Esegesi e commento al Vangelo di Domenica 3 Marzo 2019 – p. Rinaldo Paganelli

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NON DIGIUNATE PIร™

Un agire segnato dalla Parola

La sapienza maturata nei secoli fa dire al profeta che vi รจ uno stretto legame tra il cuore e la parola; il parlare, non puรฒ essere altro che lโ€™esplicitazione dei sentimenti e dei pensieri. Per questo stesso motivo, dunque, la parola pronunziata assume un valore altissimo perchรฉ costituisce la manifestazione, la conoscibilitร , lโ€™epifania della persona; questo รจ vero sia per lโ€™uomo che per Dio stesso. Quando la persona parla, lo voglia o no, si espone, si mette a nudo e si sottopone anche al giudizio degli uomini e di Dio. Nellโ€™immagine del ยซvaglioยป, si dice che la parola lascia trasparire la negativitร  dellโ€™uomo; la parola come ยซfornaceยป suggerisce la possibilitร  di un discernimento in cui si evidenzia ciรฒ che in noi รจ incorruttibile in quanto proveniente da Dio e quanto invece รจ prossimo a finire, perchรฉ non resistente al fuoco dello Spirito. Lโ€™immagine del ยซfruttoยป รจ ancora piรน ricca: essa lascia intravedere la pluriformitร  della parola che รจ eloquente non solo quando viene espressa verbalmente, ma anche, e forse ancor piรน, quando รจ parola ยซsoffertaยป nel silenzio della passione; inoltre la parola paragonata al ยซfruttoยป rivela che essa stessa รจ un cibo che, alimentando il cuore degli uomini, introduc e nel mondo effetti buoni o cattivi. Se si considera, infine, che il Cristo รจ Parola di Dio fatta carne e che Egli รจ per eccellenza lโ€™uomo nel quale Dio stesso ha parlato, la prima lettura canta pienamente la lode del Signore, a motivo di tutte le parole buone e salvifiche che ci ha detto.

La morte รจ stata inghiottita

Paolo esulta in un inno di vittoria, e ci trasmette lโ€™idea che la morte รจ stata vinta. Il verbo ยซinghiottireยป dร  lโ€™idea del divorare senza lasciare traccia del potere del peccato, che รจ la Legge, che indica il precetto, ma non dร  la forza interiore per adempierlo. Quindi la Legge trasgredita moltiplica i peccati. Anche se la vittoria definitiva รจ ancora nel futuro, Paolo rende grazie a Dio, che nella risurrezione di Cristo ci concede giร  adesso una primizia di questa gioia. Significativo รจ il modo di questa vittoria che consiste nellโ€™essere strappati al peccato che trova nella legge tutta la sua forza per essere immersi nella grazia di Cristo Gesรน, alla luce del quale anche la legge diventa rivelazione della misericordia di Dio. Il pungiglione della morte non รจ la legge, ma il peccato. In Cristo Gesรน la legge non รจ piรน lโ€™indicazione delle cose da fare o da evitare per salvarci, ma lo strumento che ci permette di dimorare nella salvezza data gratuitamente.

Non giudicare, non condannare

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Puรฒ forse un cieco guidare un altro cieco? Per comprendere meglio questa piccola parabola possiamo ricordare che per Gesรน tutti sono malati e bisognosi di cura. In particolare la cecitร  รจ una condizione che descrive ogni uomo; ricordiamo la risposta ai farisei: siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane (Gv 9,41). Con lโ€™immagine di chi guarda la pagliuzza nellโ€™occhio del fratello il discorso di Gesรน si fa ancora piรน stringente: qui non si tratta di paritร , come nel caso di due ciechi, ma di maggior gravitร  della condizione di chi presume di correggere gli altri. Il confronto degli alberi dice che lโ€™albero cattivo รจ lโ€™uomo che confida nellโ€™uomo, lโ€™albero buono รจ lโ€™uomo che confida nel Signore. Qui il contrasto รจ forte: o si รจ albero buono e allora il frutto sarร  buono, o si รจ albero cattivo e il frutto sarร  cattivo, ma sembra che non si spieghi come si fa ad essere albero buono. Tuttavia lโ€™ultimo versetto, che fa riferimento ad un tesoro presente nel cuore e nella bocca, che parla dalla pienezza del cuore, suggerisce unโ€™attenzione speciale al cuore dellโ€™uomo, che non deve essere pieno di giudizi verso il prossimo. La sapienza cristiana รจ molto dubbiosa per non dire scettica circa la possibilitร  che lโ€™uomo avrebbe di essere capace di ยซmigliorareยป i contenuti e i volti della sua vita. Ma รจ piena di speranza verso tutte le situazioni che sanno accogliere ogni aiuto che gli venga offerto; e verso chi non pretende di affermare ragioni e diritti si fa positivamente plasmare e condurre da tutto ciรฒ che di buono riceve. In tal senso รจ molto piรน proficuo collocarsi nella situazione del cieco che ha bisogno di essere illuminato che in quella di chi pretende di vederci fino ad aiutare altri.

Essere, piรน che fare o dire

Si aiuta qualcuno non quando si pretende di poterlo salvare ma quando avendo bisogno di essere salvati gli si puรฒ dare un segnale di consegna e di affidamento al Maestro che solo puรฒ ยซben prepararciยป. Si potrebbe quindi dire che, in questo orizzonte, lโ€™essere รจ piรน prezioso del dire o del fare: ma con unโ€™avvertenza irrinunciabile: che non si pensi a un essere nella vanitร  della propria autogiustificazione ma al desiderio profondo di essere tralci della vera vite e quindi frutti dellโ€™unico albero buono, Gesรน Cristo. Il gran segreto รจ tenersi sempre nel ยซcuoreยป dellโ€™unico ยซBuonoยป, nel ยซvaglioยป del Vangelo, nella ยซfornaceยป del suo Spirito. Allora sarร  eventualmente Lui, lโ€™Uomo buono, a trarci dal tesoro del suo cuore come e quando vorrร .

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Permetti che altri ti aiutino a migliorare?
  • Che cosa hai di buono nella tua vita?

IN FAMIGLIA

Ognuno ha un suo carattere, e sappiamo che non tutto del nostro carattere รจ il meglio.
Per non lasciare che le nostre punte negative siano sempre in luce mettiamo in evidenza gli aspetti belli di ciascuno.
Facciamo in modo che ci sia una gara nel segnalare le realtร  belle.
Dopo questo esercizio ci sentiremo tutti piรน capaci di regalare qualcosa di vero allโ€™altro.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da:ย Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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