p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 11 Marzo 2019

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Questo brano evangelico, incentrato sui tempi ultimi, รจ un richiamo a porre al centro della nostra attenzione la vita vera. Noi che siamo cosรฌ attenti a ricercare modalitร  nuove per affrontare e risolvere i problemi, siamo spessi dimentichi di ciรฒ che muove ogni nostra scelta. La ricerca di soluzione di un problema, quale la fame, puรฒ avere come vera attenzione la conferma che la nostra ricetta sia quella vera. Non รจ senzโ€™altro questo quanto il vangelo ci chiede.

Inoltre sembra che quanto viene descritto come fatto, dal vangelo odierno, stia in piedi per una sorta di incoscienza. Il bene e il male sono fatti da incoscienti: quando mai, Signore, abbiamo fatto questo? Ciรฒ che accomuna gli uni e gli altri, coloro che non hanno fatto bene come quelli che hanno fatto bene, sembra essere una mancanza di consapevolezza da parte di chi agisce, per cui la frittata viene fuori cosรฌ, allโ€™improvviso, bene o male, senza che uno sia libero di scegliere e sia consapevole di cosa sceglie.

Non vi รจ differenza fra pagani e credenti, fra marxisti e capitalisti e liberisti, non vi รจ differenza fra gente di pace e gente di guerra, non cโ€™รจ differenza fra sfruttatori e non sfruttatori. Ma allora, se lโ€™incoscienza รจ totale, cosa รจ che fa la differenza?

Noi possiamo vivere bene o vivere male, fare del bene o fare del male, se siamo liberi e coscienti in ben altro campo. Lโ€™agire bene o lโ€™agire male รจ conseguenza di un cuore buono o di un cuore cattivo. Che cosa cerca il mio cuore? La mia realizzazione o la realizzazione di un mondo piรน vero, piรน giusto, piรน di amore? La nostra libertร  vera noi la giochiamo scegliendo la cura del nostro cuore. Il bene per essere tale deve essere cosciente, diversamente che bene รจ? Lโ€™amore รจ scelta non รจ obbligo. Lโ€™attenzione ai piรน piccoli non รจ cosa da programmi quinquennali e neanche roba da reddito di cittadinanza. Cosรฌ come la negazione della vita a qualcuno e lโ€™affermazione del diritto alla vita per altri, nasce da un cuore che sta cercando ben altro. Non รจ la ricerca dellโ€™umanizzazione delle nostre giornate al centro di un cuore cosรฌ, ma ben altri scopi quale lo sfruttamento dellโ€™altro per guadagnare di piรน o per avere piรน voti perchรฉ questo pensiero paga in riconoscimenti dei votanti.

Ma ciรฒ che interessa, lo abbiamo giร  detto, รจ la cura del cuore. La libertร  che noi veramente possiamo mettere in atto รจ la libertร  che ci porta a educare e a fare crescere la nostra capacitร  di amare. Le azioni che conseguono sono piene di quello che siamo. Se siamo negativitร  esprimeranno negativitร  anche le azioni piรน belle; se siamo positivitร  il bene per lโ€™altro emergerร  sempre e comunque, in qualsiasi situazione di vita ci ritroviamo ad essere.

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Noi saremo bene per lโ€™affamato come per lโ€™assetato, per lo straniero come per il nudo, per il carcerato come per il malato, se il nostro cuore sarร  bene. Quasi senza accorgerci saremo bene per loro. E il non accorgerci รจ non soffermarci sui nostri meriti ma sul bene dellโ€™altro. Non accorgerci รจ negare ogni bisogno di pubblicitร  ma essere bene perchรฉ รจ bello essere bene. Cosรฌ con le piรน belle intenzioni di bene, per un agire a fin di bene che รจ sempre diabolico, noi non faremo del bene perchรฉ non siamo bene. Rimarremo basiti di fronte al tanto male che inconsciamente avremo fatto. Non รจ peccato, รจ vero, ma รจ male fin dal midollo delle nostre ossa.

Educarci giorno per giorno ad essere bene, e non a fare il bene, รจ atto di libertร  e di liberazione che diventa poi vero bene. E sarร  un camminare che esprime bene; sarร  un lavorare che esprime bene; sarร  un accudire che esprime bene; sarร  un accogliere che esprime bene. Cosรฌ, quasi senza volerlo, quasi senza accorgerci, quasi senza che noi lo vogliamo. Ma ciรฒ che avremo voluto fin dalle origini รจ crescere nellโ€™essere bene, tutto il resto a cui noi diamo tanto importanza rimane secondario. Le nostre riforme sono riforme suicide perchรฉ non hanno un cuore buono al centro. Non lโ€™ho fatto apposta? รˆ vero: ma mentre non lโ€™hai fatto apposta tu eri bene o eri male? Forse la quaresima, al di lร  delle solite modalitร  di viverla, รจ un richiamo ad essere attenti ad essere bene, dentro prima che fuori, come essere prima che fare. Potremmo dire che รจ un richiamo ad una spiritualitร  incarnata che non ha nulla a che vedere con la nostra religiositร , perchรฉ รจ solo fede pura.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando il Figlio dell’uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderร  loro: “In veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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