p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 14 Marzo 2019 – Mt 7, 7-12

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Se non chiediamo nulla significa che non desideriamo nulla. Se non cerchiamo nulla, nulla troveremo e il nostro spirito di domanda si spegnerร  in inutili non domande. Se non bussiamo come possiamo pensare che qualcuno ci aprirร  le porte della sua casa e che possiamo, di conseguenza, essere accolti?

Il chiedere, il cercare, il bussare sono tre azioni di umanitร  essenziali alla vita, essenziali per sconfiggere quella vergogna e quella sfacciataggine che spesso abita i nostri cuori e le nostre azioni.

Chiedere, cercare, bussare come atteggiamenti che noi viviamo e che ci rendono vivi, godendo il panorama dalla vetta piรน alta della catena montuosa della nostra esistenza. La vetta รจ la regola dโ€™oro, la vetta รจ โ€œtutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loroโ€.

Questo รจ il bussare che apre la porta: ricercare il bene dellโ€™altro a partire dalla coscienza di quello che sarebbe il nostro. Questo รจ il ricercare la via vera: salendo sul monte delle beatitudini da cui contemplare la bellezza della vita. Questa รจ la porta stretta del chiedere superando vergogna e/o sfacciataggine; vivendo il chiedere come luogo di cammino profondamente umano e profondamente appartenente alla nostra esistenza. Dallโ€™alto di questo monte della regola dโ€™oro noi vediamo la porta dโ€™ingresso nel Regno e lรฌ andiamo a bussare, non da altre parti; da lรฌ vediamo la via che conduce alla vita e quella ricerchiamo desiderosi di superare il banale dellโ€™ordinario, rendendo lโ€™ordinario luogo di vita; cosรฌ da quella vetta noi partiamo per ricercare il frutto buono, mettendo in movimento tutto noi stessi.

Ciรฒ che fa la differenza tra il cercare bene, chiedere cose buone, bussare alla porta giusta รจ la regola dโ€™oro: fare agli altri ciรฒ che noi vorremmo gli altri facessero a noi, senza pretendere nulla in cambio.

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Cosรฌ noi possiamo cogliere il bisogno di giudizio che invade il nostro cuore: senza alcuno scandalo ma con realismo, chiediamo la liberazione da questa schiavitรน. La liberazione รจ che noi possiamo riacquistare la vista vedendo la trave di giudizio che alberga nel nostro occhio. Cosรฌ diventiamo capaci di essere liberi dalle tante cose di cui ci riempiono la testa e di cui ci riempiamo il cuore: chiederemo solo il pane quotidiano al Padre Nostro! Cosรฌ ci accorgeremo di quanto sia essenziale per la vita, il perdono dato e ricevuto. Il perdono non รจ cosa da confessionale o da sacrestia, il perdono รจ la faccia della medaglia dellโ€™amore che tante volte รจ nascosto. Quel perdono e quellโ€™amore gratuito che si esprimono nella misericordia che รจ un cuore buono verso le miserie altrui. Quello che noi vorremmo gli altri facessero a noi, avere un cuore buono per noi, noi lo viviamo per loro con misericordia, vale a dire con amore e perdono.

Cosรฌ impariamo a pregare e la nostra preghiera diventa infallibile, perchรฉ relazione col prossimo e con Dio con al centro il suo Regno: ciรฒ che vuoi gli altri facciano a te รจ un buon segnale che tu puoi vivere per loro. Cosรฌ diventiamo capaci di accogliere la vita del Padre. Chiedendo perchรฉ nessuno puรฒ darci ciรฒ che non vogliamo ricevere, chiedendo sapendo che nessun dono puรฒ essere preteso. Bussando sapendo che Lui sta giร  bussando alla nostra porta e che, se noi gli apriamo con la nostra richiesta, Lui entra da noi e cena con noi mettendo sul tavolo il Pane quotidiano che รจ Lui, Pane spezzato.

Ne scaturisce una liberazione dal bisogno di giudizio, dalla necessitร  di cogliere la pagliuzza nellโ€™occhio dellโ€™altro, nel dire che gli altri sono cattivi mentre noi siamo i buoni. Una liberazione che ci mostra quanto noi abbiamo bisogno di nemici per nascondere le nostre malefatte. Proviamo a pensare al fatto che i poveracci che arrivano da noi sono trattati da noi come invasori e come gente fuorilegge, gente pericolosa, gente illegale. Roba da matti! Non hanno neanche il pane da mangiare, quel pane che tante volte riempie i sacchi dei nostri rifiuti. Che bello poterlo condividere e non piรน buttare.

Bussiamo perchรฉ la porta stretta del nostro cuore possa essere aperta dal soffio dello Spirito creatore e ricreatore. Cerchiamo la via troppo spesso smarrita e troppo spesso identificata con fretta, piรน per tacitare le nostre ansie di risultato, che non perchรฉ abbiamo colto il vero bene. Chiediamo al Signore il Pane quotidiano come dono di fraternitร  che si concretizza nel ritorno alla bellezza del perdono dato e ricevuto. Senza tale dono non cโ€™รจ speranza e la vita diventa una guerra continua contro tutto e contro tutti. Recuperiamo il tempo perduto nelle nostre inutili battaglie contro fantasmi nemici, non perdiamoci piรน, chiediamo con insistenza che il nostro tempo si riempia sempre piรน di vita. Amen!

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Mt 7, 7-12
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซChiedete e vi sarร  dato; cercate e troverete, bussate e vi sarร  aperto. Perchรฉ chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarร  aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darร  una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darร  una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre vostro che รจ nei cieli darร  cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti รจ la Legge e i Profetiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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