Resta con noi, Signore, nellโora della prova
Inizia la Quaresima, tempo forte dellโanno liturgico, tempo di grazia per noi cristiani, tempo favorevole che ci richiama alla conversione, alla riconciliazione, ad un ritorno a Dio. La Quaresima ci fa riscoprire la nostra situazione di infedeltร o di non piena aderenza al vangelo e perciรฒ ci richiama a riflettere sulle scelte che spesso facciamo. A volte โ purtroppo โ ci comportiamo in maniera diversa da ciรฒ che il Signore ci dice; ci comportiamo e viviamo come se il Signore non esistesse! Abbiamo bisogno di impostare meglio la nostra vita orientandola verso il Signore e, per tale motivo, tutti siamo invitati a convertirci. La parola conversione in latino significa: ยซvoltarsi, tornare sui propri passiยป; in greco invece: ยซcambiamento, trasformazioneยป. Conversione, dunque, per noi, significa che dobbiamo volgere il nostro sguardo al Signore che spesso dimentichiamo! Quante volte voltiamo le spalle al Signore! Quante volte ci lasciamo sedurre dalla tentazione! Fino a quando non ci comporteremo secondo lโesempio e lโinsegnamento di Gesรน non possiamo dichiararci pentiti e convertiti. Il nostro pellegrinaggio terreno รจ un tempo di lotta spirituale, cioรจ di autenticitร verso noi stessi e verso Dio.
Il vangelo di questa prima domenica di Quaresima ci parla delle tentazioni che Gesรน affronta nel deserto. Lโevangelista Luca dice: ยซGesรน, pieno di Spirito Santo, si allontanรฒ dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel desertoยป.
Perchรฉ il deserto? Il deserto, da non intendere quello di sabbia, indica il silenzio, luogo di solitudine, il ritrovarsi solo davanti a Dio. Oggi il mondo ha paura del deserto, del silenzio! Viviamo in una societร dove cโรจ tanto rumore, dove si parla di tante cose inutili e poco di Dio! Nei vangeli leggiamo che Gesรน spesso cerca momenti di silenzio per pregare. Sorge spontanea una domanda: quando preghiamo, quando andiamo a messa, cerchiamo di fare silenzio? Durante la celebrazione eucaristica la liturgia prevede momenti di silenzio. Li facciamo? Quando andiamo in chiesa per partecipare alla santa messa, dovremmo andarci con lo spirito ben disposto ad ascoltare la Parola di Dio. Lo facciamo? Quando entriamo in chiesa, purtroppo, molte persone non vedono lโora che termini il tutto. Abbiamo fretta! Non abbiamo molto tempo da dedicare al Signore! Soprattutto quando il celebrante inizia a commentare la Parola di Dio in tanti guardano continuamente lโorologio. Molti si annoiano e lo dimostrano sbadigliando! Che desolazione! Che sofferenza! Che tristezza!
Ritornando al vangelo lโevangelista annota dicendo che Gesรน ยซper quaranta giorni, [fu] tentato dal diavoloยป. Questo fatto un poโ ci meraviglia: Cristo tentato! Sรฌ, realmente Gesรน รจ stato tentato! Il Signore Gesรน non sarebbe stato pienamente uno di noi se non avesse vissuto la tentazione. Ma quali sono le tentazioni di Gesรน? Luca esemplifica in numero di tre le tentazioni subite da Cristo.
La prima tentazione: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ a questa pietra che diventi paneยป. Apparentemente sembra una richiesta innocua. Invece cโรจ dietro una paurosa falsitร : cโรจ lโidea che lโunico problema dellโuomo sia il pane da mangiare ossia sfamare il proprio corpo. Inoltre, la pietra, di cui ci parla Luca, rappresenta il possesso delle cose, cioรจ vivere la nostra vita in senso egoistico, materialista. Ci preoccupiamo di star bene piรน che di far bene, di avere piรน che di essere. Quante volte chiediamo a Dio cose superflue, insignificanti, assurde! A queste nostre richieste Dio risponde con le stesse parole dette dal suo Figlio Gesรน al demonio: ยซSta scritto: โNon di solo pane vivrร lโuomoโยป.
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La seconda tentazione: ยซIl diavolo lo condusse in alto, gli mostrรฒ in un istante tutti i regni della terra e gli disse: โTi darรฒ tutto questo potere e la loro gloria โฆ se ti prostrerai in adorazione dinanzi a meโยป. Lโavversario (รจ il significato dellโebraico satana) propone a Gesรน il dominio sugli uomini. Prostrarsi davanti al demonio simboleggia il cedimento a seguire il padre della menzogna che propina illusioni, solleticando la sete di potere sugli altri. Il Signore Gesรน non si lascia trascinare dal delirio dellโonnipotenza, dal fascino perverso del tutto e subito ed รจ per questo che risponde: ยซSta scritto: โIl Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoโยป. Purtroppo lโuomo di oggi adora non Dio ma il potere, il denaro, il successo, la gloria. Nessun uomo deve adorare un altro uomo, nรฉ farsi adorare da un altro uomo. Davanti ai potenti noi chiniamo il capo, li aduliamo. Ma lโuomo non ha capito che senza Dio non puรฒ vivere perchรฉ i beni di questo mondo rappresentano una felicitร effimera, i potenti non ci salveranno. La vera felicitร รจ Dio. Senza Dio lโuomo รจ dannato.
La terza tentazione: ยซLo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: โSe tu sei Figlio di Dio, gettati giรน di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร ordini a tuo riguardo affinchรฉ essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraโยป. Satana offre al Signore non solo il dominio sulle forze misteriose del creato, i puri spiriti, ossia gli angeli, ma anche il successo. Buttarsi giรน dal punto piรน alto del tempio indica un gesto straordinario che avrebbe indotto la gente a credere in lui. Al demonio che gli cita una frase tratta dai Salmi, Gesรน risponde: ยซร stato detto: โNon metterai alla prova il Signore Dio tuoโยป.
Ebbene, tentato dal divisore (รจ il significato del termine greco diavolo, colui che vuol dividere lโuomo da Dio), Gesรน reagisce attraverso un atteggiamento di radicale obbedienza a Dio e soprattutto resta con i piedi per terra. Gesรน, infatti, risponde al Tentatore citando, per ben tre volte, il libro del Deuteronomio.
Il demonio cerca di strumentalizzare la Parola, ci tenta, ci seduce. San Pietro nella prima lettera scrive: ยซSiate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fedeยป (1Pt 5, 8-9). Purtroppo la nostra fede spesso รจ vacillante per questo il cristiano deve lottare, essere temperante e vigilare ogni giorno.
Chiediamo al Signore di restare con noi nellโora della prova e cerchiamo di credere piรน in Dio e meno in noi stessi perchรฉ, scrive san Paolo: ยซChiunque invocherร il nome del Signore sarร salvatoยป (II Lettura).
Don Lucio D’Abbraccio
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