ€™ (v.20). Gli dissero allora gli altri discepoli โ€˜abbiamo visto il Signoreโ€™ (v.25) ma egli disse loro โ€˜ se non vedoโ€ฆโ€™.

Il cammino di Tommaso viene presentato come un crescendo di difficoltร  riguardo al โ€˜vedereโ€™ Gesรน, e nel contempo il suo vedere รจ rapportato al credere: โ€˜se non vedoโ€ฆ non crederรฒโ€™. Le parole stesse del risorto sono tutte concentrate su questo rapporto tra il vedere e il credere: โ€˜guarda le mie maniโ€ฆe non essere piรน incredulo ma credenteโ€™, fino allโ€™espressione della beatitudine: โ€˜perchรฉ hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederannoโ€™ (v.28).

Tommaso stesso si apre alla resa del credere di fronte a Gesรน che gli pone davanti i segni delle ferite della passione, le mani, il costato. Credere รจ un cammino, esige una faticosa ricerca, ha bisogno di essere accompagnato da Gesรน stesso che conduce a superare lโ€™attesa di segni. Gesรน non rifiuta di offrire dei segni: sono i segni dei chiodi, i segni della sofferenza e della croce. Eโ€™ il crocifisso che รจ risorto. I segni da rintracciare sono allora quelli della sofferenza di tutti i crocifissi della storia. Lรฌ, in quei segni si scorge una viaโ€ฆ Tommaso si apre cosรฌ ad un riconoscimento di fede dicendo โ€˜Mio Signore e mio Dioโ€™ Ma Gesรน rivolge ai suoi lโ€™indicazione di unโ€™altra beatitudine: quella del credere senza vedere. Sarete felici se vivrete questo: รจ possibile incontrare Cristo risorto โ€˜vedendoโ€™ in modo nuovo, oltre i segni, non cercando appoggi ma nellโ€™accogliere la testimonianza e nel lasciarsi coinvolgere nella sua parola e nella sua promessa.

Il vangelo stesso รจ stato scritto per questo: โ€˜molti altri segni fece Gesรนโ€ฆ ma non sono stati scritti: Questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ credendo, abbiate la vita nel suo nomeโ€™. Il vangelo รจ tutto riferito ad un percorso del credere che conduca ad avere vita in pienezza.

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